Il Paradiso perduto. Gestire gli scenari futuri
“L’industria dell’asset management ha raggiunto un punto di flessione”. È quanto ha detto ai giornalisti James Dilworth, CEO di Allianz Global Investors Europe, in occasione della conferenza dal titolo ‹‹Paradiso perduto? Gestire gli scenari futuri›› svoltasi a Monaco pochi giorni fa.
“Le ipotesi convenzionali sulle correlazioni e i premi al rischio non sono più valide: più che il rischio, gli investitori si trovano a gestire l’incertezza”. Secondo Dilworth e gli altri relatori a causa dell’interazione tra molteplici fattori, quali bassi tassi di interesse, scarsa crescita e inflazione, nel mondo industrializzato i mercati e i risparmiatori saranno soggetti a un regime di financial repression. I maggiori timori provocati dalla crisi del debito europeo sono in graduale attenuazione, tuttavia non bisogna sottovalutare gli effetti occulti, ma rischiosi, del contesto di financial repression, una tassa de facto che governi e banche centrali impongono ai risparmiatori. Il commento di James Dilworth, CEO di Allianz Global Investors Europe GmbH: “Questo balzello graverà su risparmiatori, investitori e pensionati. Nel contesto attuale, la sfida che dobbiamo affrontare in quanto gestori degli investimenti è riuscire a generare rendimenti reali e a proteggere i nostri clienti dagli effetti negativi dell’aumento della volatilità. Grazie alla possibilità di accedere a una molteplicità di asset class a livello globale e al solido track record nella gestione del rischio, Allianz GIobal Investors ha tutti i numeri per riuscire in questa sfida. Ai nostri clienti offriamo il vantaggio di una maggiore visibilità sui risultati futuri e una efficiente gestione delle esigenze previdenziali, obiettivo fondamentale nelle società occidentali caratterizzate dall’invecchiamento della popolazione”. Quali sostituti dei titoli di stato dei paesi occidentali? Tutti i relatori si sono trovati concordi nell’affermare la necessità di esaminare le componenti di rischio delle singole asset class e dei singoli titoli seguendo un nuovo approccio, e questo vale in particolare per i titoli di stato, un tempo considerati un segmento privo di rischio. In tale contesto, le obbligazioni asiatiche possono rappresentare un’alternativa ai titoli di stato dei paesi occidentali con i rating più elevati.
L`opinione di David Tan, CIO Pan-regional Asian Fixed Income di AllianzGI: “A differenza dei paesi industrializzati, i mercati emergenti asiatici spiccano per i bassi livelli di debito pubblico, le ingenti riserve valutarie, i rating in via di miglioramento e i trend positivi nelle quotazioni delle valute. I solidi fondamentali hanno iniziato ad attirare l’interesse degli investitori: attualmente già l’8% delle obbligazioni mondiali proviene dai mercati emergenti asiatici e questo trend è destinato a proseguire”. Allianz Global Investors è inoltre persuasa che gli investitori con passività a lungo termine quali fondi pensione e compagnie assicurative troveranno sempre più interessanti gli investimenti infrastrutturali, pertanto lo scorso luglio ha creato un team specializzato, diretto da Deborah Zurkow, per individuare e gestire il segmento infrastrutturale investment grade per conto di Allianz e di clienti terzi. Il commento di Deborah Zurkow, CIO Infrastructure Debt di AllianzGI: “Con le sue lunghe scadenze, il debito infrastrutturale rappresenta una promettente alternativa obbligazionaria per offrire agli investitori istituzionali orientati al lungo periodo un rendimento interessante, attraverso i premi di illiquidità e gli spread di credito, insieme all’affidabilità di un asset reale sottostante”.
Le obbligazioni “spazzatura” perdono ogni stigma “L’elevata performance messa a segno dal segmento delle obbligazioni Euro Aggregate nel 2011 e 2012 non è ripetibile. I presunti porti sicuri, quali i titoli di stato con rating tripla A, non solo generano rendimenti reali negativi, ma presentano anche una volatilità assai superiore rispetto al passato. Per contro, l’outlook fondamentale delle obbligazioni high yield appare molto più roseo di quanto non suggeriscano i rendimenti attuali” ha affermato Franck Dixmier, CIO Fixed Income Europe di AllianzGI. Lo spessore e la liquidità dei mercati high yield vanno ben oltre quelli delle obbligazioni un tempo stigmatizzate come “spazzatura”. Secondo Dixmier, gli attuali rendimenti del mercato europeo high yield scontano un tasso di default atteso a 5 anni più che doppio rispetto a quello stimato da AllianzGI e dalle agenzie di rating.