IL MOLISE NON VUOLE DIVENTARE "PARCO ENERGETICO". IL RISCHIO DEI BESS
Giannina Puddu, 15 novembre 2024.
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La storia che ci raccontano per fare qualunque cosa con la motivazione del "ce lo chiede l'Europa" che, tradotto, è che ce lo dice Ursula Von Der Leyen, deve finire.
Non può essere che il destino di 448 milioni di cittadini e di 27 Stati UE siano nelle mani di una sola persona.
Il Governo italiano, di qualunque colore, ha l'obbligo di approfondire le vere utilità, i vantaggi e i rischi delle imposizioni calate d'imperio da Bruxelles.
Nella condizione attuale, dell'imposta "Transizione energetica" e delle sue successive "accelerazioni", tutto il territorio italiano è esposto al rischio degli sciacalli che al solo scopo di raccogliere soldi facili sono alla ricerca di aree da invadere e mortificare con la messa a dimora di impianti eolici, fotovoltaici e BESS al seguito.
Nella regione Molise, i comuni di Larino, Montorio nei Frentani, San Martino in Pensilis, Casacalenda e Palata, sono oggetto degli appettiti di società che vorrebbero occuparli con impianti eolici, agrivoltaici e fotovoltaici per un totale di 1,75 GW distribuiti su 32 progetti.
Per l'intero Molise, l'istruttoria in corso riguarda 130 richieste di impianti eolici e fotovoltaici.
Procedure aperte presso il Ministero dell'Ambiente (o la Regione) per un totale di 5500 MW a fronte dei 1003 MW che il Decreto del 21 giugno 2024 ("Disciplina per l'individuazione di superfici e aree idonee per l'installazione di impianti da fonti rinnovabili") aveva assegnato come obiettivo regionale entro il 2030.
Sta destando grande preoccupazione un progetto BESS (Battery Energy Storage System) nel comune di Larino.