Il microcredito per ripartire
Trattare il tema della finanza etica significa conoscere il mercato, valutarne logiche di inclusione e/o esclusione e studiarne le dinamiche. Tra i fenomeni positivi della finanza per cosi dire diversa, è da annoverare quello del microcredito.
Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette alle persone in situazione di povertà ed emarginazione di aver accesso a servizi finanziari. Secondo i dati dell’UNDP (United Nations Development Program – il programma di sviluppo delle Nazioni Unite), il 20% della popolazione ottiene il 95% del credito complessivamente erogato nel mondo.
Il microcredito peraltro con indici di insolvenza bassissimi è lo strumento di economia informale che si è sviluppato nei paesi in via di sviluppo, dove milioni di famiglie vivono con redditi derivanti da piccole attività economiche rurali ed urbane. La difficoltà di accesso al canale bancario, a causa dell’inadeguatezza o assenza di garanzie reali e delle dimensioni ridotte dell’attività, non consentono a questa tipologia di imprese di svilupparsi.
Il microcredito fornisce soluzioni alle attività economiche come agricoltura, allevamento o commercio vario pianificando l’erogazione di piccole somme di denaro a piccoli imprenditori o gruppi di questi che hanno necessità di reperire risorse finanziarie per avviare o sviluppare progetti di auto-impiego.
L’incremento di reddito ottenuto con questi impieghi comporta un miglioramento delle condizioni di vita dei nuclei familiari determinando allo stesso tempo un impatto significativo a livello comunitario. Il target dei programmi di microcredito sono i poveri e pertanto, accanto a risorse finanziarie, vengono erogati anche altri servizi a supporto delle microimprese come: formazione tecnica e gestionale, creazione di network commerciali, condizioni di raccolta del risparmio, ecc, andando a creare quella che spesso viene definita microfinanza.
Il fenomeno del microcredito è recente, le sue origini si fanno risalire al 1976 e più in particolare all’idea della “banca del villaggio” ideata da Muhammad Yunus in Bangladesh. Questa banca è nata per supportare i più poveri, riuniti in gruppi di beneficiari (solidarity group) esclusi dai canali tradizionali. Oggi, sull’esempio della Grameen Bank, la quinta banca nel Bangladesh, diverse ONG (organizzazioni non governative) internazionali hanno adottato tali programmi di microfinanza al fine di sostenere progetti di intervento alle economie dei paesi sottosviluppati.
Così, a distanza di anni, sono sorte in Africa come in America latina e Asia, istituzioni di microfinanza specializzate. Col tempo poi, non essendoci in merito specifiche regole, hanno preso piede varie forme di microcredito in base ai contesti locali e alle culture tipiche.
In tale ambito si inquadra l’azione di microcredito di cui si parla in questi giorni a sostegno delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma.
Molti politicanti hanno dimenticato l`Aquila e le terre colpite dal terremoto, così non e` stato per il progetto di Etimos Foundation che ha attivato finanziamenti locali per 4 milioni di euro da gennaio 2011 ad oggi secondo le fonti rese pubbliche in questi giorni.
Un progetto condiviso con Abi, la Federazione delle Bcc di Abruzzo e del Molise, l`associazione qualità e servizi e la Caritas diocesana dell`Aquila.
Nel dettaglio sono state finanziate 191 domande di sostegno che hanno interessato imprese (114), cooperative (9) e famiglie (68) Il progetto e` stato pensato per intervenire sulle microimprese con forte impulso alle start up che possono rivitalizzare le zone colpite.
Il progetto ha visto il sostegno dei sportelli bancari del territorio, lo spread sul tasso Irs applicato alle domande di intervento e` stato del 2.5%, durata massima 60 mesi e nessuna spesa d` istruttoria.
Il microcredito che sia svolto da banche etiche, Ong, agenzie di sviluppo e cooperazione, banca mondiale, Onu e fondi speciali rappresenta la possibilità di ridurre drasticamente la povertà estrema, il primo degli obiettivi di sviluppo del millennio.
Da quando è stato creato sono stati raggiunti 93 milioni di clienti, ovvero circa 333 milioni di persone se si pensa ai nuclei familiari, un numero incredibile e che deve crescere per il bene di tutti.
E’ proprio vera la battuta che recitava un famoso comico in un spot andato in onda anni fa che diceva cosi “ BASTA POCO CHE CE VO’”
Santovito Luigi