Il mercato azionario in un momento cruciale: analisi dei tassi, degli utili e delle aspettative per il 2025
Milano, 27 novembre 2024. A cura del Team di Gestione Pharus.
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Si chiude una settimana scarica di appuntamenti macroeconomici, senza interventi di banche centrali ed infine una reporting season ormai avviata al termine dove l’attesa era tutta per la trimestrale di Nvidia.
La società leader nella produzione di chip per l’intelligenza artificiale ha riportato come al solito numeri eccezionali ed in alcuni aspetti anche migliori delle stime, con una crescita vicina al 100% che però non ha entusiasmato il mercato che invece ha iniziato a vedere un progressivo rallentamento delle crescite stesse.
Nel complesso la settimana vede indici azionari leggermente positivi e tassi che si stabilizzano al di sotto del 4.5% nel caso del treasury americano e del 2.25% nel caso del bund tedesco, accompagnato a ribasso dall’uscita dei PMI europei di venerdì usciti al di sotto delle attese ed in generale indici di aspettative economiche in deterioramento, a testimonianza di una economia europea in difficoltà.
Sui mercati ci sono sempre delle narrative che giustificano come in questo caso la risalita dei tassi, ma se guardiamo in maniera razionale, la storia ci dice che non è così strano vedere nei primi mesi che seguono il primo taglio della FED dei tassi a lungo termine in salita.
E Si potrebbe essere tentati di pensare che questo evento sia negativo per le azioni, ma anche in questo caso la storia mostra esattamente l'opposto.
Dal 1962 emerge che il mercato ha prodotto rendimenti migliori quando i tassi a lungo termine sono saliti dopo un taglio della Fed, e la ragione è da ricercare nel fatto che solitamente quando i rendimenti salgono anche le crescite economiche sono migliori, di conseguenza gli utili aziendali sono migliori.