Il Movimento "A Foras", combatte, da anni, per contrastare l'occupazione militare dei territori della Sardegna.
Dichiara: I nostri obiettivi sono: fermare le esercitazioni militari, dismettere le basi presenti nel nostro territorio e bonificare i poligoni militari per poterli restituire alle comunità.
Nel corso delle sue attività, A Foras si avvale, innanzitutto, delle stesse leggi dello stato italiano.
Oltre a ciò, Francesca Ghirra, deputato dal 13 ottobre 2022 con il gruppo misto Alleanza Verdi e Sinistra, ha appena presentato un’interrogazione ai ministri dell’Interno e della Difesa sul blocco degli indennizzi per le servitù militari in Sardegna.
Perchè? Confermano l'occupazione militare e neanche pagano gli inennizzi a chi è costretto a subirne le conseguenze...
Francesca Ghirra, ha scritto, tra l'altro:
È del tutto evidente che la Sardegna e i sardi pagano da troppo tempo un prezzo troppo alto e che sarebbe necessario rinegoziare le condizioni della presenza militare sull’isola, sia sotto il profilo della quantità che delle modalità di utilizzo del territorio e degli spazi marini e aerei prospicienti i poligoni e gli insediamenti militari.»
«Con questa nuova interrogazione chiedo ai ministri Crosetto e Piantedosi quali siano le tempistiche previste per lo sblocco degli indennizzi, sottolineando ancora una volta la necessità di bonificare i territori compromessi a causa delle esercitazioni e di definire con la Regione Sardegna un piano di riequilibrio in termini di compensazione, non solo economica, rispetto ai danni ambientali, sanitari ed economici subiti dall’isola a causa del gravame militare... Il progressivo processo di smilitarizzazione della nostra isola non è per noi più rinviabile.»
Recentemente, il Co.MI.PA. aveva bocciato il calendario delle esercitazioni e, da quel momento, A Foras, aveva atteso che il Ministro della Guerra italiano imponesse le esercitazioni per decreto.
Ministro della Guerra che, in verità, è oggi il Ministro della Difesa Guido Crosetto, sul quale pesa il dubbio di un conflitto di interessi legato al suo coinvolgimento nelle attività di Leonardo SPA.
Nel dicembre 2022, il rapporto annuale dello Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI) aveva evidenziato l'aumento delle vendite di armi e servizi militari nel 2021 a vantaggio delle 100 maggiori società di difesa del mondo con fatturato pari a 592 miliardi di dollari.
La spinta dalla guerra in Ucraina e dal "sostegno armato" dell'occidente. A questo dramma, si è aggiunta l'escalation del conflitto tra Palestina e Israele che, probabilmente, avrà necessità di approvvigionamento militare anche superiore.
I maggiori produttori mondiali di armi sono società americane, Lockheed Martin, Raytheon Technologies, Boeing, Northrop Grumman e General Dynamics e, per queste come per le altre distribute sul pianeta, le guerre sono il mercato di riferimento più promettente.
L'Italia, in questo contesto, ha il ruolo principale in Europa con Leonardo SPA, ex Finmeccanica, ex I.R.I.
Secondo le informazioni Consob al maggio 2023, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha il 30,20% delle azioni e questa è la risultante successiva al processo di privatizzazione iniziato nel 1992 con Carlo Azeglio Ciampi al Governo e Mario Draghi alla direzione generale del tesoro.
Il 51,8% è in mano agli investitori istituzionali identificati, il 17,5% è al mercato retail, la differenza è degli investitori istituzionali non identificati.
I principali investitori istituzionali: Dimensional Fund Advisors LP, The Vanguard Group, Norges Bank Investment, T. Rowe Price International Ltd Management, Goldman Sachs Asset Management, BlackRock Fund Advisors, Goldman Sachs Asset Management International e DNCA Finance SA.
Il Ministro Crosetto è stato lobbista e consulente dell'industria degli armamenti. Da Leonardo SPA, in particolare, per le sue prestazioni professionali, avrebbe incassato circa 1,8 milioni di euro e ulteriori compensi da Orizzonti sistemi navali, società partecipata da Leonardo e da Fincantieri.
Tutto, secondo le regole e alla luce del sole, tant'è che, intervistato da "Domani", Crosetto non ha negato di aver avuto compensi da Leonardo per l'incarico professionale che gli era stato conferito.
Il CO.MI.PA. è stato istituito con legge 898/76 ed è presente in ogni regione amministrativa con il compito di esaminare i programmi sulle installazioni ed aree di interesse militare e poterli conciliare con i piani riguardanti l'assetto territoriale (piani industriali, piani di sviluppo economico ed edilizio). Si riunisce ogni sei mesi e l’agenda dei lavori è definita dai Comandi militari, sulla base degli argomenti comuni di maggior rilievo e attualità.
E, tornando a bomba, e nel caso, proprio di questo si tratta, con apposito decreto, il ministro della Difesa ha dato il via libera al nuovo calendario delle esercitazioni militari in Sardegna per il secondo semestre del 2023, nonostante il parere contrario dei componenti regionali del Comitato misto paritetico (Comipa).
Nel frattempo, seguendo l'esempio del ricorso al TAR vinto in Puglia contro le esercitazioni militari nel poligono di Torre Veneri, i leader di A Foras si rivolti ad un legale per verificare la possibilità di intentare un'azione simile in Sardegna.
Come si sa da tempo, infatti, all'interno del Poligono di Teulada esistono due zone SIC, che, secondo la legislazione italiana e comunitaria, sono del tutto incompatibili con le attività belliche.
Zona SIC è la spiaggia di Murtas, confinante col poligono di Quirra e all'interno del Poligono di Capo Frasca si trova una zona di protezione speciale.
In nessuno dei poligoni militari inoltre è mai stata fatta una Valutazione di Incidenza Ambientale.
Il legale coinvolto è Carlo Augusto Melis Costa che ha ritenuto fondate le motivazioni di A Foras e ha scritto un ricorso che è stato depositato presso il TAR di Cagliari, con richiesta di sospensiva immediata delle attività addestrative (ricorso n. 692/23).
Il ricorso è stato firmato dal Gruppo di Intervento Giuridico e sarà discusso l'8 novembre.
Nel frattempo, secondo ANSA, le esercitazioni sono già cominciate il 2 ottobre e andranno avanti, per ora, sino al 13 con il raduno Nato Tiger 2023 che torna in Italia dopo 35 anni.