Milano, 13 marzo 2022. Di Fabrizio Brasili. Esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Si potrebbe rispondere....poche e ben scelte Big Cap ed il gioco e' fatto.
Con un poderoso colpo di reni, il nostro maggior indice e presto, si dissocierà dal nostro future Giugno, che prenderà questa settimana il testimone da quello di Marzo, non considerando e prevedendone il pagamento dei dividendi di Aprile e Maggio.
Ed allora tutto ritornerà in ampio range 21500/22500 di future Giugno e 22000/23000 di Ftsemib!
Riavvoltoliamo la isterica e supervolatile settimana appena trascorsa.
Fortemente influenzati dalle Big Cap che avevano anche più stornato con sell off violenti spesso influenzati anche da percezioni alternanti di Guerra e (poco) di pace.
Il nostro indice che collimava con l' ormai vecchio Future Marzo , si portava verso addirittura i 21000 punti.
Molto al di sotto dei 22500 da noi diagnosticati, come punto di arrivo finale del poderoso storno dai massimi di periodo posti a 28000, con eccessi rialzisti ingiustificati.
Qui, su questi velocissimi supporti di 21000 ,una corrente di frettolose ricoperture riportava il tutto con un classico 1/2/3 da lunedì/martedì fino alle resistenze poste a 23800/900, vecchi supporti.
Nell' ultima seduta della settimana, che poi chiudeva però, pur in leggero guadagno, a 23.050 e sotto i 23200/300.
I titoli coinvolti erano soprattutto, quelli più "bastonati" dal mercato ,per esempio le due Big Cap Bancarie Intesa ed Unicredit.
Pervenute fin sui minimi degli ultimi 12 mesi posti a 1,68 e 7,75 rispettivamente. Ma nei momenti di maggior euforia da acquisti impulsivi anche sugli erratici 2,02/3( Intesa) e 10,2/3 ( Unicredit).
Per poi chiudere su basi più consone e meno influenzate da isteriche ricoperture o chiusure di trading di brevissimo, rispettivamente a 1,92 e 9,25.
Poi sempre la debole performance settimanale di Stellantis, ancora schiacciata verso e sotto i 13,50 (con escursioni settimanali fra poco più di 12 e i 14 euro.)
Outsider, quel titolo , che noi avevamo da tempo indicato ai nostri lettori abbonati, come il più sottovalutato del nostro listino, Leonardo, che ha continuato la sua marcia verso i 9,50/60, chiudendo pero' poco sopra i 9 euro, ed a lungo confinata e bistrattata fino a 5,5/5,6.
Il mercato di questa settimana rimane limitato a questi quattro titoli.
Telecom rimane e rimarra' un mistero e ne parleremo a parte.
Entriamo in dettaglio.
Decisamente sempre meglio Intesa, che compatibilmente con il possibile ritracciamento del mercato e relativi indici e future, potrebbe ritornare per lo meno sopra i 2,02/03 già indicato e portarsi anche verso 2,15,/2,20, ma con il solito generoso e dividendo ancora incorporato.
Imitando Unicredit nel confermare il dividendo per esercizio 2021, ma per lo status di prima della classe e senza le pesanti tare di Unicredit dovute alla forte esposizione sul territorio russo, che in ogni caso, continueranno ad avere effetti sul bilancio 2022 e probabilmente 2023.
Quindi puntare fra le due, sempre su Intesa.
Ma senza tralasciare le quattro banche in odore di Risiko bancario, fortemente ridimensionate nel corso delle ultime 2/3 settimane:
BancoBpm, BPER, BancaSondrio e Credem.
Out ormai per Carige e MPS, dove i giochi ormai sono fatti, per la prima, e sono ancora di là da venire per la seconda.
A parte quelli già descritti, possiamo solo suggerire, laddove sia però possibile, l' utilizzo di opzioni, in primis Telecom, sempre nella versione rnc, ma approfittando, dopo aver toccato nell' ultimo anno anche quota 0,5048 (praticamente quella di manifestazioni di interesse da parte di kkr, ormai dello scorso autunno), ed un recentissimo minimo di Marzo 2022 di 1,989, di uno storno per chiudere un gap posto fra area 0,22/0,23.
Ma nulla di più su questa eterna scommessa, rovinata negli ultimi 10 anni, da "capitani...poco coraggiosi", per non dire altro, dalla nostra politica e da amministratori incapaci.
Poi i soliti buoni titoli come Autogrill, Piaggio, Unipol Sai, ENEL, Generali,
Moncler, Cucinelli e altri, che i nostri lettori conoscono molto bene e segnaliamo da anni.
L' immancabile " re dollaro" .Range sempre più ristretto sul cross Euro dollaro, fra 1,08 e 1,10, con veloci incursioni anche piu' e verso 1,06 che verso 1,12.
Nel caso di ulteriore espansione ed aggravamento della Guerra fra Russia ed Ucraina potremmo anche vedere più probabilimente gli 1,04.
Operativamente suggeriamo sotto la guida di esperti professionisti, la vendita simultanea di opzioni call a media lunga scadenza fra 1,14/1,16 e Put fra 1,06 e 1,04.