IL GAS DI GAZA E L'ALTRA FACCIA DI ENI
Giannina Puddu, 14 febbraio 2024.
L'Italia, attraverso il MEF e Cassa Depositi e Prestiti è il maggiore azionista di ENI con circa il 30% del capitale.
Ma, il controllo è in mano agli Investitori Istituzionali (Finanza e affini come EMPAM, Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici) che possiedono il 53,86% del flottante e, dunque, decidono.
In questo senso, numeri alla mano, con il processo di privatizzazione di ENI che maturò nel 1992 e si perfezionò nel 1995 con la quotazione a Wall Street e Milano, questa società non può più dirsi italiana.
E, giusto l'anno prima, nel 1994, al 1725 di Strawinskylaan della città di Amsterdam, era stata fondata la Holding olandese di ENI.
Ohibò! E' il caso di una multinazionale, con lo Stato italiano maggiore azionista, che ha progettato di eludere il fisco italiano.
Viene da sorridere, almeno, se si pensa che proprio il governo italiano è stato molto attivo in ambito europeo, nella lotta contro l’ottimizzazione fiscale delle multinazionali.
Evidentemente, per ENI (e altre partecipate ex pubbliche...) pesa molto la quota degli investitori istituzionali che preferiscono il fisco olandese a quello italiano.
Con la splendida “ottimizzazione”, legalmente, si permette a questi azionisti di pagare poche tasse sui loro utili miliardari.
Nel caso, questi "risparmi fiscali, si ottengono a spese delle finanze dello Stato italiano che manca l'incasso e degli italiani costretti a pagare quote fiscali straordinariamente alte, avendo, per contro, un welfare state sempre più scarso per qualità e quantità.
E' evidente che, proprio il governo italiano che ci assorda con la lotta all'evasione fiscale, oltre che con l'oppressione fiscale, sia il primo a eludere le tasse dovute, avallando le scelte di ENI in qualità di azionista golden.
Non c'è un "dottore" che imponga queste scelte, sono scelte volontarie.
Nello stesso contesto, che è quello che mette al centro tutti i possibili obiettivi di "ottimizzazione finanziaria" e, dunque, non solo quello fiscale, si inserisce e si indirizza anche l'azione di politica estera.
Lo sterminio dei palestinesi è, ormai, agli occhi del mondo intero un fatto, purtroppo, oggettivo.
Eppure, continua, nessuno ferma Israele.
L'appropriazione dei territori palestinesi da parte di Israele è pure un fatto che si ripete da decenni e va avanti con il chiaro intento di prendere anche tutta la Striscia di Gaza, da nord a sud come dimostrano i bombardamenti di questi giorni anche degli ultimi ospedali funzionanti...
Anche questo, continua, nessuno ferma Israele.
E, da qui, torniamo alla multinazionale ENI...
A ottobre 2023, lo stato "occupante" Israele, tra un bombardamento e l'altro su Gaza, aveva assegnato 12 licenze ad alcune società con lo scopo di fare esplorazioni alla ricerca di gas naturale al largo delle coste del Mediterraneo.
Il governo di Tel Aviv, mira a diventare un hub energetico per esportare gas in Europa, trivellando aree non sue, ma palestinesi, confidando nel fatto che, in qualche modo, saranno sue.
Ha beneficiato di questa licenza ad esplorare anche ENI.MI.
Ci sono poi la coreana Dana Petroleum, la britannica British Petroleum (BP), l'israeliana Ratio Energies (RATIp.TA), altre...
A novembre, su Memo Middle East Monitor si poteva leggere: L’UE sta ringraziando Israele per aver rubato il gas palestinese per venderlo ai suoi membri?
Trovato il gas, il ministro dell’Energia israeliano ha annunciato la firma di un accordo con Eni e altre società per sfruttare il giacimento di gas offshore di fronte a Gaza.
Il gas sarebbe di Gaza, ma per Israele è suo e tale è anche per ENI e per il nostro governo azionista di maggioranza, così come per tutti gli altri stati che beneficiano dello stesso accordo.
Il Gruppo ENI (come le altre società coinvolte) ha ricevuto una lettera di diffida dallo studio legale di Boston Foley Hoag LLP che fornisce la sua assistenza a clienti pubblici e privati per controversie e transazioni in tutto il mondo.
Allo studio si sono rivolti gruppi palestinesi e nel testo è scritto chiaramente che la licenza israeliana per l'estrazione di gas a Gaza è illegittima e che si profila, a carico di ENI, il rischio dell'accusa di complicità in crimini di guerra!
In queste "attività" sono attivi anche la Grecia e Cipro.
Nel 2022, ben prima dell'attacco di Hamas, il Comitato Nazionale Palestinese per il BDS (BNC) aveva denunciato che "Gli accordi energetici con Israele violano le politiche e gli obblighi dell’UE ai sensi del diritto internazionale."
Secondo i rappresentanti palestinesi, l’UE sta garantendo riconoscimento e assistenza all’occupazione illegale israeliana, per ottenere l'energia israeliana prodotta da gas fossile attraverso l'appropriazione, il saccheggio e lo sfruttamento delle risorse naturali palestinesi nei territori palestinesi occupati.
Era il caso di EuroAsia Interconnector, costruito, promosso e finanziata dall'UE, negli insediamenti illegali di Israele.
Questo, mentre il gas israeliano raggiungeva l'Egitto attraverso il gasdotto Ashkelon-Al Arish, 90 chilometri di tubo che attraversa il Mar Mediterraneo a 13 miglia nautiche dalla costa di Gaza, violando i diritti sovrani dei palestinesi.
Pur essendo i legittimi proprietari, ai palestinesi non è stato chiesto il permesso di costruzione ed, anzi, alla costruzione dell'oleodotto sono seguiti il blocco marittimo disumano e la morte o il ferimento di molti pescatori.
Tra ottobre e novembre 2023, un alto funzionario delle Nazioni Unite aveva rassegnato le dimissioni, definendo gli eventi di Gaza un “caso da manuale di genocidio” di cui i governi occidentali sono “totalmente complici”.
Il piatto è ricco, la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD), ha riferito che importanti giacimenti di petrolio e gas naturale sono stati trovati al largo della Striscia di Gaza e altrove sotto la Cisgiordania occupata.
Le nuove risorse di petrolio e gas naturale scoperte nel Mediterraneo orientale cubano per 524 miliardi di dollari e, secondo il rapporto delle Nazioni Unite, una parte significativa di tali risorse appartiene ai territori occupati della Palestina.
Ma, al vertice del G20 a Nuova Delhi del settembre 2023, gli Stati Uniti e l’UE hanno annunciato di voler contribuire alla costruzione di un corridoio economico che colleghi l’India con il Medio Oriente e l’Europa.
Contro la cinese Belt and Road.
Per Netanyahu trionfante, "un progetto di cooperazione che è il più grande della nostra storia....Il nostro Paese, Israele, sarà un nodo centrale in questo corridoio economico; le nostre ferrovie e i nostri porti apriranno una nuova porta dall'India attraverso il Medio Oriente verso Europa e ritorno”.
L’obiettivo finale è confiscare le risorse multimiliardarie di gas di Gaza, con grandi e gravi complicità internazionali che spiegano perchè questo fuoco non cessi mai di bruciare.
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Questo si è palesato ai più, in modo evidente, con l’uso dello spread che è, di fatto, un’arma di indirizzo politico ed economico.
Hanno “quotato” il debito degli Stati come se gli Stati fossero Società per Azioni esponendoli alla speculazione finanziaria.
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Ho visto una grande quantità di influencer, di imbonitori, scoprire l’ “acqua calda” solo negli ultimi anni, cavalcando l’onda del Covid, la loro inaspettata e miracolosa “manna”!
Dov’erano, prima, tutti questi chiacchieroni?
Prima, era tutto a posto?
Nessun problema in Italia per cui battersi?
Questi, sull’onda del Covid, non hanno perso tempo e si sono rivolti subito e massicciamente alle vostre tasche, con diverse modalità.
Hanno solo una superficiale “infarinatura” dei fatti che denunciano, con toni alti e sgradevoli, solo per attirare la vostra attenzione, condurre il vostro cervello in uno stato di allerta perenne, alterando il livello della vostra adrenalina e togliendovi lucidità, al solo scopo di rendersi “visibili” e arrivare a fare cassa, incapaci di determinare il cambiamento , non interessati ad “agire” per migliorare la qualità delle vostre vite.
La maggioranza di questi “strilloni” e “imbonitori” non ha mai vissuto nelle realtà che denuncia e ne parla, con saccenza, senza conoscerle.
Coglie solo spunti, ad ogni occasione, e ve li rigira come “competenze” al solo scopo di attirarvi a sé, nella sua trappola.
Si propongono, alla vostra attenzione, con aggressività, come se sapessero tutto, mentre, in verità, non sanno e soprattutto, NON FANNO!
Il trionfo della TUTTOLOGIA!!!
Chi si rivolge a voi, proponendosi quale esperto di ogni questione, invitandovi a seguire la sua lettura dei temi più disparati come se ne avesse la totale padronanza e con LA PRETESA INSOLENTE di indirizzare il vostro pensiero, vi sta ingannando.
Queste persone, si rivolgono a voi anche con gli imperativi: “dovete!”, “Capite!”, “svegliatevi!”, abusando della vostra disponibilità ad ascoltare, offendendo la vostra intelligenza, tradendo la vostra fiducia, parlando alla vostra pancia per sedare le vostre menti.
La VERITA’ ha già in sé la sua FORZA e non ha bisogno di essere gridata.
Anzi, partendo dalla VERITA’, per costruire RISULTATI CONCRETI e UTILI alla Comunità, servono grande concentrazione e molto lavoro, nel silenzio.
Ancora, grazie!
Due, tra i numerosi passaggi della mia storia e di ciò che ho fatto, premesso che moltissimo è stato scientemente cancellato da Google:
https://www.ifanews.it/consulenza-e-banche-labete-della-discordia
https://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda17143.htm