Il futuro del Giappone è legato a quello dell`Europa, ma intanto torna il surplus

Il Giappone ritrova, dopo 4 mesi di deficit consecutivi, un surplus commerciale a febbraio, pari a 32,9 miliardi di yen (circa 200 milioni di euro), contro stime per un disavanzo di 110 miliardi.

Il dato, diffuso dal ministero delle Finanze, è poca cosa rispetto al surplus di 637 miliardi di 12 mesi fa, ma indica che la spinta del commercio internazionale aiuterebbe il Paese a consolidare la fragile ripresa, nonchè l`inversione di tendenza su gennaio e il deficit record di 1.476,88 miliardi. L`export è sceso del 2,7% (a 5.441 miliardi) scontando lo yen forte e la frenata della domanda di prodotti come acciaio e plastica, mentre l`import è salito del 9,2% (a 5.408 miliardi), centrando il 26/mo mese di fila di espansione con il peso della bolletta energetica per la richiesta di combustibili fossili a compensare lo stop delle centrali nucleari legato alla crisi di Fukushima.
 
Intanto la Banca del Giappone, attraverso alcune dichiarazioni che spiegano la posizione cauta adottata in politica monetaria, ha sottolineato che l`economia nipponica deve far fronte a pressioni legate alle incertezze sulla crisi del debito sovrano in Europa, ai prezzi del petrolio e la mancanza di potere potenziale in Giappone quest`estate.  «Il rischio più elevato è l`andamento futuro dei problemi legati al debito dell`Europa», ha dichiarato il membro della Boj Yoshihisa Morimoto, aggiungendo: «mentre le tensioni sui problemi del debito in Europa sono diminuite per i progressi sul piano di salvataggio della Grecia, non possiamo escludere la possibilità che il problema possa deteriorarsi ancora, causando confusione nei mercati finanziari internazionali e un veloce declino nel commercio».
 
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