Il Forum sul Credit Management e il silenzio assordante delle banche verso le aziende
Si è svolto ieri l` importante appuntamento della Seconda Edizione del Forum sul Credit Management organizzato dalla scuola di formazione Ipsoa con il coordinamento didattico della dott.ssa Antonella Simone partner di Adz Morison, consulente azindale esperta nella gestione del rischio credito commerciale.. Ecco un riassunto su quello che è stata una approfondita riflessione sulle tematiche portanti che riguardano la gestione del ciclo attivo. Un appuntamento che ha visto la presenza di relatori di alto livello e spessore e una forte partecipazione da parte del pubblico imprenditoriale e non solo.
Lo scorso anno il Forum, alla sua prima edizione, ha posto le basi concettuali per una corretta impostazione in azienda della gestione del rischio del credito commerciale. Quest’anno si è voluto proseguire il discorso, dando degli spunti concreti alla platea per poter applicare la teoria in tempo di crisi. La crisi è stata la ragione del taglio legale di questa edizione. L’adempimento alle proprie obbligazioni è dovuto in primis al comportamento e alle priorità che il debitore si pone, pertanto se non si ristabilisce la cultura della legalità, il credit crunch rischia di essere solo una buona scusa per i cattivi pagatori e di fornire facili alibi per non pagare. Solo fugando il dubbio dell’illegalità, possono emergere le vere ragioni di difficoltà, che poi costituiscono la base per una nuova trattativa o rinegoziazione dei debiti.
Gli organizzatori si sono posti l`obiettivo che i convenuti traessero degli spunti per soluzioni concrete da portare in azienda da subito, grazie ai preziosi contributi degli esperti professionisti che siedevano al tavolo relatori, rappresentanti delle diverse competenze richieste nella soluzione delle problematiche aziendali attuali.
Sono intervenuti:
Mauro Anetrini, Avvocato in Torino
Malcolm Duncan, M.Q.I. International Ltd
Massimo Falcioni,CEO Euler Hermes Gulf Cooperation Countries
Roberto Fontana, Magistrato del Tribunale di Milano – Seconda Sezione Civile (Competenze: Fallimento e procedure concorsuali, revocatorie fallimentari)
Giuseppe R. Grasso, Presidente K Finance
Giovanni La Croce, Consulente aziendale in tema di ristrutturazione di aziende in crisi e gestione di procedure concorsuali
Fabio Lazzarini, Marketing Manager – CRIBIS D&B
Tiziana Orsini, Imprenditrice
Guido Romano, Responsabile Ufficio studi e comunicazione istituzionale Cerved Group
Federica Silvestri, Direttore Amministrativo Finanziario e del Personale- Hitachi Medical Systems S.p.A.
Amato Trunfio, Collection Manager – Iveco Finanziaria S.p.A.
Interessanti anche le testimonianze di attenti osservatori dalla platea come Giuseppe Lunetta e Riccardo Mazzone, due senior consultant per la gestione del rischio credito.
All`interno del confronto si sono individuati tre macro temi nei quali si possono far rientrare tutte le problematiche più spinose relative al credito operativo che le aziende oggi devono gestire. Nello specifico:
1- Il rapporto con la banca e l’accesso al credito
2- Il conseguente assottigliamento del confine tra legalità e illegalità dei comportamenti, tipico fenomeno dei contesti di scarsa liquidità
3- La scelta delle soluzioni da adottare. Scelta particolarmente sfidante quando la scarsa liquidità costringe ad un severo controllo dei costi.
E` emerso che:
1- E` necessario rivedere le aspettative verso le banche, da molto tempo non più regolatrici dei sistemi di pagamento, ma aziende tra le aziende, multiprodotto e multicanali
2- L’ignoranza della legge e la mancata scelta consapevole di un adeguato modello organizzativo porta inevitabilmente a dover gestire problemi le cui soluzioni generano altri problemi
3- Nel momento di crisi, l’imprenditore deve essere particolarmente lucido e solido per trovare il coraggio di intraprendere soluzioni lungimiranti, prescindendo da una mera logica di controllo dei costi. Le crisi possono offrire grandi chance di investimento se si ha l`intelligenza di investire nella propria formazione per maturare le competenze necessarie.
Tra i relatori mancava un esponente del mondo bancario. Il mancato invito è legato a due ordini di ragioni. In primis un eccesso di realismo, visto che le banche non stanno finanziando l’impresa. In secundis si voleva provare a districarsi nello scenario più difficile, quello in cui il ricorso a finanziamenti di terzi non è scontato.
Quando le banche sono o vengono percepite come colpevolmente insensibili alle esigenze delle imprese, ciclicamente torna di moda il tema del finanziamento privato e della quotazione delle Pmi. Questo è stato l`inizio del dibattito che ha innescato una serie di confronti interessanti quanto originali.