Il duro cammino della Serbia

La crisi in Europa, e in particolare nei paesi dell`Eurozona, sta avendo sensibili ripercussioni sulla Serbia, dove la ripresa, prevista già per i prossimi mesi, ritarderà e non si avrà prima del 2013.

Per Zeljko Bogetic, capo economista della Banca mondiale responsabile per la Serbia, è molto difficile per questo che venga rispettata quest`anno la previsione di una crescita dell`1,5%, già dimezzata rispetto ai pronostici iniziali. È importante, ha detto Bogetic alla radio nazionale serba, ridurre il deficit e tagliare iul debito pubblico. Una delle conseguenze sociali della crisi, ha detto da parte sua il vicepremier Verica Kalanovic, è il costante aumento della disoccupazione, cresciuta del 10% dal 2008, e attualmente sopra il 20%. Inoltre i salari crescono a ritmi più lenti rispetto al passato, mentre il peggioramento generale dello standard di vita ha provocato una flessione nella domanda interna. A dimostrazione dell`impatto che la crisi sta avendo in Serbia, ha osservato Kalanovic, vi è la recente decisione della compagnia americana US Steel di rinunciare alla grande acciaieria di Smederevo, rilevata dallo stato serbo al prezzo simbolico di un dollaro. Il governo di Belgrado è ora alla ricerca di un partner strategico che possa acquistare l`impianto, che dà lavoro a oltre 5 mila operai e che ha grande importanza nell`economia nazionale della Serbia, rappresentando il 5% della produzione totale e il 14% dell`export complessivo. È importante per la Serbia, in questa difficile situazione, mantenere un alto livello di investimenti esteri. Bozidar Laganin, direttore dell`Agenzia per la promozione degli investimenti e dell`export (Siepa), ha detto che il paese balcanico si aspetta per il 2012 investimenti esteri per un totale di circa 1,5 miliardi di euro. I settori più promettenti sono quelli dell`industria automobilistica e elettronica, insieme al comparto tecnologico e informatico. Nel 2011, ha sottolineato Laganin, il maggiore flusso di investimenti esteri è giunto da Austria, Germania, Italia e Grecia. I maggiori gruppi che hanno investito in Serbia lo scorso anno sono stati Benetton, Boss, Swarovski e Cooper Tire.
 
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