Il dollaro USA è ora l`unica valuta sicura. Ecco perchè
Il dollaro USA è ora l`unica valuta sicura. Ecco perchè
`Mano a mano che svaniscono gli elementi interessanti delle altre `valute sicure`, il dollaro statunitense trarrà sempre di più beneficio dal tentativo degli investitori di concentrarsi sulle classi di asset di qualità`. Lo afferma Jack McIntyre, gestore del portafoglio di Brandywine Global, una sussidiaria Legg Mason.
McIntyre spiega che Brandywine Global, che gestisce 31 miliardi di dollari Usa in reddito fisso, ha sovrappesato la posizione in dollari USA, dando a questa valuta la priorità rispetto alle altre ritenute sicure, quali lo yen giapponese e il franco svizzero.
“Il maggior peso che stiamo attribuendo al dollaro è il risultato di una valutazione tattica`, dice. `Siamo consapevoli che gli Stati Uniti hanno problemi di fondo da risolvere e non siamo certi che abbiano in questo momento la volontà politica di farlo. Tuttavia, dallo sparire nei mercati dell`appetito per il rischio, beneficerà il dollaro Usa, al pari dello yen. Nel caso di quest`ultimo, però, resta la possibilità che il Giappone debba intervenire nuovamente. L`ultima cosa che occorre al Giappone è una valuta forte, visto che l’alta quotazione dello yen sta già rendendo proibitivo il costo di fare affari nel paese asiatico`.
Per quanto riguarda il franco svizzero, considerando la recente decisione della Banca nazionale svizzera di fermare l`apprezzamento del franco rispetto all`euro, McIntyre dubita che il franco svizzero continuerà a beneficiare dei flussi di capitali che sono alla ricerca di valute sicure. `Dato che sussiste la possibilità di ulteriori interventi da parte della Bns, riteniamo che in periodi di stress del mercato come quello attuale sarà inevitabilmente il dollaro Usa a beneficiarne`, dice McIntyre.
Una minaccia seria a questo scenario è rappresentata da una ulteriore manovra di alleggerimento quantitativo (QE) negli Stati Uniti, che farebbe scendere la quotazione del dollaro. Secondo McIntyre, tuttavia, una nuova manovra di quantitative easing non dovrebbe preoccupare, perché avrebbe in ogni caso un approccio diverso da quello delle due precedenti.
`Operation Twist, per esempio, sta utilizzando i ricavi della vendita di titoli con scadenze brevi per acquistare quelli con scadenze lunghe – un meccanismo che favorirà gli ultimi. Se, da una parte, OT non sostiene la quotazione del dollaro in quanto tale, dall`altra, non creerà nemmeno una pressione verso un deprezzamento del dollaro, come è accaduto contestualmente alle altre due precedenti versioni di questo tipo di stimolo monetario`.
“Peraltro, se è vero che in generale le manovre di alleggerimento quantitativo sono negative per il dollaro, in questi casi non hanno dato un particolare sostegno ai buoni del Tesoro`, ricorda McIntyre. `L`effetto è stato l`opposto: normalmente si pensa che l`acquisto di titoli del Tesoro Usa da parte della Fed li rafforzi, ma contestualmente a queste manovre di QE, le obbligazioni del Tesoro non hanno fatto bene`, aggiunge il gestore. `I titoli del Tesoro hanno ritrovato un ambiente favorevole soltanto quando il mercato ha capito che le operazioni di alleggerimento quantitativo si stavano per concludere. Negli ultimi tre anni, nessuno dei periodi in cui la Fed ha messo in campo manovre di alleggerimento quantitativo è stato positivo per i Treasury bond`.
Dato tuttavia che l’economia americana fatica a ripartire con forza e il possibile imminente varo di misure per ridurre il deficit di bilancio, McIntyre è dell`avviso che la Fed monitorerà con attenzione la minaccia del rischio deflazione. `Ciò abbassa le probabilità che gli Stati Uniti seguano la strada del Giappone. La Fed ha imparato bene la lezione degli errori commessi dal Giappone negli anni passati`. Sappiamo che gli Stati Uniti taglieranno la spesa e aumenteranno le tasse e ciò avrebbe in ultima analisi un effetto deflativo, ma riteniamo che se questo rischio si materializzasse, la Fed interverrebbe facendo tutto il possibile per evitare che una pressione di questo tipo zavorri l`economia statunitense. Abbiamo gestito i nostri portafogli globali obbligazionari per buona parte del 2011 sovrappesando l`esposizione ai titoli del Tesoro Usa e questo ha contribuito alla nostra performance. Tuttavia, aumentando sempre di più le probabilità che gli Stati Uniti evitino una recessione e che l`Europa superi il rischio di un evento di tipo `Lehman”, recentemente abbiamo ridotto nei nostri portafogli l`esposizione alle obbligazioni a basso rischio`.
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