IL DODICESIMO RAPPORTO DI ITINERARI PREVIDENZIALI

IL DODICESIMO RAPPORTO DI ITINERARI PREVIDENZIALI

Trento, 16 gennaio 2025. Di Paolo Rosa, avvocato.

Il 15 gennaio 2025 Itinerari Previdenziali ha presentato alla Camera dei Deputati il suo Dodicesimo Rapporto, scaricabile dal sito www.itinerariprevidenziali.it

Al sistema delle Casse privatizzate dei liberi professionisti, il Rapporto dedica nove paginette e precisamene da pag. 61 a pag. 70 oltre ad una serie di tavole.

Rispetto al 2022, il numero dei contribuenti è diminuito dello 0,17% mentre il numero delle pensioni è aumentato del 6,07%.

Le entrate contributive sono aumentate del 7,75% ma le uscite per prestazioni del 12,11%.

Il saldo entrate/uscite per le Casse del 509/1994 è negativo del – 0,7%.

Il patrimonio netto è in aumento del 6,07%.

Il Rapporto prende in considerazione gli indicatori di sostenibilità del sistema Casse nel medio e lungo termine, e quelli per ogni singolo ente.

Il primo indicatore di sostenibilità della spesa nel medio e lungo termine è il saldo pensionistico, cioè il rapporto tra l’insieme delle entrate contributive (contributi soggetti e integrativi) e il costo per l’erogazione delle pensioni.

Il rapporto “entrate contributive e spese per pensioni” tra le Casse del 509/1994, per dottori commercialisti, veterinari, Inarcassa ed avvocati è buono, con valori vicini o superiori a 2.

Cassa Forense ha un rapporto di 2,14, in costante miglioramento dal 1989.

Quanto al rapporto pensionati/attivi i dati migliori li evidenzia Cassa Forense che ha solo 13,59 pensionati ogni 100 attivi.

Il rapporto pensione media/contributo medio vede invece Cassa Forense all’ultimo posto della graduatoria che vede al primo posto con 1,30 i veterinari e all’ultimo posto Cassa Forense con 3,44.

Il secondo indicatore di sostenibilità di lungo periodo è dato dal saldo generale fra tutte le entrate contributive e finanziarie e tutte le uscite per prestazioni e spese di finanziamento che evidenzia un quadro, il più completo possibile, della situazione economica globale delle singole Casse.

Tra le Casse del 509/1994 si segnalano, per l’aumento percentuale maggiore, ragionieri, ingegneri architetti e medici.

Unica eccezione negativa sono i notai con un -16,62% perché scontano il pessimo andamento del settore immobiliare nel corso del 2023.

Come sempre il Rapporto di Itinerari previdenziali non da conto del funding ratio di ogni singola Cassa che, com’è noto, misura il rapporto tra la patrimonializzazione dell’ente e il debito latente, costituito dalle pensioni in essere e da tutti gli spezzoni in movimento verso la maturazione. (circolare Covip 4 aprile 2014, prot.n.2242).

“Come noto, il sistema di finanziamento delle Casse di Previdenza privatizzate dei liberi professionisti (c.d. Casse “509”) contempla una componente a ripartizione (Pay As You Go) ed una componente a capitalizzazione (Funded).

Secondo questo schema le eccedenze di risorse introitate nella fase di crescita vengono accantonate e capitalizzate in un Fondo Patrimoniale da utilizzare nei periodi di contrazione demografica in cui i saldi previdenziali possono risultare negativi.

Tale circostanza comporta la necessità di una sistematica ed accurata analisi della componente patrimoniale da connettere con la struttura per età della popolazione degli iscritti alle singole Casse.

Obiettivo è quello di esaminare, individuando opportuni indicatori, la struttura della solidità patrimoniale dell’Ente intesa come capacità della componente Funded di garantire nel tempo l’assolvimento di tutti gli impegni finanziari ed obbligazioni in essere rispetto allo sviluppo per età di tutti gli aderenti.

L’indicatore proposto (Funding Ratio) è volto a quantificare nel tempo la percentuale di soddisfazione dell’esposizione debitoria maturata e maturanda in caso di liquidazione completa del patrimonio dell’Ente.

Chiaramente si tratta di una previsione meramente ipotetica rispetto alla mission delle istituzioni previdenziali, ma la misura così delineata, alla stregua di uno stress test, è certamente un efficace indicatore utile a monitorare la solidità finanziaria futura se rapportata all’evoluzione demografica della popolazione degli iscritti.

L’elemento di maggiore complessità valutativa è la quantificazione del debito latente ovvero del valore attuale di tutte le obbligazioni accumulate dall’Ente nei confronti dei propri iscritti, ancorché la gran parte delle stesse avrà la propria manifestazione finanziaria negli esercizi futuri.

Pertanto, si tratta di quantificare non solo il valore attuale delle rendite per prestazioni in essere, rispetto alla speranza di vita dei pensionati, ma anche i diversi ratei di pensione maturati nel tempo dagli iscritti attivi”. (Fonte: Quaderno 1/2023, prof. Alessandro Trudda, Cassa Commercialisti).

Questo sarebbe un dato molto importante da conoscere agli effetti della stabilità di lungo periodo posto che le Casse dei professionisti, con la privatizzazione, hanno volontariamente rinunciato ad ogni intervento dello Stato con la conseguenza che la sostenibilità del sistema dipende dai contributi versati, dal patrimonio accumulato e dai rendimenti ottenuti sul mercato finanziario.

Il Report di Itinerari Previdenziali è corredato anche dai grafici dal 1989 al 2023 relativi a numero pensioni, numero iscritti, pensione media e contributo medio delle Casse privatizzate dei liberi professionisti.
A titolo di esempio riporto quello di Cassa Forense.

Con la sentenza n. 27712/2024 del 16.09.2024 la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, comma 16, della legge n. 335/1995, in combinato disposto con l’art. 1, comma 3, della legge n. 222/1984, in riferimento agli artt. 3 e 38, comma 2, Cost., nella parte in cui non prevede la corresponsione dell’integrazione al minimo dell’assegno ordinario di invalidità, in presenza dei requisiti contributivi e reddituali previsti, che sia calcolato interamente con il sistema c.d. contributivo, disponendo l’immediata trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale.

Il tema, se la Corte Costituzionale dovesse accogliere la questione, non sarà irrilevante per le Casse dei professionisti e quindi sarà bene seguire la vicenda.