Il difficile cammino della previdenza integrativa

``E` importante mettere da parte risorse per la pensione integrativa, seguendo i suoi canali. In questo momento pero` c`e` qualcosa che non fa funzionare bene questo meccanismo: lavoro scarso, redditi bassi e precarieta` elevata, soprattutto tra i giovani che sono i principali destinatari del messaggio``.

Il difficile cammino della previdenza integrativa

Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo sabato al convegno annuale di Assoreti a Torino. ``Un momento economico difficile come quello attuale puo` indurre gli individui nella tentazione di accorciare gli orizzonti di pianificazione finanziaria e mettere il risparmio e l`investimento previdenziale in secondo piano``, ha sottolineato il ministro. ``Paradossalmente oggi che i nodi previdenziali sono finalmente venuti al pettine e una riforma strutturale e` intervenuta per scioglierli, gli scenari previdenziali degli individui sono piu` equi e trasparenti.

L`educazione finanziaria e previdenziale accompagnata da comportamenti corretti da parte di tutti gli operatori sono la bussola da consegnare ai cittadini per evitare che si `perdano`, per quanto riguarda la previdenza, nella nebbia della crisi``.

Una ricerca condotta da GfK Eurisko, per conto di Assoreti e ripresa da Asca, presentata nel corso del convegno ha evidenziato che l` 82% degli intervistati non crede di poter ricevere una pensione adeguata, la percentuale sale all`85% nella fascia tra 45 e 54 anni e scende al 76% nella fascia tra 55 e 60 anni. La temuta inadeguatezza della pensione futura non ha pero` ancora determinato una chiara strategia di risposta: per il momento, si preferiscono soluzioni diverse da forme d`investimento complementari. Di fronte alla prospettiva di una pensione insufficiente rispetto alle proprie necessita`, la maggioranza (38%) ha elaborato soluzioni strettamente legate alle proprie capacita` (professionali, patrimoniali) o a quelle della propria famiglia: il 18% dichiara che continuera` a lavorare o riprendera` a farlo; il 17% utilizzera` i risparmi o il patrimonio accumulato nel tempo; il 3% adeguera` il proprio tenore di vita alle diminuite risorse; il 2% chiedera` il supporto della famiglia.

Relativamente elevato (28%) il campione che, per ora, non affronta il problema. Nel dettaglio: il 26% non se lo pone o dichiara che lo affrontera` in futuro; il 2%, pur ponendosi il problema, non saprebbe come risolverlo. Nel corso del dibattito e` emerso che in assenza di un dominus capace di guidare l`eventuale passaggio alla previdenza integrativa, si apre oggi lo spazio per un`azione convergente (comunicazione e comportamenti) dei diversi soggetti e stakeholder, sul fronte pubblico e su quello privato. Stabilita` e continuita` dei riferimenti saranno fondamentali nel breve e, soprattutto, nel lungo periodo.

``