IL DIALOGO DIRETTO TRA TRUMP E PUTIN SCAVALCA TUTTI E SCATTA L'ARREMBAGGIO PER PRENDERE LE RICCHEZZE UCRAINE
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Redazione, 17 febbraio 2025.
Da fonti diplomatiche europee, si è appreso del vertice di oggi pomeriggio a Parigi, convocato da Macron per decidere la linea europea di gestione della pace in Ucraina.
Una "linea europea" è esclusa dall'azione di Trump e Putin.
Nel senso che non sono proprio interessati...
Del resto, fino ad oggi, i leader europei si sono mossi nella direzione della guerra, alla ricerca di una vittoria impossibile per l' Ucraina contro la Russia e nella montagna di dubbi relativi a come siano stati gestiti da Zelensky gli ingenti conferimenti in denaro e in dotazioni militari.
Tra i presenti, oggi a Parigi, Italia, Danimarca, in rappresentanza dei paesi baltici e scandinavi, il segretario generale della Nato, Mark Rutte, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, Keir Starmer per l'Uk, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro polacco Donald Tusk.
La presenza del Regno Unito è frutto di un' esplicita determinazione francese che ne prevede la presenza in tutte le future discussioni riguardanti il futuro dell'Ucraina.
Si può, ragionevolmente, sospettare che dietro questo rapporto preferenziale si celino precedenti e segreti accordi tra due nazioni a forte inclinazione coloniale e predatoria.
Sarebbe più coerente, dopo Brexit, assistere prima ad un confronto in Area UE, alla sottoscrizione del successivo accordo che, solo a quel punto e non prima, potrebbe essere oggetto di una valutazione allargata ai leader britannici.
Anche oggi, l'UE ha colto l'occasione per dimostrare che non esiste come insieme di Stati guidati da un proposito comune.
Si naviga a vista, accettando di essere condotti dal primo gallo che si sveglia la mattina e canta.
Oggi, Macron che, giustamente temendo che Trump e Putin siano in grado di decretare la pace definitiva in Ucraina, si da da fare per garantirsi una fetta della torta che sta per essere disponibile.
Ma, pende anche l'ipotesi, già avanzata, della definitiva e totale annessione dell' Ucraina alla Russia con conseguente mancanza di disponibilità di ricchezze da arraffare in un tavolo così ampio.
Ha giustamente osservato l' Economist che all' EUROPA, gli shock sono arrivati in rapida e sconcertante successione.
Prima Pete Hegseth, segretario alla difesa americano, ha detto agli alleati americani che il suo paese non era più il "garante primario" della sicurezza europea.
Ore dopo Donald Trump ha detto che avrebbe aperto i colloqui con la Russia a discapito dell'Ucraina e dell'Europa.
Poi il 14 febbraio, alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, un incontro annuale, JD Vance, il vicepresidente, ha scatenato un attacco pungente all'Europa, sostenendo di fatto il partito di estrema destra Alternativa per la Germania ( A f D ), nove giorni prima delle elezioni del paese.
Dopo aver guardato all'America come al suo alleato per decenni, molti leader e funzionari si sono chiesti se la sicurezza dell'Europa stesse crollando sotto i loro occhi.
In verità, hanno guardato ad un carro trainante e, spesso, nella direzione sbagliata, più che ad un alleato in un rapporto tra pari.