Il decreto sviluppo è ai cancelli di partenza
Il decreto sviluppo è ormai in dirittura d`arrivo. L`atteso provvedimento per la crescita, quello che dovrebbe inaugurare la cosiddetta `fase due` del governo, arriverà al consiglio dei ministri, anche se con qualche giorno di ritardo rispetto al previsto.
Poi,come riporta Ansa, mercoledì della prossima settimana, è attesa in Cdm la Legge di Stabilità che metterà in moto almeno 10 miliardi di risorse (6,5 per scongiurare l`aumento dell`Iva per tutto il 2013 e circa 3 per le spese indifferibili). Cifra che però, leggendo con attenzione la nota di aggiornamento al Def, potrebbe salire fino a circa 20 miliardi di impatto complessivo. L`approvazione delle misure destinate a ridare slancio all`economia è urgente, come sottolineato oggi dal ministro dell`Economia, Vittorio Grilli, e il decreto sarà la prova del pieno impegno del governo anche sul fronte della crescita e non solo, come lamentato da più parti, su quello del rigore.
`La perdurante situazione di crisi richiede un forte impegno da parte del governo per dare risposte concrete all`urgenza di rilancio dell`economia nel medio-lungo periodo ma anche nel breve`, osserva il ministro. Parole che suonano quasi come un via libera proprio al pacchetto sviluppo, per il quale era atteso il benestare del Tesoro sulle coperture finanziarie. Certo riattivare la crescita in tempi di crisi e ristrettezze dei conti pubblici non sarà un gioco da ragazzi. La parola `crescita` è `una parola magica`, prosegue Grilli, `tutti vorrebbero che ci fosse anche la bacchetta magica, ma non c`é`. Si parte quindi dal fattibile e dall`immediato, ovvero dalle misure che, con un costo per le casse dello Stato intorno ai 300 milioni di euro, il ministero dello Sviluppo economico ha messo a punto per favorire la nascita di nuove aziende innovative, per dare impulso alla digitalizzazione della pubblica amministrazione, delle imprese e dei cittadini, per azzerare il digital divide, per garantire a tutti l`accesso alla banda larga e per avviare nuove opere infrastrutturali.
`La digitalizzazione - ha spiegato il ministro dello Sviluppo Corrado Passera - costituisce una leva potentissima in termini di crescita occupazionale, ma anche di risparmio e maggiore coesione sociale`. Il cdm domani, ha specificato, esaminerà quindi uno schema di decreto legge `che rappresenta un ulteriore e significativo passo avanti nell`agenda del Governo per la crescita sostenibile e la naturale prosecuzione di quanto già realizzato nei mesi scorsi`. Archiviato lo sviluppo si passa alla sostenibilità con il via libera alla Legge di Stabilità (ed eventuali collegati) atteso per mercoledì 10 ottobre. Ed avrà un impatto `minimo` di 10 miliardi (tra Iva e spese indifferibili come ad esempio il rifinanziamento delle missioni o i fondi per i terremotati). `L`Iva viene prima della riduzione del cuneo - ha detto il ministro Grilli in una audizione - Ovviamente cercheremo di fare tutto` ma occorre individuare le risorse. La legge di Stabilità - ha poi assicurato il ministro - conterrà la seconda parte della Spending Review. Ma in ballo c`é anche altro ed è possibile rintracciarlo tra la nota di aggiornamento al Def (ipotesi di fondi per il salario produttività e la cassa in deroga) e tra le ultime dichiarazioni di esponenti dell`esecutivo (tutta l`Imu ai comuni dall`anno prossimo con un impatto di circa 9 miliardi). Tra le risorse da recuperare circa 2 miliardi dalla revisione degli sconti fiscali. Sempre nella Stabilità - come dice Passera - si dovrebbe chiudere la `partita del Ponte` sullo Stretto. Insomma si preannuncia una vera e propria Finanziaria alla vecchia maniera. E le spinte politiche non tarderanno a farsi sentire.