Il decalogo della Mifid II

Traduzione in esclusiva per Ifanews di un documento redatto da Carmignac Gestion. Lo scorso 8 novembre Carmignac Gestion ha infatti promosso una tavola rotonda presso il Parlamento Europeo per sostentare il dibattito sulla tutela degli investitori nel quadro della revisione della MiFID II. Un incontro sulla tutela degli investitori, su invito dei deputati europei Markus Ferber e Jean-Paul Garze, presieduto da Jean-Baptiste de Franssu e sponsorizzato da Carmignac Gestion, si è svolto nell’ambito delle discussioni in corso sulla MiFID II nonché nel contesto più ampio del programma di regolamentazione dei dibattiti del G20. Lo scopo del meeting è stato quello di discutere alcuni temi chiave: le circostanze in cui i prodotti finanziari sono venduti così come il grado di potenziale complessità dei “packaged retail investment products” (PRIPS) e la loro idoneità al pubblico degli investitori retail in particolare.

Il decalogo della Mifid II

9 relatori sono stati protagonisti di due tavole rotonde:
• la prima dedicata al tema della “tutela degli investitori in quanto parte del processo di vendita
• la seconda rivolta a “tutela degli investitori e product design”.
I relatori sono stati: Edouard Carmignac (Carmignac Gestion), Eric Helderlé (Carmignac Gestion), Sonia Cattarinussi (AMF), Jean-Michel Van Cottem (FSMA), Stephen Crocombe (Blackrock), Johannes Muschik (FECIF), Sheila Nicoll (FSA) , Guillaume Prache (EuroInvestors) e Albrecht Reihlen (DEKA).


L’opinione dei rappresentanti del settore – condivisa dai membri del panel - è che è necessario fare tutti gli sforzi possibili per garantire più che mai che l`investitore sia messo `al centro`. A tal fine, è essenziale lavorare per ristabilire la fiducia nei mercati finanziari, un elemento indispensabile per il successo dei risparmi a lungo termine e il finanziamento dell`economia.
Ma i mezzi per ottenere ulteriori progressi sono diversi oggi da paese a paese in funzione delle differenti sovrastrutture dei mercati di investimento, e in particolare la distribuzione, così come dell`approccio adottato dai regolatori locali.
Ci sono inoltre crescenti incertezze rispetto alle modalità attraverso cui i PRIPS saranno distribuiti in Europa di paese in paese, nonché le norme relative alla supervisione dei prodotti, anche se l’ESMA dovrebbe giocare un ruolo sempre più importante come da regolamento UE: sono molto limitati per l`assenza di un terreno di gioco comune tra i prodotti finanziari retail che, in ultima analisi, pone il rischio di arbitraggio regolamentare sia a livello nazionale che di prodotto.
Più in particolare il futuro di UCITS, un successo europeo acclamato basato sul singolo mercato, è in gioco: il futuro del Passaporto da cui i prodotti traggono beneficio implica lo spostamento verso un terreno di gioco Europeo nella distribuzione e nelle regole di omologazione, piuttosto che nelle regole dei singoli Stati membri, in aggiunta al fatto che un`ulteriore armonizzazione delle normative di prodotto resta necessaria.


Un utilizzo della più ampia gamma di strategie di investimento UCITS è spesso finalizzato a ridurre la volatilità e il rischio. Input complessi non devono necessariamente portare a risultati complessi. Tuttavia, più la progettazione è complessa, maggiore dovrebbe essere l`attenzione verso la qualità di disclosure e trasparenza per garantire agli investitori di comprendere i risultati potenziali. `UCITS è un grande successo, riconosciuto e invidiato in tutto il mondo, in quanto si basa sul fatto che si tratta di un prodotto semplice`, ha affermato Edouard Carmignac. `La sfida che abbiamo in quanto asset manager non è solo quello di fornire rendimenti di successo ma anche la volatilità più bassa possibile. Ci sono alcune fasi in cui preservare il capitale è fondamentale. Nell’ambito di mercati articolati, sarebbe molto dannoso se l`uso limitato di misure di protezione fosse circoscritto ai fondi UCITS `.

Le raccomandazioni finali dei rappresentanti dell’industria dell’asset management presenti al Parlamento Europeo sono dieci:
1) la tutela dell’investitore va oltre la supervisione prudenziale; quindi c’è bisogno di fare di più rispetto alle iniziative guidate dal G20;
2) la Mifid I include già regole che se implementate in maniera efficace e uniformemente in tutta la UE sono sufficienti a migliorare la protezione degli investitori nella maggior parte dei settori contemplati dalla MiFID II;
3) Standard minimi devono essere stabiliti a livello pan-europeo sia per quanto riguarda le regole di distribuzione che di design dei prodotti.
4) il brand Ucits offre un modello di successo apprezzato a livello globale e strettamente regolato che deve essere preservato come brand individuale;
5) l’armonizzazione della cornice regolatoria retail e la condizioni paritarie per tutti i prodotti retail (per esempio, se sono basati su un fondo o su un’assicurativa) resta un obiettivo in generale.
6) Sono state espresse preoccupazioni circa i prodotti `complessi”, tipicamente prodotti strutturati, che includono UCITS strutturati (ad esempio, prodotti che non dovrebbero essere venduti agli investitori retail su base execution only) e prodotti `troppo/inutilmente complessi` (prodotti che non dovrebbero essere venduti affatto agli investitori retail). Allo stesso tempo, per i prodotti che utilizzano tecniche e strategie sofisticate di investimento che non sono immediatamente comprensibili agli investitori retail, una maggiore trasparenza è obbligatoria.
7) Una regolamentazione degli incentivi deve essere presa in considerazione, ma da sola (cioè senza ulteriori chiarimenti su consulenza, trasparenza e qualifiche professionali) non risolverà i problemi sul tavolo. Più in particolare, è importante ricordare le specificità di ciascun paese e le differenze che esistono tra il Regno Unito e i meccanismi di ridistribuzione degli altri Stati membri `. Inoltre, se gli incentivi dovessero essere limitati o vietati, in particolare nel caso di `consulenza indipendente`, saranno messi in pericolo i modelli ad architettura aperta e l’accesso multi-brand da parte degli investitori, a scapito dei loro risparmi di lungo periodo. Infine è stato ricordato che gli incentivi hanno un ruolo cruciale oggi per migliorare costantemente la qualità del servizio e rispettare i doveri degli advisor.
8) Sul lungo termine, la formazione finanziaria è fondamentale e gli sforzi in tal senso devono essere intensificati - nessuna regolamentazione può sostituire la mancanza di competenza finanziaria degli investitori.
9) Altri aspetti, tra cui la qualità della consulenza, le qualifiche professionali dei distributori e una maggiore trasparenza devono essere affrontati, sempre con approccio condiviso e facendo leva sulle best practice.
10) La collaborazione tra legislatori, regolatori, industria e investitori nonché associazioni degli investitori è la chiave per affermare MiFID II con successo in modo da ottenere elevati standard di tutela degli investitori.

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