IL COMITATO SCIENTIFICO PER L'INSULARITÀ IN COSTITUZIONE RILANCIA IL PPR DELLE ZONE INTERNE

IL COMITATO SCIENTIFICO PER L'INSULARITÀ IN COSTITUZIONE RILANCIA IL PPR DELLE ZONE INTERNE
Maria Antonietta Mongiu

Cagliari, 16 aprile 2025. Di Elia Sanna

Il Comitato scientifico insularità in Costituzione rilancia il Ppr delle zone interne.

Lo strumento urbanistico è fondamentale per salvare la Sardegna dalle speculazioni energetiche.
Attesa per l’esposto presentato nelle Procure per disastro ambientale.

I componenti del Comitato, Maria Antonietta Mongiu, Gianni Marilotti, Gianvalerio Sanna, Rita Dedola, Giuseppe Bigio e Giovanni Barrocu, nel corso di un convegno svoltosi a Cagliari, hanno nuovamente spiegato le finalità dell’esposto depositato nelle otto Procure isolane.

“L’obiettivo dell’azione giudiziaria” è stato detto, “è quello di fermare l’assalto delle rinnovabili.

Come ha ribadito la presidente del Comitato, l’archeologa Maria Antonietta Mongiu “Il Ppr delle zone interne è l’unica arma capace di difendere la Sardegna dalla speculazione delle rinnovabili in Sardegna.

Quando siamo stati auditi in Commissione abbiamo proposto questa strada, ma non siamo stati ascoltati.

Oggi ribadiamo la validità di questa soluzione, accompagnandola con l’esposto inviato alle Procure Sarde per danni ambientali irreversibili.

La trasformazione in atto nel siti, dove si sono realizzati e si stanno realizzando gli impianti eolici e fotovoltaici” ha denunciato Maria Antonietta Mongiu, “è irreversibile perché altera un paesaggio forgiato nel tempo”.

L’avvocato Rita Dedola ha spiegato che l’esposto è stato presentato per dare organicità alle indagini.

“Le otto Procure dell’isola si sono consultate ed hanno affidato a quella di Cagliari la regia delle indagini” ha confermato l’avvocata Dedola.

“Siamo a conoscenza che la procedura è stata avviata.

Purtroppo i danni causati dall’installazione degli impianti sono irreversibili.

Nelle autorizzazioni non si è tenuto conto delle norme sull’ambiente e la modifica del paesaggio, così come della valutazione di impatto strategica”.

Per Rita Dedola” non è stato definito nemmeno il tetto massimo di produzione energetica e c’è il rischio concreto che nel business stiano entrando capitali non del tutto legali, come ha detto il Procuratore generale Luigi Patronaggio”.

Il Comitato ha reso noto alcuni dati forniti da Terna al 31 marzo.

La quota assegnata alla Sardegna nel giugno del 2024 è di 6,2 Gw, di gran lunga superiore al proprio fabbisogno energetico.

Ad oggi si è raggiunto un monte progetti pari ad oltre 54,4 Gw di potenza, per un totale di circa 729 nuovi impianti da fonti rinnovabili, capace di soddisfare una popolazione di decine di milioni di persone.

Gianvalerio Sanna, ex assessore regionale dell’Urbanistica e padre del Ppr spiega: “dietro questi progetti ci sono grandi interessi, ma nessuno si è preso la briga di andare ad esplorare le scelte che stanno alla base delle semplificazioni normative, che portano invece alla irreversibilità delle trasformazioni territoriali, in barba ai diritti che i cittadini hanno di usare anche il proprio territorio per trovare fonti di reddito, modalità di lavoro e valorizzazione anche turistica.

Ovviamente abbiamo diversi input, fra i quali anche l’idea che adesso la Sardegna è in una condizione di vulnerabilità dovuta al fatto che il Ppr nelle zone interne non c’è è quindi questa condizione avvantaggia diciamo la proliferazione degli interessi in barba alle tutele”.

Giovanni Barrocu, docente di geologia è entrato nei dettagli della devastazione del territorio.

“Siamo arrivati al punto che quando si fanno i lavori l’ambiente non è più lo stesso di prima” ha detto Barrocu.

Si parla giustamente di irreversibilità, non lo posso ricostituire quel paesaggio devastato.

I processi naturali possono ricostituire, per esempio, il suolo distrutto, ma ci vogliono come minimo 4mila anni.

I danni irreversibili che produce l’eolico sono dati dallo sconvolgimento del terreno per fondare le pale eoliche, nell’ordine di migliaia di metri cubi per ogni pala eolica, calcoli fatti con certezza dai fisici.

Dove viene tolta la roccia ci si mette il calcestruzzo.

Cosa si fa del materiale che è stato estratto? Quello di risulta.