Il 2012 e la rivoluzione tecnologica secondo Bolko Hohaus

La rivoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo è di portata tale da poter essere paragonata all’invenzione della stampa della metà del 1400. I tablet e gli smartphone hanno ormai sostituito molti oggetti che eravamo soliti portarci appresso, dai giornali alle agende, contribuendo a rendere l’informazione pubblica e disponibile in qualsiasi momento e ovunque. Insieme alla possibilità di consultare internet accedendo alle informazioni e utilizzando schermi più ampi, tablet e smartphone hanno cambiato l’industria dell’entertainement e dei media, e sono diventati espressione di un rilevante cambiamento nei modelli di comportamento sociale e del passaggio sempre più marcato da una cultura offline a una online. Entro la fine del 2011, a meno di due anni dalla sua introduzione sul mercato, Apple avrà fatturato sull’iPad oltre 20 miliardi di dollari. E questi dati potrebbero raddoppiare nel corso del 2012.

Il successo crea concorrenza e anche Amazon sta lanciandosi sul mercato con un tablet a prezzo competitivo, circa la metà dell’iPad, genererando indubbiamente un’elevata domanda per contenuti come video e fotografie. Amazon, che fattura 40 miliardi di dollari l’anno, potrebbe quindi ridurre a zero i margini sul proprio tablet a fronte di ricavi addizionali dalla vendita di libri elettronici, video e altri beni. Queste tecnologie, inoltre, creano un vincolo sugli utenti i quali, una volta acquistate applicazioni specifiche, sono più restii a cambiare piattaforma. Questa è la principale strategia lanciata da Apple al mercato e per questo motivo non crediamo che il Fire di Amazon soppianterà l’iPad.
Il 2012 sarà poi l’anno delle televisioni al Led, caratterizzate da immagini molto brillanti, e dei cosiddetti “ultrabook”, cioè una categoria di laptop ultrasottili presentata da Intel con touch screen e nuove funzionalità.
Alla luce delle novità presentate a getto continuo, non è quindi sorprendente che la spesa dei consumatori sia cresciuta stabilmente negli ultimi vent’anni e che lo sviluppo tecnologico possa mantenere inalterato questo trend anche per il futuro.
Se a queste riflessioni si aggiunge poi il fatto che le valutazioni del settore sono molto interessanti, con i multipli basati sugli utili futuri ai minimi da 25 anni a questa parte, si possono ben comprendere le potenzialità del settore. Molte società stanno generando elevata liquidità e potrebbero registrare ritorni addirittura a due cifre, in un contesto dove è difficile trovare settori con buone prospettive. E la liquidità, inoltre, è un segnale della capacità di effettuare investimenti futuri sul fronte dello sviluppo dei prodotti e ha permesso alle società del settore di mantenere un basso livello di indebitamento.
Questo non vuol dire che, in un momento di rallentamento globale, il settore sia immune dalle dinamiche macroeconomiche. Alla luce delle prospettive di crescita molto base per i prossimi anni, noi crediamo però che queste società possano diventare un’interessante opportunità di investimento.
 
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