Ignis Asset Management e l` abc per sopravvivere alle turbolenze dei mercati
Ignis Asset Management e l` abc per sopravvivere alle turbolenze dei mercati
Proponiamo di seguito l`ultima investment note di Ian Ormiston, gestore azionario Europa di Ignis Asset Management, contenente suggerimenti semplici e precisi agli investitori su come restare a galla in questa fase turbolenta dei mercati.
Restare liquidi. In generale in tempo di crisi l`idea più ovvia per un investitore azionario è che sia meglio restare liquidi. Persino le aziende migliori vedono scendere il valore dei loro titoli quando diminuisce lʼappetito per il rischio, così i titoli difensivi possono temporaneamente battere il benchmark, ma gli investitori alla fine si trovano comunque più poveri. La prima regola, quindi, è avere più liquidità possibile in portafoglio. Per quelli che, tuttavia, sono obbligati a mantenere l`investimento in azioni sono due le variabili che guidano le performance: la leva operativa e la leva finanziaria. L`azienda migliore da scegliere in tempo di crisi è quella che registra una modesta volatilità sugli utili operativi (leva operativa) e un bilancio solido (leva finanziaria), che permettano di sopportare un periodo prolungato di dislocazione dei mercati. E` quasi certo invece che le società con elevata volatilità degli utili operativi e alti livelli di leva finanziaria, produrranno risultati pessimi nei periodi di crisi.
Non fidarsi delle sole valutazioni. La seconda regola è che le valutazioni contano relativamente poco in periodi come quello che stiamo attraversando. Valutazioni convenienti di per sé non sono sufficienti a contrastare un mercato in caduta libera, poiché i titoli continueranno a scendere fino a che gli investitori avranno paura di ulteriori revisioni al ribasso. Quelle società che sembrano molto convenienti sulla base dei valori storici, sono di solito quelle con alti livelli di leva operativa e finanziaria che, di conseguenza, presentano valutazioni illusorie. Da sottolineare infine che il periodo di crisi è solo parte di un ciclo e non conta quanto la situazione sembri cupa: ad un certo punto la ripresa arriverà portando rendimenti positivi tangibili per gli investitori.
Cosa aspettarsi per i prossimi mesi. Nei prossimi mesi “volatilità” rimarrà la parola dʼordine e con tutta probabilità leggeremo ancora molti titoli angoscianti sui giornali, ma assisteremo anche ai primi segni di una ripresa dei mercati. Se ripensiamo a qualche settimana fa, sono molti gli aspetti che sembrano migliorati sui mercati azionari: la Cina, dopo aver passato gran parte dellʼanno nel tentativo di contenere lʼinflazione, si sta lentamente decidendo ad attuare misure di stimolo dellʼeconomia; lʼeconomia USA si è deteriorata meno rapidamente di quanto ci si aspettasse e i politici europei si sono resi conto della gravità della situazione che stanno affrontando. Di tutti i problemi nel mondo, la crisi del debito sovrano nellʼEurozona e la conseguente crisi del sistema bancario sono le più rilevanti e le più difficili da risolvere. Nello scenario migliore un EFSF ampliato e potenziato sarà in grado di gestire la ristrutturazione del debito che è diventata ormai inevitabile per almeno unʼeconomia dellʼEurozona. Permetterà inoltre la sopravvivenza dei mercati obbligazionari governativi di Italia e Spagna, e darà sostegno al capitale delle banche europee fino a che non sarà ricostituita la fiducia nel sistema finanziario. In questo scenario la crescita economica sarà – nella migliore delle ipotesi – fiacca e, in molti paesi le economie si contrarranno a causa delle misure di austerity. Tuttavia, una qualsiasi forma di visibilità consentirà ai mercati azionari di continuare a recuperare. Nellʼipotesi peggiore i politici non saranno in grado di rispondere alla crisi con riforme adeguate e, in questo caso, le azioni potrebbero persino toccare nuovi minimi.
Su quali titoli puntare. Ho già descritto quali siano le caratteristiche del titolo ideale in tempi di crisi. A queste va aggiunta, senza dubbio, una diversificazione per settori e regioni geografiche. Guardando ai singoli titoli vale la pena di citare Royal Dutch Shell, Ryanair e Richemont che presentano tutte bilanci molto forti, e Anheuser Busch Inbev (ABI) e Legrand, due società che generano un buon flusso di cassa e non hanno difficoltà nel finanziarsi. Tutte queste società hanno accesso alla crescita persino in periodi foschi come quelli attuali: ABI, Richemont e Legrand grazie allʼesposizione ai mercati emergenti; Royal Dutch Shell e Ryanair grazie ai benefici derivanti dagli investimenti fatti rispettivamente in nuovi bacini e nuovi aeromobili. Tutte queste società, che sono leader nei rispettivi settori, sopravvivranno alla crisi e, di conseguenza, riusciranno a rafforzare la loro posizione dominante.
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