Ifanews alla Morningstar Invest Conference 2011: la crisi del debito sovrano e l’impatto sugli etf (video)

Un 2012 (e 2013) caratterizzato da recessione, mercati altamente volatili con conseguente persistenza dell’incertezza, mutamenti politici e un euro che subirà un deprezzamento rispetto al dollaro. Queste le conclusioni di Francisco Torralba, economista presso Ibbotson Associate, durante l’intervento alla Morningstar ETF Invest Conference 2011, organizzata da Morningstar quest’oggi a Palazzo Mezzanotte a Milano. Torralba si è mostrato in particolare preoccupato della crisi bancaria legata alla questione del debito sovrano. Tutte le economie sono infatti in forte rallentamento e questo perché dal 2000 si sono seguite politiche monetarie inadeguate ed è mancata l’attuazione di riforme strutturali nei paesi dell’area mediterranea (la Germania infatti è andata meglio, come dimostra la diminuzione del deficit rispetto agli anni Novanta, con conseguente avanzo enorme della bilancia commerciale, grazie anche alla politica monetaria della BCE, favorevole nel suo caso).

Ifanews alla Morningstar Invest Conference 2011: la crisi del debito sovrano e l’impatto sugli etf (video)
Torralba propone quindi alcune possibili soluzioni (comunque difficili e rischiose): austerity, default, inflazione o crescita.
A lungo termine serviranno in ogni caso riforme strutturali che ripristinino la competitività nell’area del Mediterraneo e riducano gli squilibri dei conti.
Nell’immediato si potrebbero invece adottare misure temporanee, come un intervento della BCE (che però al momento non si vuole impegnare nell’acquisto di grandi quantità di debito) o del Fondo Monetario Internazionale, che potrebbe prestare fondi ai paesi bisognosi fino al loro assestamento.
Rimane comunque la necessità di garantire liquidità (e qui viene data una tirata d’orecchie alle banche europee che non hanno eseguito “stress test” severi) e di ripulire ad esempio i balance sheet delle banche spagnole (che han visto aumentare di molto le proprie sofferenze).
A chi chiede se l’euro sopravvivrà a questa crisi, Torralba risponde che l’unico modo perché ciò accada sono l’austerity e una decisa stretta fiscale (sull’esempio dell’Austria) o che la BCE si impegni a non diminuire i tassi. Ritiene inoltre che per Grecia, Portogallo e Irlanda il default sia ormai inevitabile, mentre paesi come Spagna ed Italia non corrono rischi seri, ma si debba ugualmente intervenire prontamente, visti i notevoli problemi di liquidità.
In chiusura l’economista apre poi una parentesi sugli Stati Uniti, sottolineando come anche lì esistano problemi fiscali di non poco conto e che il rischio di default sia reale, così come il problema della volatilità nel breve.
 
Insomma, la luce in fondo al tunnel è ancora lontana.
 
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