IERI SERA HO OFFERTO UN BICCHIERE DI VINO A MYKHAILO, RAGAZZONE UCRAINO NEL PAVESE
Giannina Puddu, 28 marzo 2023.
Ieri sera, intorno alle 22,30, un amico è venuto a casa mia per prendere un mobile che non mi serve più e che, invece, serve a lui. Per farsi aiutare, è arrivato con Mykhailo, suo vicino di casa.
Mykhailo è un ragazzone ucraino che vive in Italia da sette anni.
Alto circa 1 metro e ottantacinque, spalle e torace possenti, faccia paffuta da bambinone, pelle bianca di latte, occhi azzurri e tristi.
Caricato su un Fiorino il pesante mobile, per chiudere insieme la giornata, li ho fatti sedere al tavolo per bere un bicchiere di Barbera.
Incuriosita dal suo accento, dal suo aspetto fisico e da una certa malinconia che lo vestiva dalla testa ai piedi, ho chiesto a Mikhailo quale fosse la sua terra di origine e, così, ho saputo che è ucraino.
Ho esclamato, un pò sorpresa, wow, ucraino!
E, quindi, gli ho fatto domande, attingendo alla fonte più autorevole, quella di un giovane uomo ucraino, per approfondire la questione della "crisi ucraina" che, nel mio lavoro, mi coinvolge ogni giorno.
Mykhailo, parla benissimo l'italiano e ha la doppia cittadinanza, ucraina e romena e questo gli consente, nonostante la sua giovane età, di essere qui e di potersi muovere liberamente.
In Ucraina, vivono suo padre che ha 67 anni e suo fratello che ne ha 33.
E' angosciato dal timore che suo fratello possa essere costretto a combattere contro la Russia e non ne avrebbe voglia.
Come Mykhailo, anche suo fratello è fermamente contrario alla guerra contro i russi e non ha nessuna intenzione di andare al fronte per combattere un "nemico" che non vede e per morire.
Nella loro percezione, andare a combattere significa morte certa o estremamente probabile.
Per suo padre, invece, data l'età, pare che il rischio non sussista.
Mykhailo mi ha ripetuto, più volte e con ammirazione, che la Russia è la nazione più potente al mondo dal punto di vista militare.
Secondo lui, chi sfida la Russia sul campo di battaglia è destinato alla sconfitta.
Mykhailo ne è intimante convinto.
Ho chiesto a Mykhailo quale sia la posizione del popolo ucraino verso questa guerra ed egli mi ha risposto, con decisione, che la maggioranza degli ucraini è contraria alla guerra e a questa guerra, in particolare.
Secondo Mykhailo, per la gran parte degli ucraini, Putin non è un nemico, mentre Zelenzky è percepito come un folle tiranno che sta massacrando il suo popolo.
Gli ho chiesto quale sia la ragione per cui, se questa è la visione degli ucraini, essi non si ribellino al presidente per deporlo.
Mi ha risposto che non è possibile, che non sono in grado, anche perchè in terra ucraina la forza militare e di polizia al soldo di Zelensky è affiancata da contingenti inglesi, francesi, americani, mercenari di varie etnie, tutti armati fino ai denti.
Secondo il racconto di Mykhailo, il suo popolo è schiacciato da una forza superiore che non è in grado di contrastare e si trova nella condizione drammatica di subire violenze e abusi di ogni genere.
Come già noto, ha riferito anche che Zelensky sta chiudendo le chiese ortodosse e che vengono picchiati e arrestati i sacerdoti che tentano di ribellarsi.
I giovani in età militare cercano di nascondersi per non essere reclutati e spediti al fronte.
Ma, i militari li cercano e spesso li trovano, casa per casa, per le strade, in ogni angolo del paese e li costringono ad armarsi e a partire e, se non si piegano, sono puniti come disertori, incarcerati o, più sbrigativamente picchiati a sangue ed anche uccisi.
Per Mykhailo, il vero e più feroce nemico è in casa, non è Putin.
Al secondo bicchiere di Barbera, Mykhailo si è alzato invitando l'amico ad andare, troppo forte il dolore nel suo cuore e grande il desiderio di tornare a casa per dare sfogo alle sue lacrime ed espellere, da sè, almeno una parte della sua straordinaria, disumana ed ingiusta sofferenza.
Intanto, l'Ucraina ha ricevuto i primi carri armati britannici Challenger e 18 Leopard da Berlino.
Kiev è sotto l'attacco dei droni russi, Mosca è pronta ad usare armi nucleari tattiche in Bielorussia.
Il comando militare russo ha rivolto la sua minaccia diretta agli USA, asserendo di avere armi in grado di distruggere qualunque nemico, ovunque si trovi, anche oltre l'Atlantico.
Stavolte, le bombe potrebbero piovere dai cieli americani, con l'America che pare chiamarle in casa con la convinzione che niente cambi, mentre, invece, ad un certo punto, qualcosa cambia.