ICI o non ICI, questo è il problema…

Mario Monti ha definito l’introduzione di nuove tasse una misura “spiacevole” ma necessaria, che richiederà il sacrificio di tutti. In particolare, il Governo ha già optato - a partire dal 2013 - per l’introduzione di IMU e RES, due aliquote tese a riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare. Queste imposte saranno più alte rispetto alla media ICI attuale del 6,4 (fino al 6,6 per mille della rendita catastale l’IMU e variabile a seconda di quanti abitano nell’immobile per la RES, ma comunque basata su un’analisi dell’estimo decisa da ciascun Comune) e potrebbero essere già applicate dal finire del 2011.

Il capo del Governo non ritiene inoltre condivisibile la decisione di togliere del tutto l’ICI, in quanto “l’Italia è caratterizzata da un’imposizione sulla proprietà immobiliare piuttosto bassa” rispetto ad altri Paesi europei (circa l’1,5% in media) ed è “l’unico ad aver abolito il prelievo sull’abitazione principale”.
Prendendo spunto dai dati pubblicati da Milano Finanza, risulterebbe così che sarebbero i torinesi a dover sostenere l’esborso più alto sia per le case di categoria catastale A2 (di tipo “civile”) che quelle di categorie A3 (tipo “economico”), mentre i milanesi si sobbarcheranno i costi più elevati per la categoria A7 (tipo “indipendente”).
Ripercussioni importanti si avrebbero quindi sui costi al momento dell’acquisto dell’immobile, specialmente nelle compravendite senza agevolazione (nel caso di compravendita dal costruttore si applicherebbe invece l’IVA e pertanto non ci sarebbero strascichi).
Monti però ha anche tenuto a sottolineare che verranno colpiti maggiormente quelli che fino ad oggi “hanno dato di meno”. Tutti i patrimoni sono ormai da qualche tempo nell’occhio del Fisco, ma si stringerà sempre di più il cerchio per arrivare alla completa sconfitta di elusione ed evasione, ma questo si potrà fare solo con una maggiore vigilanza sulla ricchezza accumulata.
 
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