I timori per l’uscita della Grecia peseranno sui mercati
L’ipotesi dell’uscita della Grecia dall’euro, che un anno fa era stata definita impossibile, oggi viene avanzata come possibile sbocco allo stallo politico seguito alle elezioni, e il timore di questo evento pesa sui mercati.
Le trattative per cercare di formare un nuovo governo di coalizione riprendono oggi ad Atene. La debolezza dei vecchi partiti, Nuova Democrazia e Pasok, rende più probabile la possibilità di nuove elezioni, che potrebbero rafforzare ulteriormente il nuovo partito emergente Syriza. In Germania le elezioni nel Land Nord Reno Westfalia ieri hanno dato un duro colpo alla Cancelliera Merkel, dopo quello inferto la settimana scorsa nello Schleswig-Holstein e potrebbero rendere difficile il passaggio del ‘fiscal compact’ in parlamento. Questi temi saranno all’esame della riunione dell’Eurogruppo dei ministri delle finanze, che avrà come primo punto le ripercussioni dell’eventuale uscita della Grecia dall’Eurozona. In agenda oggi le aste di titoli di stato in Italia e Spagna e, tra i dati macroeconomici, la produzione industriale di marzo in Europa. In Asia la Cina ha abbassato il coefficiente di riserva obbligatoria di 50 punti base mentre si accentuano i timori per la crescita dell’economia dopo i deludenti dati sulla produzione industriale e l’export. EuroDollaro: permane la pressione ribassista con la possibilità di un ritorno verso 1,3060, ma con prevalente tendenza per un movimento verso 1,2630. DollaroYen: la pressione al ribasso rimane il tema dominante dopo due chiusure settimanali dentro la resistenza a 80,40. Resta il rischio di un movimento verso 79,20. La linea 80,42 potrebbe continuare ad essere un livello di resistenza e per stabilizzarsi il dollaro dovrebbe chiudere sopra questo valore.