I TEDESCHI DEL THE VULKAN GROUP HANNO ATTACCATO ANCORA LA FABBRICA TESLA IN BRANDEBURGO
Redazione, 7 marzo 2024.
“Abbiamo sabotato Tesla oggi”, ha dichiarato ieri il Gruppo Vulkan, sostenendo che la fabbrica “divora terra, risorse, persone, manodopera e sputa fuori 6.000 SUV, macchine assassine e monster truck a settimana”.
E' stato appiccato il fuoco ad un traliccio elettrico che serve la fabbrica costringendola a fermare la produzione e pare che, per la riparazione, ci vorrà qualche giorno con danni per centinaia di milioni di euro.
"Il nostro regalo per l'8 marzo è chiudere Tesla."
Elon Musk è accusato di aver contaminato l'acqua potabile e di "militarizzare la strada".
I The Vulkan Group, rivendicando l'attacco, hanno giurato che "nessuna Tesla è al sicuro".
Chiudendo lo stringato comunicato, il Gruppo Vulkan ha scritto: "Insieme metteremo Tesla in ginocchio. Spegnete Tesla".
Il fuoco appiccato al traliccio elettrico è l'ultimo di una serie di attacchi incendiari contro veicoli Tesla e stazioni di ricarica.
Il Gruppo Vulkan è attivo in Germania da anni e nel 2020 aveva bruciato un cavo dell' Heinrich Hertz Insitute che aveva sviluppato un'applicazione che serviva a tracciare gli spostamenti dei contagiati da Covid.
Il Fraunhofer Institute for Telecoms – Heinrich Hertz Institute, con il parere favorevole del Robert Koch Institute, si eramo mossi per coordinare la risposta tedesca alla pandemia.
L’obiettivo era quello di individuare chi fosse stato a contatto con persone contagiate, tramite il monitoraggio degli scambi bluetooth tra apparecchi all’interno di una distanza media di 2 metri.
Il progetto, approvato dall'OMS, aveva ottenuto l'assenso del ministro della Salute, Jens Spahn, con lo scopo dichiarato di appiattire il prima possibile la curva dei contagi.
Lo stesso Commissario tedesco per la protezione dei dati personali, Ulrich Kelber, aveva approvato il tracciamento degli spostamenti dei cittadini che sarebbe stato attuato nel pieno rispetto delle leggi sulla privacy e nel completo anonimato, quale formidabile strumento di contrasto all’epidemia.
La gigafactory in Brandeburgo è l'unico stabilimento di produzione Tesla in Europa.
Durante i lavori di preparazione del sito industriale, nella prima settimana dell'agosto 2020, erano stati abbattuti i primi 92 ettari di foresta.
Tesla aveva ottenuto il permesso per abbattere altri 83 ettari di pini per il suo nuovo stabilimento a Grünheide, a sud di Berlino.
Al tempo, la Lega Verde del Brandeburgo (Grüne Liga) e l'Unione per la Conservazione della Natura e della Biodiversità (NABU) avevano ottenuto un ordine d'urgenza dal tribunale amministrativo di Francoforte sull'Oder, città al confine con la Polonia.
L'obiettivo di Tesla era quello di abbattere la foresta per fare spazio alle nuove aree di stoccaggio delle auto ed alla realizzazione di un condotto per le acque reflue che doveva servire la sua fabbrica concepita per assemblare circa 500 mila auto elettriche all'anno.
Il TAR locale si era espresso con una "sospensione temporanea dello sgombero".
Lo stato di Brandeburgo e gli ambientalisti avrebbero fornito ai giudici ulteriori elementi per la valutazione dell'impatto ambientale.
I cittadini residenti a Grünheide, avevano espresso la loro preoccupazione per l'acqua disponibile già scarsa per le loro esigenze di vita e per l'impatto che il nuovo polo industriale Tesla avrebbe avuto sulla fauna selvatica locale.
Era stato lanciato un sondaggio dalle autorità locali nel corso del quale la popolazione aveva affermato il suo no all'insediamento industriale di Tesla.
Ma, l'esito del sondaggio, non-vincolante, non le aveva fermate e autorizzarono l'impianto che si realizzò nel marzo 2022.
I Vulkan, che pare si collochino all'estrema sinistra, accusarono Tesla di non essere né verde, né ecologica, né sociale.
Nonostante le frequenti indagini della polizia, il Gruppo è ancora avvolto nel mistero, non se ne conosce nè la struttura e nè l'organizzazione, anche perchè "firma" i suoi attacchi con nomi diversi: "Gruppo vulcanico contro il progresso della distruzione", "Gruppo vulcanico che spegne l'energia".....
In generale, gli esperti ritengono che vogliano dimostrare la fragilità del sistema, delle sue strutture elettriche e della comunicazione.
Adesso, Tesla sta cercando di espandere la struttura tedesca e Musk ha reagito all'ultimo sabotaggio con un post su X: "Questi sono o i più stupidi eco-terroristi sulla Terra o sono burattini di coloro che non hanno buoni obiettivi ambientali... Fermare la produzione di veicoli elettrici, piuttosto che di veicoli a combustibili fossili , è estremamente stupido."
Altri attivisti ambientali hanno organizzato una protesta in una foresta, anche costruendo case, in alto, sugli alberi per evitare che vengano abbattuti, come già fatto in passato.
Dalla parte di Tesla, il ministro degli Interni del Land Brandeburgo, Michael Stuebgen che ha dichiarato: "Se i primi risultati saranno confermati, si tratterà di un perfido attacco alla nostra infrastruttura elettrica."
Una situazione che vede lo schieramento istituzionale con Musk da un lato e dal lato opposto la popolazione direttamente coinvolta.
Tesla sta progettando di espandere la Gigafactory di ulteriori 170 ettari con l'abbattimento di altri 100 ettari di foresta, per fare spazio alla costruzione di una stazione merci, di magazzini e di un asilo aziendale. Ovviamente, Tesla argomenta a favore.
La popolazione si è mobilitata con la partecipazione di oltre il 70% al nuovo sondaggio lanciato, sempre non-vincolante e ancora fortemente contrario.
Il primo ministro del Brandeburgo, Dietmar Woidke e il ministro dell'economia, del lavoro e dell'energia Jörg Steinbach, hanno condannato le azioni del gruppo Vulkan, ringraziando Tesla per aver gestito professionalmente l'attacco incendiario.
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