I punti salienti dell`intesa franco-tedesca
Instancabile Hollande, inflessibile Merkel. Alla vigilia del vertice più difficile per l`Europa, il presidente francese e la cancelliera tedesca restano sulle rispettive posizioni: priorità alla crescita per il primo - che oggi ha incassato anche il sostegno di Barack Obama in questo senso -, `obbligo di stabilità` per la seconda. In un incontro dell`ultima chance all`Eliseo, i due leader ormai simbolo di tendenze contrapposte hanno ribadito i loro punti fermi, cercando però di non chiudere la porta al compromesso e ad un`intesa difficile ma fondamentale per rafforzare l`Unione.
La Merkel ha `auspicato` l`approvazione del patto di crescita nel vertice di oggi, anche se le sue prime parole nel cortile dell`Eliseo sono state per `l`obbligo di forza e stabilità`. `La situazione è seria - ha avvertito - abbiamo l`obbligo di costruire l`Europa forte e stabile di domani. Abbiamo fatto progressi significativi sul patto per la crescita, spero potrà essere adottato oggi`. `Abbiamo bisogno - ha continuato - di più Europa, ci serve un`Europa che funzioni, i mercati la aspettano, ci serve un`Europa i cui membri si aiutino a vicenda`. Hollande, da parte sua, ha lasciato aperto uno spiraglio sull`integrazione, pallino della Merkel, promettendo che Parigi e Berlino vogliono `approfondire l`unione economica, monetaria e, domani, politica`. Un modo per tendere la mano a Berlino ma senza rinunciare alla priorità francese di affrontare prima l`emergenza. `Abbiamo già lavorato bene, ci sono stati passi avanti, in particolare sulla crescita, il Consiglio europeo dovrà decidere`. La partita, ora, si gioca tutta su quale status giuridico sarà accordato dai 27 al documento sulla crescita che Hollande porterà davanti ai partner. Il primo obiettivo della Francia, spiegano all`Eliseo, è quello di dare `una sovranità giuridica a 27 al patto di crescita`. Nella visione di Parigi, il patto di crescita dovrebbe formare un grande `insieme nel quale si iscriverà anche il trattato di bilancio Ue (Fiscal compact)`. In campagna elettorale, il proclama del presidente era `niente ratifica senza patto di crescita`, ma adesso che il compromesso appare in vista Parigi ha ammorbidito i toni: sul Fiscal Compact `andiamo verso una ratifica`, ha fatto sapere una fonte della presidenza, anche se l`ultima parola spetta - ha puntualizzato - proprio a Hollande che dovrà valutare se le misure sulla crescita saranno abbastanza convincenti da compensare il `sacrificio` francese. Durante la cena nei giardini dell`Eliseo, il presidente - che vede per il momento tramontare il suo progetto di eurobond - ha concentrato il negoziato su crescita e unione bancaria. Un posto speciale nelle priorità dell`Eliseo lo ha ormai anche lo scudo antispread, la proposta avanzata a Los Cabos dal presidente del Consiglio Mario Monti, che oggi ha incassato il sostegno di Parigi. L`Eliseo ha infatti riconosciuto `il coraggio e la determinazione delle riforme` italiane, aggiungendo che `non c`é motivo per cui l`Italia debba finanziarsi a tassi di interesse proibitivi`. La proposta del presidente del Consiglio di utilizzare il fondo salva Stati europeo per un meccanismo di stabilizzazione degli spread, `si può fare, ne discuteremo, le trattative sono in corso`, ha fatto poi sapere l`Eliseo. `Un sistema - ha sottolineato la presidenza francese - che consente ai paesi virtuosi come l`Italia di finanziarsi a tassi ragionevoli`. Il punto che vede più vicine Parigi e Berlino è quello dell`unione bancaria, il meccanismo individuato dalla Francia per salvare gli istituti più fragili ed evitare la spirale fra crisi bancaria e crisi del debito. Poco da aggiungere, dopo le dure parole della Merkel, sulla questione eurobond. Oggi l`Eliseo ha provato a minimizzare la `sparata` di ieri della cancelliera (`niente eurobond finché sarò viva`) spiegando che si trattava di una battuta detta `a porte chiuse`. Ma prima ancora di arrivare a Parigi, la Merkel ha chiuso per l`ennesima volta: `Sono la strada sbagliata`.
di Tullio Giannotti e Paolo Levi