I PROFUGHI DEL FREDDO. SI STIMA CHE ALTRI 5 /10 MILIONI DI UCRAINI CERCHERANNO RIPARO IN EUROPA
Redazione, 22 novembre 2022.
Oggi, in Ucraina, interruzioni di corrente programmate dovute a un deficit nella sua produzione causato da bombardamenti russi mirati.
In Ucraina, nessuna centrale idroelettrica e termica è rimasta indenne dagli attacchi missilistici russi ed anche tutte le sottostazioni sono state colpite.
Il capo del NEC UKRENERGO, Volodymyr Kudryskyi, ha dichiarato: "Dopo questo attacco, non abbiamo più centrali termiche e idroelettriche intatte in Ucraina... Praticamente tutte le centrali termiche e idroelettriche, se parliamo di grandi impianti, sono state danneggiate e colpite da razzi".
Ha aggiunto che anche tutte le sottostazioni nodali sono danneggiate con attacchi che si sono succeduti fino a 8 volte di seguito.
"La portata della distruzione è colossale. Dopo ogni massiccio attacco missilistico, ci vuole del tempo per ripristinare il servizio ai consumatori."
Per far fronte ai danni determinati dagli attacchi missilistici, vengono introdotti programmi di interruzione di corrente di emergenza per stabilizzare il sistema di alimentazione.
Il sistema elettrico ucraino non è più in grado di generare tutta l'elettricità che i citttadini avrebbero la necessità di consumare.
Scaldarsi è già un problema tenuto conto delle temperature crollate verso e sotto lo zero.
Secondo le stime, il 50% delle infrastrutture energetiche in Ucraina è stato distrutto o gravemente danneggiato.
Comunque, il Ministero dell'Energia ha assicurato che la situazione dell'approvvigionamento energetico nel Paese è sotto controllo e invita gli ucraini a ridurre il carico sulla rete.
Secondo il presidente Volodymyr Zelenskyi, Kiev, Odesa e Kharkiv sono i territori che hanno i maggiori problemi con le forniture elettriche.
Gli osservatori prevedono che, per fuggire dal freddo e almeno fino alla primavera, altri milioni di ucraini lasceranno le loro case in cerca di riscaldamento altrove.
Sono già oltre 1,5 milioni i rifugiati che tutt’ora si trovano in Polonia, Romania e Moldavia.
Ogni settimana, migliaia di profughi continuano a lasciare l’Ucraina.
Altri 18 milioni di persone in Ucraina hanno bisogno di aiuti umanitari.