I primi cento giorni di Mario Draghi

Cento giorni difficili, contrassegnati dal «successo dell`operazione» di iniezione di liquidità delle banche per 489 miliardi di euro, «sorprendente dal momento che i mercati e i politici della zona euro inizialmente non ne avevano compreso la portata».

I primi cento giorni di Mario Draghi

È il giudizio del `Financial Times` in un lungo articolo dedicato ai primi cento giorni di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea, ripreso da Ansa. Il quotidiano ricorda come l`attenzione maggiore fosse sul «programma di acquisto di bond promosso da Jean-Claude Trichet, iniziato nel maggio 2010 all`inizio della crisi greca» che si riteneva Draghi avrebbe potenziato. «In realtà - sottolinea il Ft - Draghi ha avuto serie riserve circa gli acquisti di obbligazioni, che in seguito ha cercato di limitare» da un lato perchè «gli effetti positivi sono stati di breve durata». dall`altro perchè «la Bundesbank li considera pericolosamente» contrari al divieto per l`Unione europea di finanziare le banche centrali. Quanto all`iniezione di liquidità, per il quotidiano la Bundesbank «avrebbe preferito condizioni meno generose» ma non ha potuto opporsi più di tanto dal momento che «il lavoro delle banche centrali è quello di fornire adeguata liquidità ai creditori solvibili».

Ma Draghi «ha dimostrato destrezza in altri modi» secondo il Ft, citando le modifiche alle regole sui collaterali e i due tagli al tasso di interesse principale della Bce, sceso al minimo record dell`1 per cento «di cui l`ultimo, a dicembre, ha sorpreso molti nel consiglio» dell`Eurotower. Lo «stile diretto di gestione di Draghi riflette», secondo il quotidiano, l`esperienza fatta in Goldman Sachs: il nuovo presidente della Bce «preferisce parlare in maniera franca anzichè nel modo tortuoso dei banchieri centrali». Inoltre, «ci sono maggiori deleghe che con Trichet, e i colleghi prolissi sono soggetti a ironiche reprimende»: così, riferisce il Financial Times, può succedere che «alla fine di gennaio la riunione del Consiglio direttivo programmata per finire giovedì mattina, è stata completata nel corso della cena la sera prima». Ma per Draghi, ammonisce il quotidiano, «le sfide sono tutt`altro che finite, anche perchè permangono le debolezze strutturali nelle economie della zona euro e i molti difetti nella costruzione della moneta unica».

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