I PERSECUTORI DI TRUMP SI DANNO ALLA FUGA.. L'ORA DELLA RIVINCITA.

Redazione, 7 gennaio 2025.

Jay Bratt ha lasciato il suo incarico venerdì scorso e se ne è andato in pensione dopo 34 anni trascorsi al Dipartimento di Giustizia.

Membro dello staff di Jack Smith, ha lavorato a lungo per accusare Trump di aver sottratto documenti governativi che avrebbe dovuto riconsegnare nel 2021.

Il caso che ha fatto grande scalpore per anni, è stato archiviato, a luglio 2024,  da un Giudice Federale che era stato nominato da Trump.

NBC News aveva anticipato l'intenzione di Smith e del suo team di dimettersi prima dell'insediamento di Trump, previsto per il 20 gennaio. 

Lo sviluppo del caso aveva portato gli agenti dell'FBI ad eseguire una perquisizione in casa Trump a Mar-a-lago in Florida alla ricerca dei documenti in questione che, cessato il suo primo incarico da Presidente, Trump avrebbe trattenuto violando le leggi che obbligano i Presidenti alla riconsegna dei documenti presidenziali agli Archivi Nazionali.

Trump si è sempre dichiarato non colpevole e, d'ora in avanti, secondo prassi, in quanto Presidente in carica non potrà più essere perseguito.

Inoltre, con Kash Pattel che dovrebbe assumere la direzione dell'FBI se confermata dal Senato, la squadra che protegge il neo presidente si scatenerà contro giudici, giornalisti e avvocati che, per anni, hanno cercato di demolire la reputazione di Trump lanciandogli accuse di vario tipo e perseguitandolo nelle sedi giudiziarie.

Chris Wray, a capo dell'FBI con incarico fino al 2027, si è dimesso ai primi di dicembre per evitare di essere licenziato.

Un membro Repubblicano della Camera dei rappresentanti, Clay Higgins, rivolgendosi direttamente a Wray, aveva pubblicato su X un post minaccioso : "Signore Wray. Rimanga vicino a Washington. La sua presenza sarà richiesta".

Intendendo dire che gli saranno richieste molte spiegazioni circa l'operato dell'FBI sotto la sua guida e con particolare approfondimento relativo alla presenza di agenti FBI infiltrati nell'attacco al Campidoglio del gennaio 2021 e per cui molte persone erano finite in carcere.

Intorno a queste persone si è creato un Movimento di liberazione, antigovernativo americano che ha percepito l'Fbi della vecchia gestione come  nemico da combattere.

L'eredità della prima presidenza Trump, la pandemia, le successive e accanite indagini contro l'ex presidente, hanno alimentato e diffuso un sentimento di odio che ha portato a percepire gli imputati per i fatti del 6 gennaio come "prigionieri politici" di un "regime Biden" corrotto e dispotico.

Lo stesso movimento ha lavorato per preparare un documento sulla base del quale si chiede al neo presidente la grazia per tutti gli imputati in carcere.

Kash Pattel si è fatto notare per avere elaborato la teoria del "Deep State", una sorta di governo ombra gestito da burocrati corrotti capaci di compiere qualunque nefandezza, compreso il traffico di bambini.

Si dice che Patel abbia già pronto  un elenco di circa 60 persone, individuate come membri dello "stato profondo" in un libro dell'anno scorso, "Government Gangsters: The Deep State, the Truth and the Battle for Our Democracy".

Decine di attuali ed ex funzionari del Dipartimento di Giustizia, dell'FBI e dell'intelligence, sono in preda al panico al pensiero di Patel al vertice FBI.

Secondo un ex funzionario dell'FBI, si assisterà ad un esodo di massa di agenti che andrebbero in pensione se Patel venisse confermato.

Per molti esperti  legali, l'accusa di non aver riconsegnato i dossier presidenziali era stata classificata come la più pericolosa per Donald Trump ed ora si è semplicemente sgonfiata.

La seconda nomina di Trump alla presidenza ha dato vita ad un "momento della rivincita" e siamo tutti ansiosi di vedere cosa accadrà.