I mercati nel 2012 visti da Financière de l’Echiquier
Nel 2012 l’Europa soffrirà un periodo di bassa crescita, mentre gli Stati Uniti potrebbero sorprendere al rialzo. I dati più recenti sull’economia USA hanno infatti confermato che i consumatori sono ancora vivi e fanno shopping e che il mercato immobiliare ha ormai raggiunto il fondo. La Cina manterrà un ruolo essenziale per i mercati anche nel 2012, poiché il governo dovrebbe alleggerire la politica monetaria a seguito del contenimento delle pressioni inflazionistiche. Una misura che finirebbe per favorire i mercati finanziari di tutto il mondo. A livello globale, in ogni caso, le aree più promettenti in fatto di crescita si confermano anche per il 2012 i mercati emergenti. L’aumento dei consumi in questi paesi non porta vantaggio soltanto alle aziende locali, ma anche e soprattutto ad aziende leader con base negli Stati Uniti o in Europa. Siamo infatti convinti che, a dispetto della congiuntura, sia possibile trovare ancora molte società europee di qualità, soprattutto tra quelle che beneficiano della crescita globale grazie ad un forte orientamento all’innovazione e una convinta esposizione verso la crescita dei mercati emergenti, come ad esempio Piaggio o De Longhi per quanto riguarda l’Italia.
Mercato Obbligazionario
Sul fronte della crisi del debito sovrano europeo, riteniamo che la volatilità rimarrà alta nell’ambito dei mercati dei titoli di stato, ma, a parte la Grecia, non ci aspettiamo ulteriori default nell’Eurozona. Tuttavia prevediamo che anche i bond degli emittenti percepiti come rifugio, come il Bund tedesco, vedranno salire i rendimenti poiché si realizzerà una sorta di debt mutualisation (eurobond) che spalmerà il fardello del debito dei paesi periferici anche sugli emittenti più sicuri.
Per quanto riguarda, invece, il comparto dei corporate bond riteniamo che siano tuttora un’asset class caratterizzata da un rapporto rischio/rendimento molto interessante. Le società di alta qualità hanno rimesso in sesto i propri bilanci e riescono ancora a ottenere un buon accesso alla liquidità. Gli spread inoltre sono alquanto elevati, se paragonati al livello dell’ottobre/novembre 2008. A Financière de l’Echiquier riteniamo che, in molti casi, sia più sicuro e profittevole prestare soldi alle aziende, piuttosto che ai governi.
Mercato azionario
Per quanto riguarda i profitti aziendali riteniamo che le proiezioni di crescita attualmente diffuse sui mercati globali (tra il +5% e il +10%) siano troppo ottimistiche e che le valutazioni correnti facciano invece prevedere utili minori per il 2012.
Il tema dei mercati emergenti, l’unica area che mostra crescita significativa. Noi siamo infatti concentrati su società che hanno bilanci trasparenti e le cui attività sono facili da decifrare; vediamo un grande potenziale in aziende che beneficiano dalla crescita incessante dei mercati emergenti. D’altra parte, siamo molto cauti verso le imprese i cui risultati dipendono principalmente dall’Europa e anche verso le società che potrebbero soffrire di rialzi dell’imposizione fiscale come utility e telecom.
Marc Craquelin, Chief Investment Officer di Financière de l’Echiquier