I GOVERNI, CENTRALE E REGIONALE PER IL TYRRHENIAN LINK. LO STUPRO DELLA TERRA SARDA PER LA TUTELA DI QUALE AMBIENTE???

Giannina Puddu, 25 febbraio 2024.

Nel video di Gabriella Manca, pubblicato a corredo di questo articolo, la ripresa di alcuni momenti della manifestazione che si è svolta ieri, 24 febbraio 2024, nell'agro di Selargius, contro la devastazione territoriale  che incombe con la posa della "ciabatta" Tyrrhenian Link.

Forte e chiara la voce Rita Corda portavoce del comitato No Tyrrhenian Link.

Eloquenti, commoventi, confortanti, gli interventi di due ragazzini che hanno preso il microfono in mano e hanno parlato esprimendo la loro assoluta contrarietà. 

Si sono apposti alla  "Ciabatta" che il sindaco di centro-destra Pierluigi Concu, il Presidente uscente e di centro destra della Regione Sardegna Cristian Solinas e il Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica di centro destra Pichetto Fratin, hanno deciso di lanciare contro i sardi ai quali vogliono togliere la pace e la straordinaria bellezza della loro terra, di fatto, stuprandola, imponendo il Tyrrhenian Link che nasce solo per collegare ad esso i fili elettrici dei mega impianti eolici e fotovoltaici in programma in ogni area della Sardegna. 

Di quale tutela ambientale si occupano mentre decidono di violentare tutta la Terra Sarda?

Questi signori, oggi, hanno l'ardire di aspettarsi che sia eletto al governo dell'isola il loro uomo Truzzu!

Non che possiamo aspettarci niente di buono e di diverso da chi, al centro sinistra (e ali staccate ad arte...) avesse il controllo della Sardegna.

Sarebbe, esattamente, lo stesso.

E se ne vede conferma in Toscana, per esempio, a parti invertite nella partita concordata per confondere la cittadinanza che, ormai, si è svegliata e non ci casca più.

Su IL RESTO DEL CARLINO del 17 febbraio 2024, si leggeva che  Incubo pale eoliche, Fratelli d’Italia avverte: "Il progetto della Toscana ci danneggerà"

Questa, la posizione di Fratelli d'Italia per la Toscana, mentre per la Sardegna (La Sicilia e la Campania), lo stesso partito e lo stesso leader Giorgia Meloni hanno assunto posizioni opposte, sia a livello ministeriale che regionale. Fratelli d'Italia aveva espresso un secco NO per il parco eolico in progetto in Toscana, a Badia Tedalda, denunciando mancanza di rispetto istituzionale e impatto negativo sul paesaggio e sull'economia locale.

Queste "denunce" sono le stesse che valgono per il territorio sardo e nè l'attuale governo, nè l'amministrazione regionale uscente, le hanno espresse, approvando, invece, lo stupro che si prepara per la terra di Sardegna con la straordinaria quantità di nuovi impianti eolici e fotovoltaici che si collegherebbero alla "ciabatta" terminale Tyrrheniank Link.

La posizione fortemente contraria di Fratelli d'Italia all'impianto eolico nel territorio di Badia Tedalda, comunicata come posizione  del partito di centrodestra rappresentato dal coordinatore provinciale Marcello Nicola che, nel caso, accusò la Regione Toscana per la sua "....esemplare mancanza di rispetto Istituzionale, volendo ’tirare dritto’ nella realizzazione del suo progetto eolico nonostante il parere contrario dell’Unione dei Comuni della Valmarecchia, della Provincia di Rimini e di tutte le Sopraintendenze".

Idem, per la Sardegna, quindi?

Solo un gioco sporco, ispirato dalla competizione politica fine a sè stessa e assolutamente insensibile alle vere ragioni dei territori e di chi li abita.

Tant'è che, il  12 settembre 2023, Gilberto Pichetto Fratin, a capo del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nello stesso governo Meloni,  aveva  autorizzato con decreto del 5 settembre 2023 il progetto definitivo del secondo tratto del Tyrrhenian Link, intervento in cavo sottomarino, in corrente continua, tra Sardegna, Sicilia e Campania di circa 970 km di lunghezza e 1.000 MW di potenza, definendolo  un’opera strategica per il sistema elettrico italiano nell'ambito degli obiettivi di transizione energetica fissati dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC).

Aveva dichiarato Fratin: “L’autorizzazione in tempi rapidi di un’opera così complessa  è il risultato degli importanti interventi di semplificazione autorizzativa introdotti negli ultimi anni e della efficace attività di consultazione dei territori interessati. È inoltre l’effetto di un lavoro sinergico del Ministero con Terna e con le amministrazioni regionali coinvolte  che ci consente di effettuare un ulteriore grande passo verso il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del sistema energetico nazionale previsti dal PNIEC”.

Le "amministrazioni regionali" non erano state coinvolte, soprattutto nelle aree direttamente interessate come il comune di Selargius, dove il Consiglio Comunale non era stato neppure informato sul progetto che avrebbe devastato l'agro locale, espiantando Ulivi, mandorli, vigneti e facendo saltare il vecchio progetto di sviluppo agricolo locale, per ospitare, al suo posto,  il Tyrrhenian Link.

Ieri mattina, ero presente a Selargius e ho visto con i miei occhi gli alberi di mandorlo in fiore, sradicati e rovesciati a terra!

Il sinistro progetto di Terna, da realizzarsi devastando il prezioso agro di Selargius era stato portato all'attenzione del Consiglio Comunale e della cittadinanza solo grazie alle ricerche che aveva fatto la Consigliera Francesca Olla, nel marzo 2023. 

Si era scoperto un  sindaco che aveva agito da feudatario, confondendo il suo ruolo, tradendo la fiducia dei suoi cittadini, baypassando gli stessi amministratori del suo comune.

Alla scoperta fatta da Francesca Olla, attraverso una lunga serie di manifestazioni popolari, era seguita un'infuocata Assemblea Pubblica presso la sede del Comune di Selargius, nel luglio 2023.

S'Indipendente ne aveva dato una puntuale descrizione:

Selargius, 25 luglio, serata calda, caldissima. Soprattutto per Terna (e per il sindaco).
Le mancanze dell’amministrazione selargina sono state messe in pubblico con un’aula popolare in rivolta.
Prudentemente, il sindaco non si è sentito di sedersi assieme alla sua maggioranza, proprio di fronte al pubblico, fiutando l’aria, aveva previsto che sarebbe stato un plotone d’esecuzione.
L’assemblea pubblica. L’ incontro con Terna, era stata convocato in seguito alla richiesta del Comitato No Tyrrhenian Link, un comitato di cittadini di liberi cittadini, nato in seguito alle ricerche della consigliera Francesca Olla sulle procedure amministrative portate avanti da Terna e il sindaco in solitaria, il quale non aveva coinvolto il consiglio comunale per tutto il primo anno, convocando un consiglio informale nel secondo anno, arrivando così al termine del tempo utile per opporre delle obiezioni.
Eccoci dunque alla cronaca dell’assemblea, terminata in rivolta.
Raramente l’aula è stata così piena, la partecipazione attiva dei cittadini era stata stimolata dalle varie operazioni informative del comitato, tra cui manifesti, volantinaggio, due assemblee in piazza, di cui una con aperitivo e musica offerti dal comitato stesso.
La seduta si apre con i tecnici Terna, arrivati da Roma, che mostrano il progetto e le procedure seguite, con linguaggio tecnico-politico, ponendo enfasi sul tentativo di impatto minimo ambientale, tra cui la scelta dei colori degli edifici (alti 22 metri, in una zona pianeggiante).
Questo particolare ha fatto esplodere l’aula in una fragorosa risata spontanea. Era solo la prima avvisaglia di quello che sarebbe successo da lì a breve.
Il Comitato aveva passato le sere precedenti ad organizzare una strategia efficace e i singoli interventi, ma a quel punto tutto è saltato.
All’affermazione del tecnico sul fatto che Terna ha dato sufficienti informazioni alla popolazione, anche con un’assemblea pubblica (3 cittadini, online) il pubblico è esploso spontaneamente.
Ad iniziare le contestazioni Mariangela, una proprietaria terriera che dovrà subire l’esproprio. Le hanno offerto 6.000 euro per un terreno con vigna che frutta 3.500 euro l’anno.
A seguire altri proprietari e contadini, hanno sostenuto il coro fino ad un accavallarsi di proteste e di accuse, al sindaco attuale ed a quello che nel 1985 accettò la prima stazione Enel, che per un gioco del destino si trovava proprio ieri a dirigere la stessa seduta, perché è l’attuale presidente del consiglio.
“La perdita della vocazione agricola dell’agro ci ha precluso l’accesso a diversi finanziamenti per l’agricoltura“, continuano dalla sala. Il mancato sviluppo delle campagne ha generato un vuoto che viene riempito da qualcos’altro.
A quel punto tutta l’aula divampa in una contestazione liberatoria, indicativa della frustrazione democratica, che molto spesso si rifugia in astensionismo, ma che ha evidente voglia partecipativa. Sostenuta dalla frustrazione dell’ondata di servitù che sta piovendo in Sardegna.
Impossibile per i tecnici Terna continuare.
Non riusciranno più a prendere la parola per parecchio tempo.
A questo punto chiede di intervenire dal Comitato No Tyrrhenian Link, Maria Grazia Caligaris, che dà inizio agli interventi del pubblico.
Per circa un’ora si alternano interventi con accuse che vanno dalla scelta in solitaria del sindaco, alle accuse di quarta colonizzazione (dopo quella petrolchimica, militare e linguistica) per l’ennesima servitù calata dall’alto, funzionale alla speculazione eolica, tra gli applausi spontanei (il presidente dell’aula aveva vietato gli applausi). Seguono gli interventi delle opposizioni.
Qualche accusa arriva anche alle opposizioni per non “essersi svegliate prima”, la quale ribadirà il fatto che non ne era a conoscenza.
La questione coloniale prescinda da una visione destra italiana versus sinistra italiana: infatti i governi si alternano, ma le servitù non si sono ridimensionate, anzi, sono aumentate.
Occorre una nuova visione “verticale”, in cui esiste un colonizzatore, forse il più feroce di tutti, l’unico che è riuscito a cancellare la lingua, e un colonizzato. E poi esistono i politici collaborazionisti, a reggere il sacco.
Dopo circa un’ora e mezzo la platea ritrova un po’ di calma, per cui viene data la parola nuovamente a Terna per rispondere a vari quesiti emersi in maniera disordinata.
I tentativi di risposta sono blandi per i due tecnici (ma sono solo dei portavoce della Spa) ormai irretiti, per cui non rispondono alla questione inquinamento elettromagnetico, ma promettono, d’accordo con il sindaco, uno studio con l’università di Cagliari.
Ricordiamo che recentemente Terna ha finanziato dei master all’università di Cagliari (Terna, parte da Università Cagliari il Master del Tyrrhenian Lab).
“I partecipanti al Master non pagano niente e firmano un contratto di assunzione. Quindi hanno già pianificato il loro futuro a tempo indeterminato“. Saranno gli stessi che svolgeranno gli studi?
Università fa rima con imparzialità, solo nel suono delle parole.
Calmata la sala e parzialmente svuotata, il sindaco prende posizione nel suo scranno naturale e inizia un goffo tentativo di ridimensionamento della brutta serata, ma viene interrotto nuovamente dal pubblico.
E qui accade qualcosa di surreale. Il sindaco perde la testa, inizia ad urlare con voce strozzata e incredibilmente dà degli “asini” al pubblico che ha urlato per oltre un’ora.
Insomma, il nervosismo del sindaco è allo stesso tempo indice di mal sopportazione dell’intrusione nelle sue scelte in solitaria e borghese fastidio verso l’assemblea. Si ammirano i metodi francesi, tranne quando te li trovi in casa. Allora, seppur pacifici e non violenti, diventano “asini”.
Terna ha cercato in tutti i modi di ridimensionare la funzione di ciabatta delle servitù eoliche, per spingere sul concetto di stabilizzatore, non senza parecchie contraddizioni.
Lo stabilizzatore servirebbe perché ci sono poche batterie in Sardegna, ma alla domanda sul che fine farà l’energia di tutti gli impianti eolici in arrivo, casca l’asino.
O l’energia andrà sprecata, dato che le batterie non sono sufficienti già ora, per stessa ammissione dei tecnici, oppure dovrà per forza passare per il Tyrrhenian Link, che però ha una capacità di un solo gigawatt.
Dunque dobbiamo aspettarci altri Tyrrhenian Link, la conclusione è l’unica logica possibile, ma il tecnico Terna non può ammetterlo, per ovvie questioni di non sua competenza.
Alla metafora di ciabatta cui si collegheranno gli impianti eolici, si può aggiungere quella di mungitrice che pompa le risorse verso l’Italia.
Insomma siamo solo all’inizio di un nuovo distretto industriale.
La buona notizia è che la regione non ha ancora dato il parere favorevole.
Dunque, prossimo appuntamento in via Roma".
Purtroppo, invece, di lì a poco, la Regione Sardegna avrebbe dato il suo assenso.
Con la sua DELIBERAZIONE N. 27/107 DEL 10.08.2023, avente ad Oggetto: Intesa della Regione Autonoma della Sardegna, ai sensi dall’art.1-sexies del decreto-legge 29 agosto 2003, n. 239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n. 290 e s.m.i., alla costruzione ed all'esercizio del collegamento in corrente continua a 500 kV di potenza pari a 1.000 MW “Tyrrhenian Link Collegamento West”.
Opere da realizzarsi nei Comuni di Quartu Sant'Elena, Maracalagonis, Sinnai, Settimo San Pietro, Quartucciu e Selargius. Proponente TERNA S.p.A.
Tuttavia, il Popolo Sardo unito li potrà fermare.
Se i sardi perdessero la loro terra non avrebbero più nulla da perdere e, da chi non ha più niente da perdere, ci si può aspettare una resistenza determinata e determinante.
L'assalto speculativo energetico alla Sardegna, sarebbe un danno irreparabile, non solo per i Sardi, ma per tutta l'Italia e per il mondo intero e va fermato, noto ormai che, tra l'altro, le pale eoliche e il fotovoltaico sono green solo nelle chiacchiere degli investitori affamati di risorse pubbliche che non dovranno restituire, in questo modello che prevede costi pubblici e utili privati.

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Ho visto una grande quantità di influencer, di imbonitori, scoprire l’ “acqua calda” solo negli ultimi anni, cavalcando l’onda del Covid, la loro inaspettata e miracolosa “manna”!

Dov’erano, prima, tutti questi chiacchieroni?

Prima, era tutto a posto?

Nessun problema in Italia per cui battersi?

Questi, sull’onda del Covid, non hanno perso tempo e si sono rivolti subito e massicciamente alle vostre tasche, con diverse modalità.

Hanno solo una superficiale “infarinatura” dei fatti che denunciano, con toni alti e sgradevoli, solo per attirare la vostra attenzione, condurre il vostro cervello in uno stato di allerta perenne, alterando il livello della vostra adrenalina e togliendovi lucidità, al solo scopo di rendersi “visibili” e arrivare a fare cassa, incapaci di determinare il cambiamento , non interessati ad “agire” per migliorare la qualità delle vostre vite.

La maggioranza di questi “strilloni” e “imbonitori” non ha mai vissuto nelle realtà che denuncia e ne parla, con saccenza, senza conoscerle.

Coglie solo spunti, ad ogni occasione, e ve li rigira come “competenze” al solo scopo di attirarvi a sé, nella sua trappola.

Si propongono, alla vostra attenzione, con aggressività, come se sapessero tutto, mentre, in verità, non sanno e soprattutto, NON FANNO!

Il trionfo della TUTTOLOGIA!!!

Chi si rivolge a voi, proponendosi quale esperto di ogni questione, invitandovi a seguire la sua lettura dei temi più disparati come se ne avesse la totale padronanza e con LA PRETESA INSOLENTE di indirizzare il vostro pensiero, vi sta ingannando.

Queste persone, si rivolgono a voi anche con gli imperativi: “dovete!”, “Capite!”, “svegliatevi!”, abusando della vostra disponibilità ad ascoltare, offendendo la vostra intelligenza, tradendo la vostra fiducia, parlando alla vostra pancia per sedare le vostre menti.

La VERITA’ ha già in sé la sua FORZA e non ha bisogno di essere gridata.

Anzi, partendo dalla VERITA’, per costruire RISULTATI CONCRETI e UTILI alla Comunità, servono grande concentrazione e molto lavoro, nel silenzio.

Ancora, grazie!

Due, tra i numerosi passaggi della mia storia e di ciò che ho fatto, premesso che moltissimo è stato scientemente cancellato da Google:

https://www.ifanews.it/consulenza-e-banche-labete-della-discordia

https://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/ProcANL/ProcANLscheda17143.htm