I FRANCESI SANNO GIA' COME AFFRONTERANNO LA CRISI ENERGETICA PREVISTA PER L'INVERNO

I FRANCESI SANNO GIA' COME AFFRONTERANNO LA CRISI ENERGETICA PREVISTA PER L'INVERNO

Redazione, 21 luglio 2022.

Ai francesi è già stato detto cosa accadrà in autunno e in inverno, con la crisi energetica data per certa.

Agnès Pannier-Runacher, Ministro per la Transizione Ecologica in Francia, ha riferito che l'esecutivo si sta preparando allo "scenario peggiore" riguardo le carenze energetiche in arrivo, tra pochi mesi.

La Francia ha una minore dipendenza per il suo approvvigionamento energetico rispetto alla media dei Paesi UE.

Tuttavia, Nicolas Goldberg (Columbus Consulting) sostiene che il gas sarà fonte di preoccupazione, oltre l'energia elettrica se il freddo si farà sentire e se il vento non sarà sufficiente ad alimentare la flotta nucleare francese.

Se l'inverno fosse particolarmente freddo, la RTE (società che gestisce la rete di trasmissione dell'energia elettrica in Francia) potrebbe adottare il "meccanismo dell'interrompibilità".

La sintesi di Goldberg è netta: "I mezzi di produzione di energia (in particolare le rinnovabili) richiedono tempo per essere implementati, quindi dobbiamo giocare sull'unica leva che abbiamo al momento, ovvero il consumo”.

Ha chiuso affermando che l' attuale tensione sull'energia è destinata a durare per diversi anni.

Insomma, la Francia e i francesi si preparano ad un netto cambio delle abitudini di vita.

A partire dalle aziende energivore che potrebbero subire il distacco in pochi secondi e per una durata compresa tra 15 minuti e un'ora.

Sarebbero ricompensate, per le perdite subite, con finanza statale.

Per i francesi, potrebbero esserci cali della tensione elettrica e interruzioni vere e proprie per un massimo, stimano, di due ore.

Quindi, pare molto probabile la  carenza di elettricità anche a causa di metà flotta in manutenzione e non produttiva, 27 reattori chiusi su 56 e ci vorranno, ancora, molti mesi perchè siano pronti a ripartire.

Le rinnovabili, attualmente disponibili, non sono in grado di compensare questa mancanza.

Il governo francese invita ad un progressivo cambio dello stile di vita: più abitazioni "condivise", diffusione del telelavoro, riduzione della temperatura di riscaldamento di un grado centigrado.

Questo porterebbe a ridurre i consumi di circa il 5-10% a partire dal prossimo inverno.

E' già programmato lo spegnimento delle insegne luminose alla chiusura dei negozi che dovranno ridurre l'illuminazione anche quando aperti.

Il gas, tema centrale sul tavolo UE dall'avvento della crisi ucraina, dipende, per la Francia, dal 17% delle forniture russe.

Poco, rispetto ad altri stati dell' Unione ma sufficiente per scatenare effetti che devono essere previsti e gestititi.

Incombe il rischio che Mosca chiuda completamente i suoi rubinetti in reazione alle sanzioni subite e questo sarebbe un problema anche per la Francia, tanto che Anna Creti (docente presso l' Università di Paris- Dauphine), titolare della cattedra di Economia del Gas Naturale e del Clima, ha detto che  se guardiamo a questo inverno e al prossimo inverno, non abbiamo abbastanza gas per coprire i prossimi dodici mesi.

La minore dipendenza francese, nel contesto UE, potrebbe costringere Parigi a cedere gas agli altri stati in maggiore difficoltà, nel nome del meccanismo di slidarietà europea.

Magari, ai francesi, la cosa potrebbe dare fastidio...

In Italia, crisi di governo e buio totale su ciò che ci accadrà in autunno e in inverno.