I FATTI DIMENTICATI E LE VERITA` NASCOSTE - LA FEROCIA E L`IPOCRISIA UMANA
25 marzo 2021 - Di Malgorzata Zaskorska - intellettuale Polacca e cittadina italiana. In Italia si celebrano due date,
dedicate alla memoria collettiva delle tragedie della seconda guerra mondiale.
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La risoluzione dell’Assemblea Generale designò il 27 gennaio come il giorno dedicato alla memoria dell’Olocausto.
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La seconda data d’istituzione è quella del 10 febbraio, Solennità Civile Nazionale Italiana, finalmente istituita nel 2004. Per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.
Quest’ultimo fatto, volutamente ignorato e dimenticato, per troppi anni, dalle pagine ufficiali della storia insegnata nelle scuole.
La memoria dell’olocausto è quella più sentita. Rievoca le atrocità compiute dai nazisti durante la seconda guerra mondiale attraverso i ricordi di sopravvissuti, gli archivi e le pagine di storia.
Matthew White, l’autore de “Il libro nero dell’umanità” parla di 20 milioni di persone, tra gli ebrei, oppositori politici, minoranze etniche, minoranze religiose, omosessuali, portatori di handicap, vittime della seconda guerra mondiale.
Dal ` Memorie del prigioniero numero 109214` archivi di Auschwitz e Mauthausen Gusen:
Marciando attraverso la porta d’ingresso del campo abbiamo visto le persone, ma erano le persone quelle?
Vestiti con gli abiti a righe, marchiati con i triangoli dai colori diversi...
La marchiatura dei prigionieri:
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triangolo giallo all’interno della stella a cinque punte- gli ebrei;
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triangolo rosso-prigionieri politici ;
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triangolo verde rovesciato - gli autori di crimini ;
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triangolo nero - tossicodipendenti, lesbiche, prostitute ;
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triangolo blu - emigranti ;
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triangolo marrone – zingari;
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triangolo viola - testimoni di Jehova ;
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triangolo rosa – omosessuali.
IL Comandante del campo, Rudolf Hoss, durante il discorso del “ benvenuto”:
“ il lavoro rende liberi, noi abbiamo bisogno di gente che vuole lavorare.
Per chi non ha dichiarato la propria disponibilità, c’è una sola via d’uscita da qui, Himmel kommando! (attraverso il camino del crematorio).
Il numero delle vittime della guerra non si limita alle vittime dei lager nazisti.
Tante volte, persone scomparse o vittime ignote; il conto del numero reale delle vittime non corrisponde al numero ufficiale. Le atrocità taciute o nascoste dei crimini compiuti durante la guerra sono state ammesse solo molti anni dopo e in parte.
Il comitato internazionale della Croce Rossa era nato con la missione di salvaguardare i diritti e la dignità dell’uomo, di tutte le vittime dei conflitti.
Tra 1939 e il 1945 le vittime si moltiplicarono: civili e militari polacchi ridotti in schiavitù, prigionieri sovietici destinati allo sterminio, ebrei deportati nei campi di concentramento, internati militari italiani, partigiani, popolazioni colpite dai bombardamenti.
Oltre a questo, una delle verità nascoste per motivi politici e ideologici. Il secondo fatto, ricordato, con vergognoso ritardo, solo nel 2004.
Il massacro delle foibe e l`esodo Giuliano Dalmata negli anni 1943 - 1945.
L`esilio di migliaia di persone da Istria, Zara, Fiume e dalla Dalmazia verso l`Italia per sfuggire alla pulizia etnica attuata dal governo comunista jugoslavo.
In seguito alla caduta del regime fascista le forze comuniste di Tito presero il sopravvento sui territori di Croazia e Slovenia.
I fascisti e gli italiani ostili al comunismo diventano nemici del regime e ha l`inizio il massacro delle foibe.
Migliaia di persone vengono uccise e gettate nelle cavità carsiche tipiche nella Venezia Giulia.
Il numero delle vittime dei massacri delle fobie viene stimato tra 2.000 e 5.000 persone.
Le vittime venivano legate tra loro con il fil di ferro, formando una catena di persone che venivano trascinate in fondo alle cavità con il primo fucilato e gli altri, vivi, trascinati per caduta.
Erano destinati a morire di ferite, fratture e di stenti.
L`esodo dai territori consegnati alla Jugoslavia, dopo il trattato di Parigi, provocò l`abbandono delle proprietà e delle terre e negli anni tra il 1944 e 1958 si stimò che 250.000 persone migrarono in Italia dove ricevettero un`accoglienza fredda e ostile.
I libri di storia non riportavano i fatti e le memorie delle atrocità compiute dai soldati di Tito e dalla polizia segreta jugoslava.
Il terzo fatto.
La caduta del muro di Berlino fu un `acceleratore` che portò a galla un`altra verità: quella de massacri di Katyn, compiuti dal regime sovietico durante la seconda guerra mondiale sui prigionieri di guerra e i civili polacchi, su ordine di Stalin.
Nel settembre del 1939 molti polacchi, soldati, ufficiali e civili, a seguito dell`invasione, della sconfitta e della spartizione della Polonia da parte dei tedeschi e dei sovietici, furono fatti prigionieri e internati in diversi campi di detenzione.
A Ostaškov, Kozel`so e Starobil`sk.
Il 5 marzo, secondo un`informativa preparata da Lavrentij Berija , capo della polizia segreta russa, alcuni membri del Politburo firmarono l`ordine di esecuzione degli attivisti `nazionalisti e controrivoluzionari ` detenuti nei campi e nelle prigioni delle parti occupate in Ucraina e Bielorussia.
Dal 3 aprile al 19 maggio circa 22.000 prigionieri di guerra furono assassinati.
Le vittime di questo massacro furono uccise nelle prigioni e poi seppellite nei boschi.
Nei pressi di Smolensk i prigionieri furono portati alla fossa scavata in precedenza, eliminati con un colpo di pistola alla nuca e ivi gettati.
Nel 1943 , i soldati della Wehrmacht, sull`indicazione degli abitanti della zona, scoprirono la fossa comune `lunga 28 metri e ampia 6, riempita con dodici strati di ufficiali polacchi, circa 3.000`.
La scoperta fu annunciata il 13 aprile 1943, da Radio Berlino.
In seguito, la responsabilità venne attribuita dai russi ai tedeschi che vennero accusati del massacro durante il processo di Norimbrga e solo nel 1990, durante la guida politica di Michail Gorbacev, gli studiosi sovietici rivelarono che, invece, Stalin effettivamente ordinò il massacro.
La memoria del massacro di Katyn è stata cancellata per volontà dei russi. Ancora, avvelena le relazioni tra Russia e Polonia.
Quarto fatto.
Poco prima dell`inizio della seconda guerra mondiale, durante la seconda guerra sino-giapponese fu compiuto uno dei più feroci massacri per mano dei soldati giapponesi dell`Esercito Imperiale giapponese che, tra il dicembre del 1937 e il gennaio del 1938, uccisero cica 300.000 persone.
Le truppe nipponiche commisero numerose atrocità, stupri, saccheggi, incendi e l`uccisione di prigionieri di guerra e civili. Tra le vittime accertate, decine di migliaia furono bambini innocenti.
Il massacro di Nanchino del 1937 continua ad essere oggetto di polemiche nell`ambito delle relazioni tra Cina e Giappone.
Si preferisce parlarne come “incidente di Nanchino”.