La scorsa settimana i verbali della riunione del FOMC avevano fatto ritenere poco probabile un QE nel breve termine ma ora si cercherà di capire come procederà la Fed. Bernanke, parlando a un incontro in Georgia la scorsa notte, ha evitato qualsiasi commento sui tassi d’interesse e poiché diversi altri esponenti della Fed parteciperanno a eventi in settimana, il loro linguaggio sarà analizzato con attenzione. Dalla Cina continuano ad arrivare segnali contrastanti: l’aumento dell’inflazione al 3,6% in marzo, contro una previsione del 3,4%, e l’inatteso surplus commerciale di 5,35 miliardi di dollari. In Europa l’indice Sentix della fiducia dei consumatori potrebbe registrare un lieve aumento rispetto al calo dello scorso mese, ma continuerà a segnalare pessimismo. In calendario in Germania i dati della bilancia commerciale, in Francia i dati della produzione industriale. EuroDollaro: i livelli 1,3150 e 1,3180 fanno da resistenza al rialzo della moneta unica e riducono le possibilità di un ritorno a 1,3280. L’area 1,3050 resta intatta come supporto. DollaroYen: la discesa oltre 81,80 è negativa per il dollaro e se il livello 81,30 dovesse cedere, il ritorno a 80,70 è possibile. Solo una chiusura convincente sopra 83,40 può riportare a testare i recenti massimi a 84,20.
a cura di Brenda Kelly (Senior Market Strategist di CMC Markets UK)