I BRICS SI PREPARANO A SOSTITUIRE IL DOLLARO

Giannina Puddu, 14 giugno 2024.

Fu lo stesso Ronald Reagan a dichiarare che nessuna nazione che abbia abbandonato il gold standard  sia rimasta una grande nazione. 

Anche se non fece nulla per modificare lo status quo monetario.

A metà maggio 2024, il deputato  repubblicano del Kentucky, Thomas Massie, ha presentato progetti di legge per l'abolizione della FED.

Il Federal Reserve Board Abolition Act (HR8421) cancella il Consiglio dei governatori della Federal Reserve e delle sue banche.

Abroga, inoltre, il Federal Reserve Act che, nel 1913, costituì il Federal Reserve System.

Massie ha detto il 17 maggio che "Gli americani soffrono a causa di un'inflazione paralizzante e la colpa è della Federal Reserve".

Ha aggiunto che "Durante il COVID, la Federal Reserve ha creato trilioni di dollari dal nulla e li ha prestati al Dipartimento del Tesoro per consentire una spesa in deficit senza precedenti. Monetizzando il debito, la Federal Reserve ha svalutato  il dollaro e ha consentito politiche monetarie gratuite che hanno causato l'elevata inflazione che abbiamo registrato."

Secondo Massie, la monetizzazione del debito è il frutto di un accordo tra la Casa Bianca, la Federal Reserve, il Dipartimento del Tesoro, il Congresso, le grandi banche e Wall Street che, attivando questo processo, fanno evaporare i risparmi dei pensionati e di tutti i cittadini americani grazie a politiche inflazionistiche che avvantaggiano solo i ricchi e tutti i complici.

Il progetto legislativo di Massie è al suo secondo tentativo, il Federal Reserve Board Abolition Act era stato proposto già nel 1999 dall'ex deputato Ron Paul, R-Texas.

La natura privata degli azionisti della Federal Reserve è sotto osservazione...

Dal punto di vista dei suoi detrattori, la prospettiva di un ritorno di Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti preoccupa anche per l'ipotesi di un suo maggiore controllo sulla Federal Reserve, ammesso che la conservi...

Questi, lanciano l'allarme per il rischio di minarne "l’indipendenza", ritenendo che i suoi interventi siano stati determinanti per contenere l’inflazione e mantenere in equilibrio l'economia americana.

Lettura opposta a quella di Massie che, invece, attribuisce la responsabilità dell'impennata dell'inflazione proprio alla stampa "dal nulla", di trilioni di dollari ad opera della FED, come appare più logico osservare.

La semplice stampa di moneta a cura della FED con il pieno sostegno del governo americano che le attribuisce il valore e lo garantisce al cospetto del mondo.

Il Dollaro come "moneta fiat", dal latino "sia" o "sia fatto" e questo, al pari dell'Euro e di altre valute.

Il sistema fiat si regge sulla fiducia, di chi compra la moneta e la usa per i suoi scambi commerciali.

La "fiducia" può maturare in modo naturale a fronte di evidenze oggettive che la determinano, oppure essere alimentata in modo forzoso grazie alla potenza economica e militare del governo che le sta dietro come è accaduto per gli USA con il Dollaro da 80 anni circa,  da Bretton Woods nel 1944 (per l'Italia era il tempo del Governo di Unità Nazionale con Bonomi Primo Ministro), passando attraverso  la modifica sostanziale introdotta dal Presidente Nixon nel 1971, costretto dagli ingenti costi e dai debiti contratti per la guerra del Vietnam.

La potenza del Dollaro inizia il suo percorso nel 1944 (in contemporanea con la nascita della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale), quando l’oro fu considerato lo standard di riferimento e il dollaro l'unica valuta convertibile in oro con l'assenso di 730 delegati in rappresentanza di 44 Paesi compreso il nostro.

Dal 1971, comunque affermato il dominio del Dollaro, pur persa la conversione in oro, questo continuò a conservare la sua credibilità sotto la spinta di una forza d'inerzia potente acquisita nei tre decenni precedenti e alimentata dalla potenza economica americana, a sua volta sostenuta dalla forza militare.

La "globalizzazione" ha portato ad effetti non programmati quali il confronto sul nuovo veicolo Internet, la diffusione del bisogno di libertà e di sovranità degli Stati, del Sud del mondo in particolare che, nel frattempo, si sono emancipati e rafforzati economicamente maturando nuove consapevolezze e il legittimo desiderio di "multipolarità".

Nello stesso tempo, la potenza americana si è indebolita da sè, proprio realizzando la previsione di Reagan che vedeva nell'abbandono del Gold Standard, l'inizio del tramonto dell'impero.

Infatti, la FED si è trasformata in una sorta di generoso ed accondiscente bancomat sempre aperto ai capricci del Governo ed alle sue continue richieste di stampa di moneta. 

La continua richiesta di spostamento in avanti dell'asticella del tetto del debito è ragione di lesione di credibilità del sistema americano, a livello globale.

Questa pubblica ammissione di fragilità finanziaria ha alimentato il coraggio di chi auspica la multipolarità e agisce perchè si affermino monete alternative al dollaro negli scambi commerciali internazionali.

L'Organizzazione dei BRICS sta crescendo su questa spinta e l'iniziativa legislativa di Massie ne conferma l'attualità in quanto mette in discussione, dal suo interno, il sistema monetario USA.

La Thailandia ha appena formalizzato la sua richiesta di adesione all’organizzazione intergovernativa.

Lo ha confermato il portavoce del governo Chai Wacharonke.

Dal gennaio 2024 l'ingresso dell'Iran, degli Emirati Arabi Uniti, dell' Egitto e  dell’Etiopia.

La Thailandia è a favore dell'adesione in quanto condivide l'importanza del multilateralismo, crede nel ruolo crescente dei paesi in via di sviluppo sulla scena internazionale e desidera essere parte attiva nella creazione di un nuovo ordine mondiale.

I BRICS hanno invitato al 16° vertice dei Brics a Kazan, in Russia, dal 22 al 24 ottobre, i Paesi che si preparano a chiedere di entrare.

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