I 34 CAPI D'IMPUTAZIONE DI DONALD TRUMP: COSA SUCCEDERA' ADESSO?

I 34 CAPI D'IMPUTAZIONE DI DONALD TRUMP: COSA SUCCEDERA' ADESSO?

Torino, 6 aprile 2023. Di Chiara Zarcone, avvocato del Foro di Torino, Cultore della materia in diritto penale presso l'Università degli studi di Torino.

Leggere giuridicamente le fasi del processo "Trump".

Nel bene o nel male nessuno potrà certamente negare che Donal Trump abbia "fatto la storia".

E' infatti il primo ex Presidente degli Stati Uniti ad essere formalmente accusato di reati penali.

Il procuratore distrettuale di New York, Alvin Bragg, ha infatti formalizzato nei confronti di Trump ben 34 "counts", capi d'imputazione. Si tratta di diverse accuse relative al reato di falso "FALSIFYING BUSINESS RECORDS IN THE FIRST DEGREE in violation of Penal Law".

Sarebbe superfluo soffermarsi sui fatti oggetto di causa - sol perché tutte le televisioni e le testate giornalistiche del mondo ne hanno ampiamente trattato e non è scopo dell'autore di questo contributo essere ripetitivi e/o tediosi - che vedono coinvolti l' ex Presidente, un' attricetta e l'avvocato di Trump, più interessante è l'analisi giuridica sui possibili scenari processuali che si prospettano.

In parole povere: cosa succederà adesso?

La legislazione degli Stati Uniti fa un distinguo fra giurisdizioni statali e giurisdizioni federali, ognuna con le sue peculiarità.

La competenza dei tribunali federali si estende ad un'ampia varietà di casi ed infatti gli stessi giudici federali possono trattare procedimenti civili e penali, controversie che rientrano nel settore del diritto pubblico e privato, cause riguardanti persone fisiche, giuridiche ed organismi governativi, ricorsi in appello a seguito di provvedimenti di enti amministrativi e questioni regolate dalla legge o dal diritto consuetudinario (equity).

La maggioranza delle controversie portate davanti ai giudici statunitensi si svolgono però nei tribunali statali, sistemi a parte istituiti in ciascuno dei 50 Stati.

Il processo penale - che è oggetto del nostro interesse - è strutturato in tre gradi di giudizio, ma la somiglianza al sistema italiano è solo apparente.

In primo grado c’e’ la Corte (Trial Court, statale o federale), in secondo grado la Corte d’Appello (Appellate Court) ed in terzo grado la Corte Suprema (Supreme Court).

Le cause penali (criminal cases), sono quelle che si incardinano quando si verificano violazioni della legge penale  per le quali e’ prevista l’irrogazione di una pena.

Sulla base delle normative penali federali una causa penale ha inizio con l’imputazione (indictment) da parte di una giuria (grand Jury). Il processo avrà poi due parti necessarie: lo Stato (The People), impersonato dal procuratore distrettuale (D.A. – District Attorney) che sostiene l’accusa, ed un imputato (defendant) rappresentato da un avvocato difensore (defense lawyer) - nel processo italiano le parti sono il Pubblico ministero e l'imputato -.

Caratteristica particolare inoltre è la presenza della giuria, che comporta necessariamente una separazione assai netta tra questione di fatto e questione di diritto: la prima di competenza della giuria, mentre la seconda di competenza esclusiva del giudice.

Di qui lo svilupparsi del sistema delle impugnazioni, che si svolgono in sede di appellate jurisdiction e riguardano le sole questioni di diritto. Le questioni di fatto sono, invece, lasciate alla decisione delle corti di primo grado.

La Costituzione degli Stati Uniti garantisce la presenza della giuria sia nel processo civile che in quello penale.

Un altro aspetto interessante del sistema processuale americano è il ruling power attribuito alle Corti; si tratta, in sostanza, del potere riconosciuto a ciascuna corte di autodisciplinare la propria procedura. Questo consente un più rapido ed efficiente emendamento delle regole procedurali, qualora se ne presentasse la necessità.

Trump è ora formalmente "under arrest" (in arresto) ed è già stata fissata la data della prossima udienza che sarà il 4 dicembre.

Attenzione!

In quella data non vi sarà il dibattimento in aula, bensì prima del dibattimento vero e proprio, si avrà un altro incontro delle parti.

Questa è la cosiddetta pretrial conference, ossia in incontro ufficiale prima del dibattito e prodromico a questo. Tale fase è mirata a stabilire la data del processo, decidere sull’evidences (prove) da presentare o no al processo, decidere quali testimoni saranno chiamati da entrambe le parti, rispondere alle richieste inoltrate dagli avvocati al giudice, scambio di prove fra i due avvocati su fatti raccolti relativi al processo, il più delle volte dall’accusa alla difesa (discovery), l’avvocato dell’accusa “deve” esternare all’avvocato della difesa quale evidence (prove raccolte) intende presentare al processo. Limputato ha il diritto costituzionalmente garantito a questa pretrial conference, durante la quale gli avvocati possono patteggiare - previa accettazione da parte del giudice.

A questo punto, in mancanza di prove, il giudice potrebbe decidere di annullare laccusa contro il sospettato (non luogo a procedere). Contrariamente il giudice fisserà la data del processo e ne dà notizia all'imputato. Il dibattimento si aprirà con la dichiarazione di imputabilità dellimputato di fronte alla giuria e saranno prodotte le prove.

L'avvocato della difesa farà le sue dichiarazioni a difesa del proprio assistito dicendo che a suo parere fatti non sussistono o non costituiscono reato e che egli proverà nel processo la sua innocenza, confidando che i giurati, ascoltate le argomentazioni a difesa, votino per la non colpevolezza del proprio assistito.

Svoltosi il processo con testimoni a carico e discarico, con periti di parte se necessario, e dopo aver ascoltato le dichiarazioni verbali e scritte dellinvestigatore della polizia, e a volte privati, inclusa la cosiddetta cross examination dei testimoni, gli avvocati, sia dellaccusa sia della difesa, concluderanno con i closing statements (argomenti riassuntivi finali), mettendo in evidenza la loro tesi di colpevolezza o innocenza dellimputato. Dopo le discussioni degli avvocati, il giudice rimetterà il caso alla giuria (generalmente di 12 persone) per decidere sulla colpevolezza o non dellimputato.

Una volta raggiunto il verdetto la giuria rientra in aula, dà la sua risposta scritta al clerk della corte, il quale la presenta al giudice che, dopo averla letta, dirà al clerk di leggerla ad alta voce in aula. Se il verdetto è di innocenza il giudice ordina immediatamente la scarcerazione. Se il verdetto è di colpevolezza, il giudice e gli avvocati stabiliscono il giorno per la lettura della sentenza. Fino a quel momento limputato può appellarsi alla clemenza del giudice. Infine la sentenza può consistere in: detenzione, libertà condizionata, servizio comunitario, programma terapeutico.

Al di là delle considerazioni in diritto è di primario interesse specificare come la Costituzione degli Stati Uniti stabilisca le necessarie qualifiche presidenziali: tutti i cittadini nati negli Stati Uniti che hanno almeno 35 anni e hanno residenza negli Stati Uniti da 14 anni possono candidarsi alla presidenza.

Non vi è dunque alcun impedimento legale per Trump di continuare la sua campagna elettorale mentre affronta la sua battaglia legale, anche se fosse incarcerato.

Alan Dershowitz, professore di diritto di Harvard, ha dichiarato che una foto segnaletica di Trump potrebbe assurgere a manifesto per la sua campagna elettorale.

ATTENZIONE: E' dovere di questo autore sottolineare come non vi sia un esito già scritto della vicenda, di questa come di qualsiasi altra vicenda processuale e come il vento della giustizia - statunitense o italiana che sia - soffi nelle aule dei Tribunali e non sulle pagine dei giornali o sugli schermi televisivi.

n.d.a. I capi d'imputazione sono liberamente consultabili al seguente link: https://fm.cnbc.com/applications/cnbc.com/resources/editorialfiles/2023/04/04/Donald-J-Trump-Indictment.pdf