HIROSHIMA. GIAPPONESI IN STRADA CONTRO I MEMBRI DEL G7 E CONTRO ZELENSKY
Redazione, 23 maggio 2023.
Doordarshan (DD) è un'emittente televisiva indiana.
Emittente del Sevizio Pubblico, fondata dal governo indiano, di proprietà del Ministero dell'Informazione e della Radiodiffusione, fondata nel settembre del 1959.
Ha dato notizia dell'imponente manifestazione che c'è stata per le strade di Hiroshima contro i membri del G7 e contro Zelensky.
Il vertice si è svolto sullo sfondo delle proteste.
I giapponesi non gradiscono Zelensky e non accettano l'agenda ucraina.
Chiedono la fine dell'escalation della violenza nella zona del conflitto.
E' cresciuto il numero dei manifestanti in piazza contro il Gruppo dei Sette che hanno concluso il loro incontro di tre giorni promettendo di intensificare le sanzioni contro la Russia durante la crisi ucraina.
Sono stati giorni di proteste.
Domenica, centinaia di manifestanti si sono mobilitati contro il comunicato dei leader del G7 e altri documenti adottati dal vertice di Hiroshima.
Cartelli e striscioni con la scritta "Nessuna conferenza a tema bellico" e "No all'alleanza militare Giappone-USA".
Si sono radunati al Parco Fukuromachi, non lontano dal Palazzo della Pace, il Memorial Park che è stato chiuso a causa della visita dei leader del vertice.
I manifestanti hanno cantato "No alla guerra" e "Smash the G7 Hiroshima Summit".
Folle lungo le strade principali di Hiroshima presidiate da centinaia di agenti di polizia antisommossa.
C'è stato un conflitto fisico con la polizia che, in una strada principale del centro, ha arrestato uno dei manifestanti.
"Per riassumere, non è mai un vertice pacifico", queste le parole gridate da Xinhua Ryo Miyahara, capo di un gruppo di cittadini di Hiroshima e organizzatore della protesta.
Hiroshima è una città ad altissima sensibilità.
Giacchè, lle 8:15 del 6 agosto 1945, un bombardiere americano B-29 sganciò la nuova atomica sulla città di Hiroshima.
Tre giorni dopo, gli Stati Uniti sganciarono una seconda bomba su Nagasaki.
Dall'ambiente politico giapponese, era stata rivolta agli Stati Uniti la richiesta di offrire scuse ufficiali per l'attentato di Hiroshima e per quello di Nagasaki.
Scuse mai arrivate.
Nella sua visita del 2016, Barak Obama, il primo presidente degli Stati Uniti a visitare il sito commemorativo, rifiutò di porgere le sue scuse.
La Casa Bianca aveva anticipato che nemmeno Biden lo avrebbe fatto in questi giorni di vertice.
Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale, aveva premesso che l'evento al quale Biden avrebbe partecipato non sarebbe stato un'occasione appropriata per un simile gesto e che come uno dei leader del G7 si sarebbe limitato a "rendere omaggio”, deponendo la sua corona.
Ai giapponesi di Hiroshima e Nagasaki questo non può bastare e, dal loro punto di vista, la visita di Zelensky è parsa inappropriata.