HARRIS ASSOCIATES CEDE TUTTO IL SUO PACCHETTO AZIONARIO DI CREDIT SUISSE CHE CONVINCE SEMPRE MENO.
Redazione, 6 marzo 2023.
David Herro, vicepresidente e chief investment di Harris Associates, ha dichiarato ieri (domenica) che si è conclusa la cessione della partecipazione in Credit Suisse.
In occasione di una vecchia intervista concessa al Financial Times, Herro aveva già anticipato di aver perso la pazienza e di non essere convinto della strategia adottata dalla banca per arginare le perdite persistenti e l'esodo dei clienti.
Ieri, pare non abbia aggiunto altro sul fronte delle motivazioni.
Nel passato, Harris Associates non aveva dato gran peso ai molti scandali che avevano coinvolto Credit Suisse, concentrandosi sulla pura redditività della banca e sulla sua solidità patrimoniale con la conseguenza che, già a gennaio, la sua partecipazione si era dimezzata passando dal 10 al 5% del capitale.
Nell'ottobre 2022, la banca aveva cercato e raccolto 4 miliardi di franchi dal mercato e la Banca Nazionale Saudita era entrata sottraendo ad Harris il ruolo di primo azionista.
Gli ultimi numeri di Credit Suisse preoccupano.
Forti liquidazioni dalle Gestioni Patrimoniali e, nell'ultimo trimestre, uscite per oltre 110 miliardi di franchi svizzeri.
Herro si esprime con il cinismo di chi cerca solo valore per il suo capitale: Abbiamo molte altre opzioni da investire.
L'aumento dei tassi di interesse significa che molti operatori finanziari europei stanno andando nella direzione opposta. Perché puntare su qualcosa che sta bruciando capitale quando il resto del settore lo sta generando?
In una dichiarazione inviata via e-mail a Reuters domenica, Credit Suisse replica e cerca di conservare la fiducia degli investitori, affermando che siamo in anticipo rispetto al nostro piano e abbiamo chiari obiettivi strategici.
Siamo concentrati al massimo sull'esecuzione con successo del nostro piano e sul progresso verso i nostri obiettivi per garantire che il nuovo Credit Suisse offra valore sostenibile a tutti i nostri stakeholder.
Chi ci crederà?
Credit Suisse è tra le prime due banche più grandi della Svizzera e per salvare il suo equilibrio economico ha messo in atto una pesante politica di riduzione dei costi e del personale, oltre ad aver creato l'attività separata per gli investimenti CS First Boston.
Ciononostante, l'ultimo rendiconto annuale ha registrato la sua perdita storicamente più alta dal 2008 e pare che ne seguirà un'altra.
Troppa corruzione e troppi scandali hanno alimentato il crollo di fiducia allontanando molti clienti.
Il futuro di Credit Suisse è un grosso punto di domanda.