HAGEMAN AL CONGRESSO USA: I TRATTAMENTI AI MINORI CHE AFFERMANO IL GENERE SONO LOBOTOMIE SESSUALI
Redazione, 30 luglio 2023.
Il 28 luglio, in un'audizione del Congresso sui trattamenti di genere, l' unico rappresentante della Camera degli Stati Uniti del Wyoming, Harriet Hageman, ha interrogato i testimoni sui trattamenti per il cambiamento di genere per i minori, la partecipazione di persone di sesso opposto allo sport e questioni correlate...
Hageman ha affermato che ci sono solo due sessi e che "la cura che afferma il genere è meglio descritta come lobotomia sessuale".
I Democratici hanno reagito rimproverando Hageman e altri repubblicani, descrivendo l'udienza come uno sforzo per disumanizzare i bambini transgender e mobilitare gli elettori conservatori.
Hageman: Ho voluto sostituire la terminologia fuorviante 'assistenza che afferma il genere', soprattutto per quanto riguarda i bambini.
La sua replica, rivolta in particolare alla dottoressa Jennifer Bauwens, direttrice del Center for Family Studies, chiarendo che: Perché,
- uno: sostituisce la realtà biologica del sesso;
- due: perché suggerisce falsamente nell'usare il termine 'affermando', che si stia pereseguendo un fine giusto.
Ha insistito dicendo: i ragazzi sono ragazzi, le ragazze sono ragazze e l'uno non può diventare l'altro.
Bauwens le ha risposto, facendo riferimento a precedenti dichiarazioni sul sostegno dell'American Academy of Pediatrics a tali trattamenti per i bambini come salvavita.
Tra gli altri, è intervenuto Chloe Cole, de-transitioner e attivista anti-child-transition, che ha subito una doppia mastectomia all'età di 15 anni.
Cole ha rilasciato la sua personale testimonianza al Congresso, dichiarando di avere sbagliato ad assumere bloccanti della pubertà e testosterone fin dalla giovane età e aver rimosso entrambi i seni all'età di 15 anni.
Ha spiegato: Ero solito credere di essere nato nel corpo sbagliato.
Gli adulti della mia vita, di cui mi fidavo, hanno assecondato la mia convinzione di allora.
I professionisti della transizione di genere avevano detto ai suoi genitori che probabilmente si sarebbe uccisa se non l'avessero aiutata, dal punto di vista medico, per trasformarsi in un ragazzo.
Cole ha lanciato l'accusa: Questo ha spinto tutta la nostra famiglia lungo un percorso di inganno e coercizione ideologicamente motivati.
Sentendo la testimonianza di Cole, il rappresentante Jerrold Nadler, D-New York, si è detto "disgustato" affermando che quella di Cole è l'esperienza di una minoranza di minori che si sono sottoposti al cambio di genere, mentre la maggioranza ne sarebbe soddisfatta in età adulta.
Ma, Cole gli ha risposto: Devo ancora vedere un bambino trans-identificante che abbia avuto un esito positivo con la transizione!
Il motivo per cui la maggior parte dei bambini continua [in età adulta...]... è perché una volta che hai effettuato la transizione sociale o hai assunto bloccanti o hai iniziato a sottoporti a interventi chirurgici o ormoni, è incredibilmente difficile tornare indietro.
La lobotomia, oleucotomia prefrontale, era una procedura neurochirurgica sfruttata dagli psichiatri degli anni '40 e '50 del XX secolo, per curare le persone con malattie mentali: depressione, disturbo bipolare, schizofrenia....
L'intervento di lobotomia consisteva nella recisione di parte delle connessioni nervose in arrivo a e in partenza dalla corteccia cerebrale, in posizione frontale.
Il primo a sperimentare gli effetti della lobotomia sull'essere umano, nel 1935, fu il neurochirurgo portoghese Antonio Egas Moniz.
In Italia, era stata la legge Basaglia del 1979 (che aveva chiuso i manicomi) a spingere verso lo stop di tale pratica chirurgica, rivelatasi inutile e dannosa per i pazienti.
Con la legislatura 16ª (Disegno di legge N. 2074 secondo comma), fu definitivamente vietata.
Ma, Antonio Egas Moniz Moniz ricevette, intanto, il Premio Nobel per la Medicina (1949), insieme al neurofisiologo svizzero Walter Rudolf Hess.
La loro pratica si diffuse in tutto il mondo, fino a quando, documentato l'effetto sui pazienti, non furono coperti da totale discredito.