Milano, 28 febbraio 2022. Di Fabrizio Brasili, esperto di Scenari e Mercati Finanziari.
Chi aveva cavalcato lo short di quest' ultima settimana, per lo meno, e soprattutto quello di giovedi scorso, ha giustamente chiuso in gran parte dette posizioni, sui forti supporti posti, come più volte segnalato anche qui, proprio in area 24500/600.
Alimentando piano piano il recupero abbozzato gia' nella parte finale della seduta di giovedi e proseguita poi con maggior insistenza nell' ultima seduta della settimana, portando il nostro indice e future Marzo fino alle resistenze di 258005/900, vecchi supporti intermedi.
Visto l' enorme portata ed implicazioni negative che detta Guerra fra Russia ed Ucraina potrà portare, soprattutto all' Europa, possiamo prevedere solo un continuo logoramento e stress, in modo particolare all' Italia, la cui borsa bancocentrica potrà subire gli effetti più pesanti, dovuti al rinvio di operazioni di fusioni e soprattutto di esposizioni sui mercati dell' Est ed in Russia in particolare, soprattutto per i Big Intesa ed Unicredit molto sovraesposti.
Fin da lunedì, potremo quindi assistere, ad un veloce ritorno prima sui 25200/300 e poi tentare di ritestare i 24500/600, che se rotti ci porterebbero velocemente verso l' area compresa fra 22500/600 e 22800/900, come ampiamente segnalato da tempo e per tempo ai nostri lettori abbonati.
In dettaglio.
Come scritto le due principali banche italiane Intesa ed Unicredit, sono le più esposte proprio in Russia ed in generale nell' est Europa, ma anche altri importanti istituti in odore di fusioni lo sono pur essendo a molta distanza.
Consigliamo molto di fare attenzione ed intervenire solo su Intesa, più solida e con un flusso cedolare costante e molto generoso, e a partire dal raggiungimento di area 2,30/35 supporto intermedio e vecchia resistenza.
Iniziando con quantita' modeste ed accompagnate da coperture con opzioni Call in vendita in area 2,50/2,60 scadenza rispettivamente Giugno Settembre.
Per Unicredit, con un esposizione ben superiore, (il mercato l'ha infatti punita più di Intesa, soprattutto Giovedì) rimanere alla finestra almeno fino al raggiungimento di area 11/11,50.
Leonardo. Titolo nettamente sottovalutato.
A questi prezzi, poco sotto i 7 euro, e' meglio attendere ad iniziare ad accumulare su fisiologici storni fra area 6,2/6/3 e 6,5/6,6, dopo l' exploit settimanale di più del 10% dovuto ai possibili sviluppi in fatto di armamenti&difesa dopo lo scoppio annunciato e purtroppo verificatosi della guerra fra Russia ed Ucraina.
Come gia' scritto e comunicato ai nostri lettori quasi quotidianamente, l' oro rimane e rimarrà ' confinato sempre in un ampio range posto fra 1850 e 1950 dollari.
Difficilmente superera' la barriera superiore, mentre sara' più probabile un arrivo su quella inferiore con possibile uscita verso i forti supporti di 1800/1820.
Ormai l' oro per gran parte ha perso lo status di bene rifugio....a favore del "re dollaro".
Meglio puntare sull' Argento, in attesa di una, al momento difficile e problematica ripresa, ma solo entrando sui fortissimi supporti già testati con successo, posti a 22/22,50 ed alleggerire in area 24/24,50.
Per il petrolio, terminata la fiammata anche sopra area 100 del WTI e 102 del Brent, quindi ampiamente a leggermente sopra i target price da noi indicati già'dal 2020 ed aver fortemente stornato sul fine settimana in area 92/94 rispettivamente, possiamo nella migliore delle ipotesi prevedere un ritorno più consono a tutti, stabile e controllato dagli Stati produttori in area 80/82.