Grecia sulla lama del rasoio per la questione swap

Grecia col il fiato sospeso, fino a stasera per il rischio di fallimento. Dovrà raggiungere un numero sufficiente di investitori privati che aderirà all`accordo per la conversione del debito entro il termine di oggi per spianare la strada ai fondi europei di 130 miliardi di euro e quindi evitare il fallimento.

A meno di 12 ore dalla scadenza, prevista per le ore 20 Gmt di oggi, banche, compagnie assicurative e fondi d`investimento che possiedono circa la metà del debito della Grecia si sono già impegnate allo swap. L`accordo, come riporta Adnkronos, prevede il cambio delle vecchie obbligazioni per quelle nuove con un valore nominale ridotto del 53,5%. Funzionari europei e greci hanno sollecitato gli investitori ad accettare le perdite iniziali, al fine di evitare di affrontare anche quelle più grandi che potrebbero risultare in caso di default della Grecia. L`Istituto Internazione di Finanza, che ha guidato i negoziati a nome dei creditori privati, ha comunicato ieri che le imprese in possesso di 84 miliardi di euro di obbligazioni greche hanno già concordato lo scambio. Le 32 istituzioni che hanno accettato finora includono tutte le principali banche greche e cipriote, e anche alcune delle banche più grandi d`Europa, come la francese BNP Paribas, la tedesca Deutsche Bank, l`italiana Unicredit, l`inglese HSBC, l`olandese ING e la spagnola BBVA, nonchè i giganti assicurativi come Allianz e Generali. Secondo la legge greca, Atene richiede l`adesione del 66,7% degli investitori, in possesso di 177 miliardi di euro di obbligazioni, per partecipare allo swap.

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