GOVERNO ITALIANO: CRISI O NON CRISI? IN UK, CRISI! DUE MODI DI INTENDERE IL GOVERNO DI UNA NAZIONE.
Giannina Puddu, 15 luglio 2022.
Il PIDDI', ha commentato il respingimento delle dimissioni di Draghi da parte del Presidente Mattarella con queste parole: Ora solo al lavoro perché mercoledì alle Camere si ricrei la maggioranza e il Governo Draghi possa ripartire.
Il Paese piomba in una crisi gravissima che non può permettersi.
Come dire, chi-se-ne-frega del fatto che la maggioranza che ha generato l'attuale governo non ci sia più, governiamo comunque.
Punti di vista.
In UK, alle prese con la stessa condizione che ha visto le dimissioni del PM Johnson, e nello stesso scenario problematico interno ed internazionale, ciò che si sa è che ci sarà un processo in due fasi, i cui dettagli sono esposti in un briefing dalla biblioteca del Parlamento britannico.
A guidare i lavori, una regola ferrea:
Il leader del Partito deve essere un parlamentare in carica.
In Italia, invece, la legge prevede che per diventare Ministro o Primo Ministro sia sufficiente essere un cittadino italiano con regolare cittadinanza, presentare una fedina penale pulita e godere di tutti i diritti politici e "piacere" al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Repubblica.
Insomma, non si tratta di cariche elettive ed invece, sarebbe meglio che lo fossero, almeno in futuro.
Quindi, si fanno pochi nomi a capocchia, come se non ci fossero sessanta milioni di italiani e come se non ci fosse un intero Parlamento in carica.
Si è letto di Giuliano Amato, quale traghettatore "tecnico" fino alle politiche 2023, che non è parlamentare dal 2008!
"Amato" per tutti gli usi, dalla Presidenza della Corte Costituzionale alla Presidenza del Consiglio!!!
Per adesso, comunque, la questione è accantonata con la reazione del Presidente della Repubblica.
Vedremo gli sviluppi che allungano la fase sospesa di instabilità e proprio questa è la condizione peggiore in un periodo così complesso come l'attuale.
Questo Governo, nato per forza e i governi per-forza sono precari, naturalmente.
Nella nota del Quirinale si legge che il Presidente del Consiglio è invitato a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.
Sarà mercoledì prossimo.
Ipotizzando che Draghi esca con gli strappi cuciti da questa adunanza, i prossimi mesi saranno caratterizzati da una successione di turbolenze che non faranno bene all' Italia.
L'accordo di partenza era forzato, la prassi di governo adottata sin qui è stata colma di forzature, i parlamentari scalpitano per liberarsi dalle briglie e poter correre in vista delle Politiche alla ricerca vitale di consenso.
E' semplice questa deduzione.
Se mercoledì, il tentativo di Draghi fallisse, l'unico candidato accettabile nel contesto democratico, tenuto conto dell'esito di voto del 2008, dovrebbe essere Giuseppe Conte, con buona pace di Giggino!
In UK, il voto pesa, invece, pur con la presenza di un monarca.
Nel nostro Paese, che dovrebbe essere una Repubblica Parlamentare, il Parlamento conta come il due di briscola e si agisce come se fosse una monarchia.
Per nominare il successore di Johnson si seguirà la procedura che segue, indicata dal briefing esposto:
Le elezioni per la leadership del Partito conservatore consistono in due fasi:
- Fase 1 - I parlamentari conservatori scelgono due candidati da proporre alla fase due.
- Fase 2 – I membri del partito vengono votati. Vince il candidato con il maggior numero di voti.
Si verificherà un concorso di leadership se un leader in carica si dimette o se perde un voto di sfiducia dei parlamentari.
Un voto di sfiducia a un leader in carica deve essere tenuto se il 15% dei parlamentari conservatori scrive al presidente del Comitato del 1922 dicendo che non ha più fiducia nel leader. L'attuale soglia del 15% è di 54 parlamentari. I parlamentari possono ritirare le lettere in qualsiasi momento.
Le regole per i voti di sfiducia sono di competenza del Comitato del 1922 e non sono di pubblico dominio.
Fase 1
Le regole e le procedure per la fase 1 di un'elezione della leadership sono determinate dall'Esecutivo del Comitato del 1922 in consultazione con il Consiglio del Partito Conservatore. Ciò includerà il modo in cui un parlamentare può essere validamente nominato.
Le regole non sono in un documento pubblicamente disponibile. Ogni volta che si tiene un'elezione della leadership, il presidente del Comitato del 1922 annuncerà le regole da seguire e il calendario.
Se ci sono più di due candidati il campo viene ridotto. Questo di solito comporterà una serie di votazioni, a seconda del numero di candidati. Se sono richiesti scrutini multipli, il candidato o i candidati con il voto più basso vengono eliminati e i parlamentari vengono rieletti fino a quando rimangono solo due candidati.
Nel 2019 c'erano inizialmente 10 candidati al primo scrutinio e sono stati necessari sei turni di scrutinio prima che gli ultimi due candidati fossero conosciuti.
Nel caso in cui un solo candidato venga nominato con successo, diventano leader del Partito. Tuttavia, possono essere soggetti al voto dei membri del Partito per ratificare il risultato.
Fase 2
I due parlamentari selezionati nella fase 1 affrontano un ballottaggio di membri del Partito. Questo viene fatto sulla base di un membro un voto. Vince il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
concorso 2022
Il 7 luglio 2022 Boris Johnson ha annunciato che si sarebbe dimesso da leader del Partito conservatore. Era sopravvissuto a un voto di sfiducia dei suoi stessi parlamentari nel giugno 2022. Ha vinto il voto di fiducia con 211 contro 148.
L'annuncio delle sue dimissioni è seguito a una serie di dimissioni ministeriali e alla preoccupazione per la sua gestione delle accuse di cattiva condotta sessuale contro il vice capo Whip, Chris Pincher.
Il Partito ha annunciato il calendario delle elezioni. Le candidature si sono chiuse alle 18:00 di martedì 12 luglio con i candidati che hanno bisogno di 20 parlamentari per nominarli. Otto candidati hanno fatto il primo scrutinio.
I candidati hanno dovuto ottenere 30 voti al primo scrutinio per avanzare. Due sono stati eliminati al primo round tenutosi il 13 luglio 2022, Jeremy Hunt e Nadhim Zahawi. Al secondo turno del 14 luglio, Suella Braverman è stata eliminata come la candidata con il minor numero di voti. Il prossimo turno di votazioni si terrà lunedì 18 luglio.
Il vincitore del ballottaggio dei soci sarà annunciato lunedì 5 settembre.