GLI SVIZZERI RIFIUTANO I LIMITI PER COVID. NUOVO REFERENDUM IL 28 NOVEMBRE.
Redazione, 25 0ttobre 2021. Libertà! Libertà! Libertà!
Il grido che echeggia anche nelle piazze svizzere.
Ma, in Svizzera nessuno può `Tirare dritto`, ha l`obbligo di ascoltare le piazze e fare ciò che chiedono sia fatto.
Tutti gli svizzeri potranno esprimere il loro dissenso o il loro assenso verso le ulteriori `misure Covid` in occasione del nuovo referendum in programma per il prossimo 28 novembre.
Alla Cancelleria federale sono state consegnate 74.469 firme valide per il lancio del referendum che vuole abrogare le estensioni previste dalla legge in vigore dal 19 marzo 2021.
Nessuna affiliazione partitica, solo gente che vuole vivere libera e non accetta che il Consiglio Federale si attribuisca poteri straordinari che comprendano l`obbligo del certificato Covid.
Il clima è teso tanto che il ministro della sanità Alain Berset, è stato messo sotto la protezione della polizia ed alcune manifestazioni sono state oggetto di duri interventi da parte delle forze dell`ordine.
I promotori del referendum hanno in odio il certificato Covid che è stato introdotto dal 13 settembre per accedere ai ristoranti, alle palestre, ai cinema, ai teatri e alle grandi manifestazioni culturali e sportive.
Secondo i promotori, il certificato sanitario discrimina le persone non vaccinate e rappresenta un obbligo di vaccinazione indiretto nello stato del continente europeo che registra la copertura vaccinale più bassa.
E` la denuncia contro l``autoritarismo sanitario` del Governo e dell`ampliamento `antidemocratico e pericoloso` dei poteri che l`esecutivo si attribuisce attraverso questa legge, contro la sorveglianza di massa della popolazione che risulterebbe dal tracciamento digitale dei contatti sancito nella nuova legge.
L`UDC (destra conservatrice), è il solo partito governativo che si oppone alle ultime modifiche della Legge Covid-19.
I Delegati dell`UDC hanno respinto la legge con 183 voti contro 23 e sostengono il prossimo referendum.
La maggioranza di governo è per conservare la legge.
Se vincerà il fronte del NO, salterà la base legale per l`emissione e il controllo di un certificato Covid pur restando, a titolo volontario, il certificato per i viaggi all`estero.
Nessun riferimento all`obbligo di certificazione per lavorare.
Il governo svizzero ha ceduto l`incombenza ai datori di lavoro che, in condizioni di particolare rischiosità, possono prevederlo ma finanziando i nuovi costi eventuali in capo al lavoratore che fosse coinvolto.
Forte e chiaro il parere espresso da Kaufmann Ryan di AXA-ARAG:
«Trattandosi di un`intrusione nella personalità del dipendente, l`obbligo di vaccinazione dovrebbe essere definito in contratti individuali. Una norma generale nel regolamento del personale o nelle condizioni generali non è sufficiente.»