Gli Eurobond sono importanti, ma non risolvono tutti problemi

Gli eurobond sono un elemento importante per assicurare la stabilità finanziaria dell`eurozona, ma non rappresentano una soluzione immediata ai problemi che affronta oggi l`area euro. È la posizione ribadita dalla Commissione Ue sulle obbligazioni europee, sulle quali però una decisione spetta agli Stati membri.

Il portavoce dell`esecutivo di Bruxelles, Olivier Bailly, ha ricordato che il 23 novembre scorso la Commissione ha pubblicato un Libro verde sugli eurobond, nel quale vengono presentate tre diverse opzioni che «per noi rendono fattibili» le obbligazioni europee. Da allora, ha sottolineato, «il Parlamento europeo si è occupato della questione, c`è stato un dibattito, se ne è discusso durante la sessione plenaria e la consultazione pubblica che era stata lanciata il 23 novembre si è conclusa all`inizio dell`anno». Nel frattempo, «il dibattito continua - ha osservato Bailly - i Paesi membri continuano a discutere dell`opportunità e della fattibilità degli eurobond nel breve, nel medio e nel lungo termine» e l`argomento è stato «oggetto di discussione» anche ieri nell`incontro tra i ministri delle Finanze di Francia e Germania e Berlino. «La decisione - ha sottolineato ancora il portavoce - deve essere presa dagli Stati membri». Lo stesso Bailly ha poi detto di «aver preso nota del paragrafo della lettera» di invito al vertice di domani del presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, nella quale si esortano i leader dei 27 a «non avere tabù per quanto riguarda la prospettiva di più lungo termine» e che è stata interpretata come un riferimento agli eurobond. «Siamo già lungo un percorso di possibili eurobond nel prossimo futuro, ora sta agli Stati membri decidere quali siano le opzioni più fattibili e quali le modalità da applicare in questo scenario».

Le tre opzioni contemplate nel Libro verde dell`esecutivo di Bruxelles prevedono una sostituzione completa dei debiti nazionali e garanzia congiunta: i debiti pubblici nazionali verrebbero sostituiti completamente dagli eurobond, anche se la sostituzione potrebbe essere graduale nel tempo. Gli stati sarebbero garanti in solido di tutti gli eurobond emessi, se uno Stato non è in grado di ripagare la sua parte di debito, ne rispondono gli altri. La seconda opzione contempla una sostituzione parziale dei debiti nazionali e garanzia congiunta: i debiti pubblici nazionali verrebbero sostituiti solo in parte dagli eurobond, oltre un certo limite, gli Stati dovrebbero continuare a finanziarsi con titoli nazionali. La garanzia sugli eurobond sarebbe in solido, come nel caso precedente. Infine, sostituzione parziale dei debiti nazionali e garanzie separate. La garanzia sugli eurobond, che sostituirebbero solo in parte i debiti pubblici nazionali, sarebbe pro-rata: ogni stato garantisce solo una quota prestabilita di emissioni.

``