GLI ASSORBENTI PER LE MESTRUAZIONI SONO UN BENE DI LUSSO. SECONDO LA COMMISSIONE FINANZE DI CARLA RUOCCO (5Stelle) PRIMA E DI LUIGI MARATTIN (IV) DOPO. LAURA BOLDRINI NON SI ARRENDE.
Giannina Puddu, 22 settembre 2021. Gli umani, la specie peggiore sul pianeta, sono ciò che fanno e non sono ciò che dicono.
Quindi, nel tempo delle urne aperte, noi cittadini dovremmo sbatterci un filo proprio per verificare, messe le chiacchiere a zero, come agiscono i `nostri politici` dal momento in cui hanno adagiato le loro chiappe sode o più spesso flaccide in poltrona, grazie al nostro voto.
Laura Boldrini ha assunto iniziative politiche che, solitamente, non hanno incontrato il mio personale favore.
Ma, se ha ragione come in questo caso, e direi ragione da vendere, ha tutta la mia solidarietà.
Nel 2019, in un contesto di crisi economica conclamata, presentò un emendamento per ridurre l`aliquota IVA applicata al costo degli assorbenti che le giovani donne devono comprare, ogni mese, quando hanno le mestruazioni.
Intervistata da open online, Laura Boldrini spiegò:
Sono 15 milioni le donne in età fertile in Italia. Su assorbenti, tamponi, coppetta mestruale – su tutti quei prodotti che devono necessariamente usare una volta al mese, ogni mese al netto di eventuali gravidanze – pagano un’Iva al 22%.
Un bene di prima necessità viene «tassato come fosse un tartufo pregiato», e a deciderlo non sono certamente le donne. Accade mentre la Scozia, per esempio, è il primo Paese al mondo a permettere l’accesso gratuito e universale ai prodotti per le mestruazioni.
In paesi come Spagna, Grecia o Austria l’aliquota è al 10%. In Francia al 5,5%, in Irlanda l’Iva è allo 0%.
Parliamo di qualcosa che ha un impatto nell’economia della famiglie e di una donna.
Nel momento in cui c’è un momento di particolare fragilità economica come quello attuale, è doveroso dare un segnale».
Si.
Esatto.
Ma, alla Camera, la Commissione Finanze, presieduta da Carla Ruocco (5Stelle) prima e da Luigi Marattin (IV) dopo, ha scelto di risparmiare 300 milioni sul conto pubblico e continuare a caricarli sulle tasche delle giovani donne, mantenendo l`aliquota del 22% sul costo degli assorbenti, anzichè l`aliquota ridotta proposta da Boldrini.
La proposta di Boldrini è stata bocciata due volte e pare che lei non si sia arresa.
Parlano e straparlano, sprecando valanghe di parole in favore delle donne, al momento dell`azione si confutano e agiscono contro le donne.
Il punto è che, troppo spesso, sono le donne contro le donne e in questa opposizione innaturale e illogica è la loro maggiore debolezza.
In Italia, le donne votano dal 10 marzo del 1946, in Francia dal 1944, in Inghilterra dal 1928, in America dal 1920, in Germania dal 1918, in Cina dal 1935, in Russia dal 1917.
Nel nostro paese, le donne hanno la maggioranza dei voti e un potere superiore a quello dei maschi che potrebbero far valere.
Possono influire con 26.559.652 schede, mentre i maschi ne hanno meno e pari a 25.059.801 (dati 2020).
Se volessero, le donne potrebbero ribaltare lo status quo e delegare donne al governo anzichè uomini.
I nostri uomini sono bravissimi a fare masse, ad autocelebrarsi, a nominarsi, a fare affari insieme, a spartirsi tutte le torte.
Ma, i risultati delle loro azioni sono pessimi.
Le donne italiane hanno quasi tutto da imparare.
Imparando anche a scegliere bene.
Evitando di nominare donne che siano contro le donne.
Evitando le donne per cui l`assorbente per le mestruazioni sia un lusso da assoggettare all`aliquota IVA del 22%.
Difficile accettare questa posizione tenuto conto del fatto che a un anno dalla laurea triennale le donne hanno un misero stipendio medio pari a 1022,00€.
Anche Carla Ruocco, prima della sua nomina politica, portava a casa 26.000,00€ e poteva capire e fare sua la ragione di Boldrini.
Dalla sua nomina politica, l`aliquota IVA sugli assorbenti che compra ogni mese, ha un nuovo impatto insignificante a fronte del suo nuovo reddito pari a 94.213€ (- 24.000€ di restituzioni).
Avere quasi quadruplicato il suo reddito con la politica non è una colpa, dal momento che è nelle regole.
Molto problematica è la sua insensibilità politica verso la stragrande maggioranza delle donne italiane che hanno redditi minimi.
Ha detto: non ci sono le coperture.
Cercale e trovale, le `coperture`, cara Ruocco!