GLI AFFARI DELLA FAMIGLIA BIDEN IN UCRAINA. VERO? FALSO?

GLI AFFARI DELLA FAMIGLIA BIDEN IN UCRAINA. VERO? FALSO?
Elaborazione grafica del THE TIMES

Redazione, 25 marzo 2022.

Ill Dailymail.com, ha sostenuto che, secondo le nuove email esttratte dal laptop "abbandonato" da Hunter Biden (secondogenito del Presidente) e venute in suo possesso, confermano, almeno in parte, l'accusa lanciata  dal governo russo al figlio di Biden che avrebbe contribuito a finanziare un programma di ricerca militare statunitense sulle armi biologiche in Ucraina.

E, ha scritto:  Il comandante delle forze di protezione nucleare, biologica e chimica russe, ha affermato che esisteva uno "schema di interazione tra le agenzie governative statunitensi e gli oggetti biologici ucraini" e ha sottolineato il "finanziamento di tali attività da parte di strutture vicine all'attuale leadership statunitense, in particolare il fondo di investimento Rosemont Seneca, guidato da Hunter Biden.'

Le repliche dell'intelligence americana liquidano parlando di stratagemma di propaganda russa per giustificare l'invasione russa dell'Ucraina.

Eppure,  tra le email  di Hunter Biden si trova  che ha contribuito a garantire milioni di dollari di finanziamenti per Metabiota (appaltatore del Dipartimento della Difesa specializzato nella ricerca sulle malattie che causano pandemie) che potrebbero essere utilizzate come armi biologiche.

Hunten Biden avrebbe anche presentato Metabiota a una società di gas ucraina (indicata come  corrotta), Burisma, per un "progetto scientifico" che coinvolge laboratori ad alto livello di biosicurezza in Ucraina.

Metabiota si presenta come società di ricerca medica e, dunque, che c'entra l'email del suo vicepresidente, mandata ad Hunter Biden nel 2014, in cui gli scrisse dell'obiettivo di "affermare l'indipendenza culturale ed economica dell'Ucraina dalla Russia"? 

Secondo il racconto del giornalista Fabio Giuseppe Carlo Carisio, Lo scandalo di Ukrainegate non è come Watergate.

È molto, molto peggio! Perché coinvolge tre presidenti americani, molti politici che hanno guidato la Casa Bianca e l’amministrazione degli Stati Uniti, oligarchi stranieri, lobby commerciali internazionali, il colpo di stato a Kiev e persino la guerra civile nel Donbass con oltre 10 mila vittime.

Sull'intricata vicenda si sono attivate le procure di Kiev e, pare, che il procuratore Viktor Shokin sia stato licenziato, su richiesta di Biden (allora vice presidente) perchè stava indagando su suo figlio Hunter.


Su Burisma, sono  state avviate più inchieste nel 2014.

Nessuna si è conclusa in un processo, proprio perché il procuratore generale che aveva  svolto le indagini, Viktor Stokin, era  stato licenziato nel marzo 2016.

Biden, pare che avesse  minacciato Poroshenko di trattenere un miliardo di fondi degli Stati Uniti se il Procuratore Generale avesse insistito ad  indagare su suo figlio.

Se fosse tutto confermato sarebbe così grave che preferiamo sperare che sia tutto falso.

Se fosse, questo spiegherebbe, in larga parte, l'atteggiamento del vecchio Biden nel contesto della crisi ucraina, così veemente e isterico.

La fiducia è nel sistema di giustizia USA che ha la consuetudine di aprire gli armadi e tirare fuori gli scheletri.

L' Ucraina, si colloca, nella calssifica mondiale tra i paesi più corrotti al mondo.

Nella frequente alternanza dei suoi governi, questo ha permesso ai suoi oligarchi di accumulare ricchezze immense mentre il popolo ucraino è stato costretto alla fame.

Gli oligarchi, con la complicità dei leader politici corrotti hanno conquistato il controllo dei centri offfshore.

Li hanno blindati così che la loro segretezza ha permesso agli oligarchi intorno a Yanukovich di mantenere nascoste al pubblico le loro razzie.

Ma i normali ucraini ne sapevano abbastanza per essere arrabbiati. 

La rivoluzione ucraina del 2014 era stata fatta, innanzitutto, contro questa corruzione. 

Ogni cittadino ucraino  poteva vedere che le infrastrutture stavano marcendo, le medicine scarseggiavano, le scuole stavano cadendo a pezzi. 

Secondo il The Guardian, in un suo articolo del 12 aprile 2017, Le forze armate ucraine erano così demoralizzate dalla degenerazione della patria che avrebbero dovuto difendere che quando Putin invase la Crimea,
un ammiraglio ucraino disertò non appena la Russia glielo chiese.