Germania e Svizzera rivedono gli accordi fiscali

Germania e Svizzera hanno firmato oggi la versione rivista dell`accordo fiscale che permetterà alla Germania di raccogliere miliardi di euro di tasse evase, accordo che resta tuttavia condizionato all`approvazione del Bundesrat di Berlino, dove il governo della cancelliera Merkel non gode della maggioranza.

Fino ad oggi i contribuenti tedeschi potevano omettere nelle loro dichiarazioni gli investimenti e i depositi nella Confederazione Elvetica. Ad aumentare l`irritazione di Berlino, la richiesta, avanzata nei giorni scorsi dalle autorità elvetiche, di arrestare tre funzionari del fisco tedesco, `colpevoli` di aver ottenuto illegalmente i dati sui conti segreti in Svizzera di cittadini tedeschi. In base all`accordo, la Svizzera si impegna a trattenere e rigirare alla Germania fra il 21 e il 41 per cento delle somme evase negli ultimi 10 anni da contribuenti tedeschi: il valore rappresenta un incremento rispetto alla `forbicè fra il 19 e il 34 per cento prevista dalla prima versione dell`accordo, definita nell`agosto 2011 e che è ancora bloccata presso il Bundesrat. La maggioranza socialdemocratica e verde della camera alta tedesca, infatti, lamentava un trattamento troppo leggero per gli evasori fiscali. Berna, sotto pressione anche da parte delle autorità giudiziarie degli Stati Uniti, hanno cercato uno scambio che permettesse alle banche elvetiche di mantenere il principio del segreto bancario, rispondendo al tempo stesso alle richieste economiche della Germania. Secondo le stime i contribuenti tedeschi avrebbero nascosto in Svizzera una somma fra i 130 e i 180 miliardi di euro. La Svizzera ha anche accettato di tassare in futuro i profitti degli investimenti tedeschi nelle banche svizzere a un tasso del 26,4 per cento e di rigirare alla Germania le somme senza tuttavia comunicare i nomi dei titolari dei conti.

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