GAZA. ISRAELE UCCIDE UN BAMBINO OGNI 30 MINUTI. IL MANDATO DI ARRESTO INTERNAZIONALE PER NETANYAHU
Redazione, 25 novembre 2024.
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Ci sono voluti 14 mesi di massacri prima che la Corte Penale Internazionale decidesse di spiccare un mandato di arresto contro Netanyahu per crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Purtroppo e pur sapendo, la maggior parte dei governi occidentali ha sostenuto questo massacro, evitando di assumere qualuque azione per fermarlo.
La CPI ha deciso di fermare questo genocidio.
La Francia, la Spagna e altri Stati europei sono pronti ad eseguire l'arresto.
La posizione del Governo italiano è diversa...
Tajani, Ministro degli Esteri, ha dichiarato che "La posizione dell'Italia è quella di Meloni", "spiegando" che la posizione politica dell'Italia attribuisce importanza al confronto con gli alleati: "Non si può assimilare Netanyahu al capo di una organizzazione terroristica".
Il Ministro della Difesa, Crosetto si è espresso sostenendo che la "linea del governo è quella dell'approfondimento della sentenza della CPI, prima di decidere per l'arresto.
Ha aggiunto che: "A primo acchito sembra una sentenza più politica che tecnica".
Eppure, ogni 30 minuti, Israele uccide a Gaza un bambino. Questo è un fatto concreto.
Anche Salvini ha tuonato affermando che "Non è Netanyahu il criminale".
Il punto è che ci sono più "criminali" e che l'individuazione di uno non esclude l'identificazione di un altro.
Circa la posizione del nostro Presidente del Consiglio Meloni, Adnkronos riporta le sue parole:
"Approfondirò in questi giorni le motivazioni che hanno portato alla sentenza della Corte penale internazionale. Motivazioni che dovrebbero essere sempre oggettive e non di natura politica. La presidenza italiana del G7 intende porre il tema all’ordine del giorno della prossima ministeriale Esteri che si terrà a Fiuggi dal 25 al 26 novembre.
Un punto resta fermo per questo Governo: non ci può essere una equivalenza tra le responsabilità dello Stato di Israele e l'organizzazione terroristica Hamas".
Appunto, "l'equivalenza" non c'è proprio!
A partire dal numero di civili massacrati dagli uni e dagli altri, abbondantemente dispari.
Il mondo intero è al corrente delle migliaia di bambini palestinesi mutilati e assassinati dai missili e dai cecchini israeliani, delle scuole e dei convogli di aiuti umanitari bombardati, delle famiglie che cercano i propri cari dispersi sotto le macerie, dell'appropriazione continua di terre palestinesi da parte degli israeliani.
Il Governo italiano, ben prima della sentenza della CPI, avrebbe dovuto assumere una sua posizione netta a fronte dei fatti eclatanti e drammatici noti.
Avaaz ha lanciato una petizione:
Le accuse contro Netanyahu includono attacchi deliberati ai civili e l'uso della fame come arma di guerra, oltre all'omicidio. Ma la CPI non ha una propria forza di polizia e dipende dalla cooperazione degli Stati per l'arresto degli indagati.
Ecco perché è così urgente che gli Stati dichiarino ora che arresteranno Netanyahu se entrerà nel loro territorio, altrimenti non ci sarà alcuna giustizia internazionale.
Arrestare Netanyahu è un'ipotesi remota, ma una forte pressione globale potrebbe isolarlo ulteriormente, ed è quello che faremo.
Rendiamo questo appello inarrestabile e tappezziamo le capitali più importanti con cartelloni pubblicitari giganti, perché sia rispettata la giustizia internazionale. Firma ora. Facciamo capire ai leader mondiali che la partita di Netanyahu è finita.
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