G20 motivi per rimanere preoccupati

«Nonostante alcuni recenti miglioramenti, rimaniamo preoccupati per la fragilità della ripresa economica globale». È quanto si legge nel comunicato finale della riunione dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G20 di Washington.

«Le azioni politiche recenti hanno ridotto le minacce immediate che emergono dalla crisi della zona euro, ma i rischi di ribasso restano elevati, anche da possibili rinnovate tensioni nella zona euro e dai prezzi del petrolio elevati e volatili. Il ritmo di crescita globale rimane modesto e incerto, con un impatto negativo sulla crescita in molti mercati emergenti e paesi in via di sviluppo. Noi crediamo che azioni immediate e concertate sono necessarie per ripristinare la fiducia e rilanciare la crescita globale attraverso politiche reciprocamente coerenti e tenendo conto delle ricadute».

«Invitiamo le economie avanzate a dar seguito a interventi per ripristinare la stabilità e di attuare credibili e sostenibili programmi di aggiustamento fiscale come necessario per rafforzare la fiducia nella sostenibilità del debito, senza un inutile deprimente domanda interna e per più vigorose riforme strutturali e politiche macroeconomiche favorevoli per incrementare crescita globale -continua la nota del G20-. Chiediamo anche una migliore `policy` per frenare le ricadute negative sotto forma di flussi di capitali volatili e prezzi delle materie prime. Chiediamo un attento monitoraggio del `deleveraging` da parte delle banche dell`area dell`euro per assicurare che non ci sia un impatto negativo sulla disponibilità di finanziamenti, anche per il commercio e le infrastrutture». «Siamo impegnati a sostenere una forte, inclusiva, crescita sostenibile ed equa contribuendo così alla ripresa globale -scrivono i ministri delle Finanze e banchieri centrali-. Ci concentreremo sulla creazione di posti di lavoro e su efficaci e accessibili reti di sicurezza sociale che proteggano i poveri e le persone vulnerabili».

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