FORSE IL GIOCO DELL' OCA E' SUPERATO

FORSE IL GIOCO DELL' OCA E' SUPERATO

Trento, 12 gennaio 2024. Di Paolo Rosa, avvocato.

A conclusione della XVIII Legislatura, la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali affidava ai lettori di buona volontà la relazione, leggibile nell’allegato.

http://documenti.camera.it/leg18/resoconti/commissioni/bollettini/pdf/2022/10/05/leg.18.bol0859.data20221005.com27.pdf

Dopo circa un anno dall’avvio della XIX Legislatura, si è costituita la Commissione bicamerale di controllo sugli enti previdenziali la quale, nella riunione del 10 gennaio 2024, ha reso pubbliche le due indagini che intende istruire e che sono:

«Indagine conoscitiva “sugli investimenti finanziari e sulla composizione del patrimonio degli enti previdenziali e dei fondi pensione anche in relazione allo sviluppo del mercato finanziario e al contributo fornito alla crescita dell’economia reale”.

Temi di interesse

Una lista, non esaustiva, dei principali profili di interesse della Commissione da approfondire nel corso dell’indagine, comprende:

la composizione dei portafogli delle singole istituzioni e la loro evoluzione storica e prospettica;

una ricognizione delle modalità di gestione del patrimonio (diretta o indiretta) con particolare riguardo alle procedure di selezione degli advisor;

un’analisi degli investimenti mission related e della relativa disciplina;

la redditività netta degli investimenti immobiliari e l’impatto sulla loro performance delle politiche di transizione ecologica (ad es., della revisione attualmente in corso della EPBD, Energy Performance of Buildings Directive);

l’impatto sull’economia reale nazionale delle politiche di investimento degli enti;

la struttura e l’efficacia dei sistemi di controllo e di risk management;

l’evoluzione delle casse previdenziali e dei fondi pensione verso il ruolo di investitori istituzionali e il loro potenziale contributo allo sviluppo dell’economia reale del Paese.

Soggetti da audire

Nell’ambito dell’indagine, la Commissione intende procedere all’audizione dei soggetti che seguono:

Esponenti degli altri organismi vigilanti, e quindi ministri o altri rappresentanti dei Ministeri dell’Economia e Finanze, del Lavoro e delle Politiche sociali, della Salute, della Giustizia, rappresentanti di Corte dei conti, COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi pensione), IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni);

Presidente, Direttore generale o altri rappresentanti di INPS e INAIL, nonché esponenti delle Casse private o privatizzate e dei Fondi pensione;

Esponenti di Banca d’Italia, CONSOB, ISTAT e CNEL;

Presidente o altri rappresentanti di ADEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) e MEFOP (Società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione);

Esponenti delle OO.SS., delle rappresentanze datoriali, delle associazioni di categoria (quali: Confindustria, ABI, ANIA, AssoFondiPensione, Assogestioni, Assoprevidenza, Federagenti, e altro);

Rappresentanti di aziende pubbliche che hanno costituito fondi pensione;

Esponenti del mondo universitario ed esperti di settore.

Risultati attesi

All’esito, la Commissione potrà valutare le sfide e le opportunità che il sistema previdenziale vigente, così come è stato delineato a seguito delle privatizzazioni di buona parte degli Enti e dello sviluppo del secondo pilastro, fronteggia nel suo percorso di evoluzione verso il ruolo di investitore istituzionale, avuto riguardo alle particolari caratteristiche di rendimento e rischiosità degli investimenti nell’economia reale, e tenuto conto delle sfide poste dalla doppia transizione ecologica e demografica.

Nelle more del decreto ministeriale menzionato dall’articolo 14 comma 3 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, come modificato dall’articolo 1, comma 311, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 (legge di bilancio 2023), avente a oggetto le norme di indirizzo in materia degli investimenti delle risorse finanziarie degli enti di diritto privato di cui al decreto legislativo n. 509 del 1994 e al decreto legislativo n. 103 del 1996, i risultati dell’indagine potranno essere altresì di ausilio per l’opera del legislatore delegato e delle amministrazioni vigilanti su questi specifici enti.

La Commissione si riserva di svolgere, con proprie delegazioni, missioni o visite presso le sedi istituzionali degli Enti, previa la prescritta autorizzazione da parte dei Presidenti delle Camere, di partecipare a convegni o seminari su tematiche oggetto dell’indagine, di richiedere dati e informazioni ai soggetti sopra indicati.

L’indagine si concluderà entro il 31 dicembre 2024.

Indagine conoscitiva “sull’equilibrio e i risultati delle gestioni del settore previdenziale allargato, con particolare riguardo alla transizione demografica, all’evoluzione del mondo delle professioni, e alle tendenze del welfare integrativo”.

Temi di interesse

Una lista, non esaustiva, dei principali profili di interesse della Commissione da approfondire nel corso dell’indagine, comprende:

l’impatto della transizione demografica sulla sostenibilità delle gestioni previdenziali di primo e secondo pilastro;

l’impatto sul gettito contributivo dell’evoluzione economica e sociologica del mondo del lavoro, e in particolare del mondo delle professioni ordinistiche e non ordinistiche;

l’impatto sull’equilibrio delle gestioni dell’evasione contributiva e dell’inesigibilità dei crediti, e l’adeguatezza dei sistemi di recupero crediti adottati dai diversi enti;

l’adeguatezza delle prestazioni, anche in relazione alle peculiarità del metodo di calcolo contributivo e ai rischi cui questo metodo espone i lavoratori con una storia contributiva frammentata;

le dinamiche della gestione separata INPS e il suo ruolo nel complesso del sistema previdenziale;

la coerenza della spesa assistenziale alle proprie finalità, con particolare riferimento all’efficienza del servizio, alle prestazioni fornite e all’equilibrio delle gestioni in assistenza e previdenza;

la sostenibilità di lungo periodo delle gestioni come risulta dai rispettivi bilanci tecnici attuariali;

l’efficacia e la razionalità del sistema dei controlli.

Soggetti da audire

Nell’ambito dell’indagine, la Commissione intende procedere all’audizione dei soggetti che seguono:

Esponenti degli altri organismi vigilanti, e quindi ministri o altri rappresentanti dei Ministeri dell’Economia e Finanze, del Lavoro e delle Politiche sociali, della Salute, della Giustizia, rappresentanti di Corte dei conti, COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi pensione), IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni);

Presidente, Direttore generale o altri rappresentanti di INPS e INAIL, nonché dei rispettivi Consigli di Indirizzo e Vigilanza;

Esponenti delle Casse private o privatizzate e dei Fondi pensione;

Esponenti di CNEL, Banca d’Italia, CONSOB, ISTAT e Ufficio parlamentare di Bilancio;

Presidente o altri rappresentanti di ADEPP (Associazione degli Enti Previdenziali Privati) e MEFOP (Società per lo sviluppo del Mercato dei Fondi Pensione);

Esponenti delle OO.SS., delle rappresentanze datoriali, delle associazioni di categoria (quali: Confindustria, ABI, ANIA, AssoFondiPensione, Assogestioni, Assoprevidenza, Federagenti, Consiglio Nazionale degli Attuari, Confprofessioni, e altro);

Esponenti di ordini, albi e collegi professionali, e professioni associative;

Rappresentanti di aziende pubbliche che hanno costituito fondi pensione;

Esponenti del mondo universitario ed esperti di settore.

Risultati attesi

All’esito, la Commissione potrà valutare, anche nella prospettiva di possibili interventi legislativi o regolamentari, se il sistema previdenziale vigente, così come è stato delineato a seguito delle privatizzazioni di buona parte degli Enti, dell’introduzione generalizzata del criterio di calcolo contributivo, dell’emersione della previdenza complementare, ha raggiunto le finalità che il legislatore si era proposto, fornendo prestazioni adeguate e sostenibili.

La Commissione si riserva di svolgere, con proprie delegazioni, missioni o visite presso le sedi istituzionali degli Enti, previa la prescritta autorizzazione da parte dei Presidenti delle Camere, di partecipare a convegni o seminari su tematiche oggetto dell’indagine, di richiedere dati e informazioni ai soggetti sopra indicati.

L’indagine si concluderà entro il 31 dicembre 2025».

(Fonte: Commissione Parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale, riunione del 10 gennaio 2024)

A me pare opportuno che la Commissione, preliminarmente, scorra il dossier delle audizioni e delle conclusioni della passata Legislatura, al fine di non ripetere, perdendo tempo prezioso, un lavoro già svolto per puntare invece nell’approfondimento delle novità che sono nel frattempo emerse.

Mi riferisco in particolare al Quaderno n. 1/ 2023 reso dalla Cassa Dottori Commercialisti dal titolo “Analisi della stabilità finanziaria, Applicazione del Funding Ratio, Indice di copertura patrimoniale, a cura del prof. Alessandro Trudda, Responsabile Centro Studi CDC, leggibile nell’allegato.

https://newsletter.cnpadc.it/sites/default/files/allegati_studi/2023/Quaderno_1-2023_Analisi-stabilita-finanziaria.pdf

Richiamo il cuore del problema:

«Come detto l’obiettivo principale della presente ricerca è quello di analizzare la solidità patrimoniale e la sostenibilità finanziaria degli Enti di previdenza dei liberi professionisti anche attraverso opportuni indicatori di sintesi che racchiudano le molteplici valutazioni necessarie allo scopo.

Nei precedenti capitoli si è visto come il ciclo di vita delle Cassa di previdenza, legato alle specifiche strutture demografiche, non abbia andamenti uniformi ma preveda l’alternanza di fasi di crescita (con accumulo patrimoniale) e fasi di contrazione (con assorbimento di risorse finanziarie). Queste ultime non possono che essere sostenute dal Fondo Patrimoniale che, come più volte ribadito, ha lo scopo di garantire la sostenibilità finanziaria anche nelle fasi cicliche a saldo previdenziale negativo.

Si è pertanto introdotto un indicatore di sintesi volto a misurare la capacità della componente Funded di supportare i futuri cicli finanziari a saldo previdenziale negativo.

L’indicatore proposto (Funding Ratio) misura la percentuale di copertura dell’esposizione debitoria complessiva, maturata e maturanda: tenendo conto quindi non solo del valore attuale delle pensioni in essere ma anche di quanto maturato dagli iscritti attivi per ciascuna classe di età.

La misura così delineata tiene conto dell’evoluzione demografica della popolazione degli iscritti e delle eventuali contrazioni possibili, risultando pertanto un idoneo indicatore utile a monitorare la sostenibilità finanziaria futura anche nei cicli temporali a saldi negativi.

Di fatto si tratta di valutare, per ciascuna epoca t, in che misura il Fondo Patrimoniale riesce a supportare possibili deficit finanziari, di natura strettamente previdenziale, dovuti a cicli demografici negativi».

(Per la Cassa dei commercialisti oltre il 60%).

La Commissione bicamerale di controllo, nelle varie audizioni che farà, dovrebbe acquisire da ogni singola Cassa i dati relativi al funding ratio, ai fini di valutare le manovre da porre in atto, per raggiungere un tasso di patrimonializzazione che garantisca la sostenibilità di lungo periodo, nella consapevolezza che tra pochi anni, il saldo previdenziale sarà negativo e che la positività del saldo gestionale sarà legata al rendimento del patrimonio affidato ai mercati finanziari, a tutt’oggi privo di regolamentazione ad hoc per le Casse, quando invece i Fondi Pensione - che gestiscono la previdenza volontaria - dispongono di regolamentazione all’avanguardia, trattandosi di provvista previdenziale obbligatoria.

Il tutto per non rendere “volatili” le pensioni obbligatorie dei liberi professionisti il che non sarebbe conforme all’art. 38 Costituzione.

Il dato del “debito latente” nei vari report sia di Adepp che di Itinerari previdenziali e di Covip, non viene menzionato, se non di sfuggita, quasi fosse trascurabile, quando invece è determinante ai fini della sostenibilità di lungo periodo, mancando per le Casse dei Professionisti la garanzia finale dello Stato.