Fonsai nella morsa delle banche creditrici

Le banche creditrici di Imco e Sinergia non erano disponibili a finanziare la ristrutturazione del debito delle due holding della famiglia Ligresti, ed e` soprattutto per questo che il tribunale di Milano ha dichiarato fallite le due societa` a capo dell`impero societario del costruttore di Parterno`.

Lo mettono nero su bianco i giudici fallimentari di Milano, Roberto Fontana, Filippo D`Aquino e Roberto Lamanna, nella loro sentenza di fallimento.

In particolare, scrivono i giudici, ``non solo l`accordo delle banche creditrici, che rappresenterebbero oltre il 90% dell`indebitamento bancario della resistente, non e` stato per nulla raggiunto, ma e` ancora sottoposto a una serie di condizioni future e incerte``. Il che, aggiungono i giudici del tribunale fallimentare di Milano, ``dimostra semmai l`insuccesso dei tentativi finora svolti al fine di ristrutturare l`indebitamento della societa` resistente``.

Ma i giudici milanesi sottolineano in particolare ``che le banche creditrici non si sono dimostrate disponibili a finanziare detto accordo di ristrutturazione, essendo l`operazione finanziaria affidata al fondo Hines``. E questo, si legge ancora nella sentenza di fallimento delle due holding, ``dimostra come le stesse banche non abbiano dimostrato un`adeguata disponibilita` al piano di ristrutturazione proposto dalla resistente, se non ricorrendo a back-up facilities da erogare eventualmente e successivamente all`omologa dell`accordo di ristrutturazione e non anche a titolo di finanza-ponte``. Percio`, secondo i giudici fallimentari di Milano, ``deve ritenersi che sussista inequivocabilmente lo stato di insolvenza della societa```.

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